Prologo

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Zelda's pov

Tenevo la guancia appoggiata contro il freddo finestrino della macchina, mentre di fianco a me passavano le montagne. Link era al posto di guida, e ogni tanto vedevo i suoi occhi, azzurri esattamente come i miei, posarsi nervosamente su di me. Sapevo a cosa stava pensando.

" Funzionerà? E se fosse una brutta idea? Se finisse male? Chi me lo dice che cambieranno le cose? Io vorrei solo che lei si riprendesse, che stesse meglio. Avrò fatto la scelta giusta?"

Dopo tanto anni mi bastava lanciargli uno sguardo per capire ciò a cui stava pensando. E potevo star certa che in quel momento fosse pieno di dubbi. Ma ormai era tardi per porsi domande, per pensare di tornare indietro.

Erano già passate le liti con i genitori, la decisione era già stata presa. Io mi ero chiusa da sola in una teca di cristallo e né mio padre né mia madre avevano fatto nulla per evitarlo. Anzi, anche loro erano convinti che così sarei stata più al sicuro.

" L'hai visto, Zelda. Là fuori la gente è capace di farti solo del male, e l'hai provato sulla tua pelle. Hai ragione a non voler più uscire, ad aver paura delle persone. Qualcuno di delicato come te non è fatto per starsene in strada"

Per questo non vedevo mai nessuno. Per questo uscivo solo per andare a scuola, e lì non osavo avvicinarmi a nessuno. Non parlava, non usciva dalla classe, restavo seduta al banco a leggere, se qualcuno le rivolgeva la parola per un qualsiasi motivo lei lo liquidava in un attimo. Andava avanti così da quando avevo quindici anni.

Avevo perso tutte le amicizie, tagliato i contatti con il mondo. Solo una persona era rimasta. Link era sempre stato per me come un fratello maggiore. Una volta uscito da scuola ( purtroppo i due andavano in istituti diversi), veniva a casa mia tre giorni su cinque. Mangiava con me, mi parlava, mi faceva sorridere. Era l'unica persona ad essere rimasta con me dopo quello che mi era capitato. L'unico, oltre ai miei genitori, che poteva toccarmi senza che io mi mettessi ad urlare. Nonostante questo i suoi abbracci, se duravano troppo a lungo, iniziavano a mettermi ugualmente addosso parecchia ansia.

Però, se lui non ci fosse stato, se lui non mi avesse convinto ad affittare quella casa insieme a delle persone che non conoscevo ma che erano tutte collegate tra loro dall'amicizia con Midna, una ragazza di cui Link mi aveva parlato tanto.

" Pensi di restare chiusa qui tutta la vita? " le aveva detto lui " Non puoi permettertelo, Zelda! So che stai male, ma là fuori hai la possibilità di farti una vita! Quella è gente che non ti conosce, nessuno conosce nessuno tranne Midna. Abbiamo tutti la possibilità di iniziare da zero, senza alcun pregiudizio. Potresti farti una vita, finalmente! C'è bisogno di una svolta, c'è bisogno che tutto cambi! Andiamo via da qui, e ricominciamo"

Midna aveva ricevuto dal padre, infinitamente ricco, la possibilità di andare vivere nella loro villa di montagna, non lontano da una grande città, per cercare un'università è un futuro. E perché non cercare tra i suoi amici qualche coinquilino, visto che la casa era gigantesca?

- Siamo arrivati - disse Link, parcheggiando davanti ad una casa talmente grande da sembrare un castello, dopo aver percorso qualche centinaio di metri su una strada sterrata.

Faceva freddo, anche se ancora non era caduta la prima neve. Non appena fui scesa respirai l'aria pura della montagna, guardandomi attorno. La villa si affacciava su un piccolo laghetto, mentre sopra le nostre teste si ergevano, maestosi, quei giganti di pietra dove, tra tutti, spiccava l'antico vulcano del Monte Morte. Era infinitamente bello, il cielo era più blu e il verde delle conifere copriva tutta la zona attorno a noi.

Link mi sorrise, prendendomi la mano. All'inizio sentii un breve brivido, poi ricambiai il sorriso.

- Vogliamo andare, principessa?

VaaZel! Modern AUWhere stories live. Discover now