Capitolo 10 Parte Prima

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Le figure nere continuarono ad avanzare rapide. Margot e Costance, dietro alla porta, le osservavano. Forse sarebbero semplicemente passate oltre.
Ovviamente non fu così. Si fermarono puntuali davanti alla porta e bussarono.
-Chi è?- chiese Costance.
-Siamo noi, Andrew, Jane, Grace-
-Beh mi dispiace ma non possiamo farvi entrare-
-Non vi abbiamo mai visti- intervenne Margot -come facciamo a sapere che siate veramente voi?-
-Chiedeteci qualcosa- rispose una voce femminile da fuori.
Iniziò Costance:
-Breve illustrazione della vostra famiglia, prego-
Parlò l'uomo:
-Sono Andrew, trentanove anni, nato il 6 dicembre 1835, fratello minore di Priscilla Thompson-
-Va bene- rispose Margot -cosa ha chiesto John a Tom prima di partire?-
-Voleva venire con noi-
-Come ha risposto il signor Thompson?-
-Non voleva ma alla fine ha acconsentito-.
Margot si rivolse allora a Costance:
-Facciamoli entrare-
Costance aprì la porta. Velocemente i tre entrarono:
-Dov'è Priscilla?- domandò subito Jane.
-È andata a cercare gli altri, sarebbero già dovuti essere tornati-.

Nemmeno cinque minuti più tardi avevano spento tutte le luci, serrato la porta, ed erano usciti in strada, i mantelli scuri tirati indietro dal vento ghiacciato; aveva iniziato a nevicare.
Le strade erano buie e quasi deserte, si sentiva soltanto il crepitare della neve sotto le scarpe.
Arrivarono velocemente davanti all'osteria; attraverso le piccole finestre vedevano le sagome scure della gente seduta ai tavoli.
Appena aprirono la porta venne loro incontro Priscilla, Tom era seduto a un tavolo e poco più in là c'erano altri due uomini, di cui uno, che in quell'istante aveva attaccato a cantare, chiaramente ubriaco.
Mentre teneva aperta la porta per farli entrare e intanto scrutava gli angoli della strada, la signora Thompson parlò in un sussurro:
-Non ci sono. Abbiamo perlustrato tutte le camere. Niente. Colton e John sono usciti a cercarli-.
Si sedettero tutti al tavolo con Tom mentre Priscilla tornò ad osservare la strada dalla finestra.
Giunse subito una delle figlie del signor Connor a chiedere che cosa volessero; controvoglia ordinarono una minestra. Intanto l'ubriaco seguitava a cantare sottovoce, l'altro uomo, che gli stava accanto, scribacchiava su un taccuino e intanto beveva da un boccale di birra.
Alla fine anche Priscilla si sedette al tavolo.
-Dobbiamo andare-disse.
-Non possiamo tornare alla Taverna- controbatté il marito -se li hanno presi si faranno condurre là-
-E nostro figlio?-
-Andarli a cercare non porterebbe a niente, e poi, sono usciti appena mezz'ora fa. Aspettiamo ancora fino alle sette e venti-.
Aspettarono ma John e Colton non tornarono. Priscilla insisteva perché restassero ancora lì, le lacrime negli occhi. Ma poi gli altri ebbero la meglio e la convinsero ad andare. Pagarono il conto e uscirono.

La neve turbinava spinta da improvvise folate di vento gelido. Delle loro impronte non restava traccia. Avanzavano lentamente, allontanandosi sempre di più dall'osteria e dalla Taverna. Evitavano strade larghe e illuminate. Margot aveva freddo ed era stanca, affondava nella neve fino alle caviglie; Costance le camminava accanto. Davanti a loro Priscilla e Tom, dietro Andrew con le figlie.

Finalmente, sul lato di un vicolo buio, trovarono un vecchio edificio abbandonato. Si barricarono in una stanza del secondo piano. Con una coperta e alcune assi di legno tapparono l'unica finestra, in modo da poter accendere una luce all'interno senza essere visti da fuori. Successivamente il signor Thompson e Andrew iniziarono a fare a pezzi il letto e l'armadio che fungevano da arredo della stanza, ammucchiando i pezzi di legno all'interno e accanto al cammino, Costance aprì la mano e con un fruscio, sul suo palmo, apparve una piccola fiammella che volteggiando su sé stessa si trasformò in un'ardente sfera di fuoco. Come niente fosse Costance allora avvicinò la mano al mucchietto di legno affinché questo si accendesse. Poi, servendosi della luce della sfera, illuminò tutti gli angoli della stanza. Margot non si stupì, nessuno parlava. Era molto rischioso accendere un fuoco ma era troppo freddo per poterne fare a meno. Pulito il pavimento, v si accucciarono tutti vicino.
Nel silenzio della notte si sentivano soltanto lo sfrigolare delle fiamme e i singhiozzi soffocati di Priscilla, quasi impercettibili tra il respiro regolare degli altri. Tom, preoccupato quanto lei, le stava vicino carezzandola con l'intenzione di consolarla.

Margot AndersonOù les histoires vivent. Découvrez maintenant