2. Un accordo conveniente e strani ispettori.

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Harry rimase rigido, cercando di assumere un'espressione credibile.

-"Chris, un assistente!? Dopo Mark? Mi sembra davvero ridicolo!"- disse Gerry ironicamente, facendo riferimento al mio ex.

Come si permetteva di parlare così di Harry?  Lo aveva appena umiliato, nonostante Harry fosse sicuramente meglio di quell'idiota di Mark, nonostante la sua elevata posizione sociale.

Era il momento di usare la mia lingua velenosa contro Gerry.

-"Oh avanti Gerry, non sarà la prima volta che uno di noi si innamora dell'assistente."- dissi sarcasticamente.
-"Ora se volete scusarci, abbiamo del lavoro da fare."- dissi, uscendo dalla stanza, trascinando Harry dietro di me.

Percorremmo la grande sala per uscire dall'edificio.

La notizia si era probabilmente già diffusa.
Tutti i miei dipendenti ammiccavano ad Harry ed alzavano il pollice in segno di approvazione, mentre ci infilammo nell'ascensore.

Harry indietreggiò fino a toccare con le spalle il muro.

-"Dio, sei impazzita? Ti rendi conto di quello che fai?"- disse, alzando il tono di voce bruscamente.

-"È un'idea geniale e non darmi del tu, ricordati che sono il tuo capo."- ribattei, tranquillamente.

Lui sospirò affannosamente e strinse i pugni, arrabbiato.

-"Non intendo darti del lei, a maggior ragione se ti dovrò probabilmente sposare. Perché lo dovrei fare? Cosa hai fatto tu per me in questi due anni?"- mi disse puntando un dito contro il mio viso.

Non potevo essere rimpatriata. Dovevo trovare una soluzione per fargli accettare la proposta. Riflettei velocemente su come rendere il nostro "accordo" conveniente per entrambi.

-"Pubblicherò il tuo manoscritto."- dissi d'impulso.

Harry sembrò calmarsi visibilmente e mi guardò, aggrottando la fronte. Assunse un'espressione corrucciata mentre valutava la mia generosa offerta.

-"Prima edizione e un numero considerevole di copie. E sai che dovrai leggerlo prima di pubblicarlo? É mesi che ti rifiuti di dargli soltanto un'occhiata."- sputò sarcastico ed io feci una smorfia. -"Accetto solo perché aspetto questo momento da una vita."-

-"Ovvero?"- chiesi, incuriosita.

-"Pubblicare il mio libro e liberarmi di questo lavoro infernale e soprattutto liberarmi di te."- fece una smorfia.

-"Saremo divorziati prima di quanto tu creda."- feci una pausa.
Entrambi guardavamo il soffitto mentre uscivamo dall'ascensore e dall'edificio. -"Ovviamente puoi continuare a scoparti chi vuoi."-

Harry fece un ghigno divertito mentre cercavamo un taxi.

-"Allora chiedimelo gentilmente, Christina."- mi bloccai confusa.

-"Chiedimi di sposarti."- feci per ribattere, ma mi precedette. -"Fallo come se fosse vero e tieni a bada quella tua lingua biforcuta."- parlò lentamente, con una certa sicurezza nella sua espressione. Mi schiarì la voce.

-"Harry, luce dei miei occhi, amore della mia vita vuoi diventare mio marito?"- dissi sarcastica.

Harry scoppiò in una risata fragorosa. Gettò la testa indietro e rivelò quelle fossette strepitose. Dannazione, non sarebbe stato difficile recitare con un uomo così attraente e decisamente sexy.

Mi vergognai per la direzione che i miei pensieri stavano prendendo. Lui mi fissò intensamente prima di salire sul taxi e comunicare al tassista l'indirizzo dell'ufficio d'immigrazione.

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