Capitolo 1

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La mattinata era molto fredda. Il vento sferzava il volto di Lucinda Malfoy, facendole diventare il naso e le guance rossi. Lei alzò la sciarpa verde e argentea che indossava fin sotto gli occhi e si scaldò il viso al tepore del suo respiro. Aveva il cappuccio del suo mantello calcato sulla testa a coprirle i capelli biondi e mossi e stava passeggiando per i giardini di Hogwarts nella speranza di trovare qualcuno con cui parlare. Ma non vedeva quasi nessuno e quei pochi che si imbattevano in lei la scansavano riservandole occhiate preoccupate, perché aveva la pessima fama di essere una ragazza scontrosa. La verità è che lei non aveva mai sopportato le persone troppo insistenti, com'erano la maggior parte dei ragazzi che conosceva, quindi riteneva saggio non lasciarsi andare in nessuna relazione che le costasse più di un semplice saluto nei corridoi.
Solo una persona la stimava, oltre a suo fratello Draco: si trattava del professor Remus Lupin. Lo conosceva da molti anni, ormai, e dall'inizio di quell'anno scolastico lui insegnava Difesa contro le arti Oscure. Era uno dei migliori insegnanti che Hogwarts avesse mai avuto, a detta di molti e questo era un bene, dal momento che secondo la maggior parte della comunità magica inglese Lord Voldemort stava risorgendo. Ma il professore non poteva concentrarsi solo su di lei perché aveva i suoi doveri, tra i quali si poteva contare quello di adulare Harry Potter. Tutti parlavano sempre di quel ragazzo e a volte Lucinda provava ad immedesimarsi in lui, constatando che non sarebbe durata nemmeno cinque minuti con gli occhi di tutti puntati addosso. I maghi si aspettavano grandi cose da lui, compresa la giovane Malfoy, che in fondo al suo cuore sperava che tutta la situazione che si era creata fosse finita in fretta. Sperava che anche suo fratello riuscisse a sfuggire alla situazione che lei stessa aveva scampato. Lei infatti non era diventata Mangiamorte solo perché il Signore Oscuro non era ancora risorto quando lei aveva compiuto sedici anni l'estate precedente. Lei frequentava il sesto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts dal settembre precedente, mentre Draco aveva iniziato il terzo.
Era immersa in questi pensieri quando sentì una voce famigliare dietro di lei.
"Buon pomeriggio, sorella!" Esclamò Draco.
"Ciao, Draco. Come mai qui fuori? Non senti freddo solo con l'uniforme addosso?"
"Sai che il freddo mi piace."
"Ma ti verrebbe lo stesso un accidente."
"A volte sembri proprio la mamma."
"Ho tre anni in più di te e in qualità di sorella maggiore ti voglio proteggere."
"Non mi puoi proteggere da un raffreddore." Borbottò Draco, incupendosi e infilando le mani nelle tasche dei pantaloni dell'uniforme.
"Sai cosa intendevo. Io non voglio essere una di loro e voglio che anche tu sia al sicuro da questo destino."
"Ne abbiamo già parlato, Lulù. Tu non puoi decidere per me. E non ti permetterò di mettere a rischio la tua vita per salvare la mia."
"Ora tu mi ascolti bene, Draco Lucius Malfoy." Sibilò Lucinda afferrando il braccio del fratello mentre una folata di vento le faceva cadere il cappuccio. "Io ho fatto un giuramento e manterrò la mia parola. Lo faccio sempre."
"Oh, Lulù. Devi sempre provare a proteggermi. Ma non posso crescere se ci sei sempre tu che mi guardi le spalle."
"Lo so, ma avrai tempo di crescere quando tutto ciò sarà finito. È troppo pericoloso. Io mi fido di Harry, anche se ha solo tredici anni. E poi non è detto che lui tornerà quest'anno. Forse non tornerà affatto e noi ci stiamo preoccupando per niente."
"Poniamo il caso che torni. Io non potrei farlo io, secondo te?! Non potrei essere io a sconfiggere Voldemort?!"
"Potresti farlo anche tu, volendo, ma deve farlo lui. È lui che il Signore Oscuro vorrà, quando tornerà. E tu dovrai starne fuori."
"Anche tu allora. Lo farò solo se starai fuori anche tu da tutto ciò. L'alternativa è dirmi per chi lavori, affinché possa venire con te. Non sono stupido Lulù, ho capito che lavori per un'associazione segreta o qualcosa del genere."
"Tra un paio d'anni te lo dirò. Ma ora sei troppo piccolo."
"Ho solo tre anni in meno di te, Lulù!"
"Non voglio litigare con te, Draco. E per ora fidati se ti dico che è meglio per te non sapere niente. Torniamo dentro, ora." Disse Lucinda avviandosi verso il castello. Draco la seguì correndole dietro.
"Non è possibile. Tu riesci sempre a convincermi a fare quello che vuoi. Aspetterò ancora qualche anno, anche a costo di diventare Mangiamorte." Disse Draco. Non avrebbe potuto dire frase più sbagliata.
"Tu non diventerai Mangiamorte." Lo ammonì la sorella puntandogli un dito contro.
"Potrei diventare una spia per chi lavori. Sarebbe utile no?"
"Abbiamo già una spia. Ed è stata utilissima, fin'ora." Aggiunse Lucinda con sarcasmo. "Ora ho lezione, ne riparleremo dopo. Se posso darti un consiglio dovresti seguire con molta attenzione ciò che dice il professor Lupin. Lui sa molte più cose di quello che vuole lasciare intendere. Ci vediamo, fratello." Aggiunse con un gesto della mano. Il ragazzo ricambiò il saluto e lei si voltò prima che lui potesse abbassare la mano. Per la maggior parte del pomeriggio Draco Malfoy ripensò al significato delle ultime parole della sorella senza però venirne a capo. Ma lui si fidava di lei e perciò si ripromise di seguire il suo consiglio.

Spazio me: Ebbene sì, gente! Ho iniziato questa storia e cancellato quella di Greta (che stava venendo veramente male). Adesso che ho più tempo libero ordinerò le idee e cercherò di scrivere in maniera decente tutte le mie storie. La fanfiction sulla Dramione ha quasi raggiunto le mille visualizzazioni e ringrazio tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggerla.

Lucinda Malfoy: la fenice e l'ordineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora