2. Spiccare Troppo e Rendersi Ridicoli

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Quella settimana era passata così velocemente che il lunedì successivo, arrivando davanti ai cancelli dell'istituto, mi stupii nel rendermi conto che era iniziata una nuova settimana scolastica.

Mi stupii anche di trovare Francesca appoggiata ad uno dei muretti che delimitavano il viale d'accesso, mentre mi faceva segno di raggiungerla. Non era sola visto che si trovava tra due ragazze che potevano avere entrambe la mia età.

La ragazza alla sua destra, intenta a digitare qualcosa sul suo iPhone 6, aveva il caschetto nero che le copriva il viso, mentre l'altra ragazza, dai lunghi e ricci capelli biondi, stava accompagnando un suo discorso con Francesca con ampi gesti.

"Hey Matilde, vieni un po' qui!" mi invitò Francesca, mentre già stavo camminando nella loro direzione. Salutai tutte le ragazze con un sorriso, agitando la mano destra.

Mi passarono due ragazze accanto, che sembravano avere quindici anni, accompagnando i loro passi con dei risolini e le consuete occhiatacce nella mia direzione.

In quel nuvoloso lunedì indossavo un paio di sneakers fucsia, accompagnate da jeans oversize e una camicia rosa con delle farfalline nere stampate; il tutto era completato dal mio consueto giacchetto in pelle.

Scossi la testa e tornai con la mia attenzione su Francesca che, intanto, si apprestava a presentarmi le sue due amiche.

La mora alzò lo sguardo dal cellulare e mi squadrò, per poi tornare velocemente alla sua occupazione. Non ci feci molto caso, al suo sguardo indagatore, visto che ero costantemente obbligata a subirlo da tutta la gente che mi vedeva per la prima volta.

"Matilde, loro sono Anastasia" annunciò, indicando la bionda al suo fianco. Le feci un cenno ed un sorriso, per poi tornare ad ascoltare la rossa.

"E Greta" finì per presentarmi la ragazza con il caschetto, che tornò ad alzare lo sguardo, seppur molto presa dal digitare sul suo smartphone.

"Piacere" gracchiò la ragazza, puntando i suoi occhi scuri sul mio viso.

"Piacere mio" le feci un sorriso tirato, sentendo proprio in quel momento il suono squillante della prima campanella della mattinata.

"Voi che classe frequentate?" esordii, all'indirizzo delle due, cercando però la sola Anastasia, visto che Greta era tornata con la sua attenzione al suo device.

"Siamo in 5G, scienze applicate" mi informò la bionda, accompagnando la sua affermazione con un sorriso sincero.

La imitai, mentre Francesca si staccava svogliatamente dal muretto per affiancarsi a me.

"E' giunto il momento di entrare" farfugliò, facendo un gesto con la mano alle due; gesto che venne ricambiato dalla sola Anastasia, visto che Greta era esageratamente occupata.

Mentre ci staccavamo dal gruppo per raggiungere la porta d'ingresso, mi azzardai a chiedere a Francesca delle spiegazioni sul comportamento della sua amica Greta.

"Perché mi ha lanciato un'occhiataccia fredda?" le chiesi, superando un gruppo di primini che avevano avuto la bellissima idea di fermarsi a chiacchierare davanti alle scale.

"E' fatta così, è un po' scontrosa all'inizio, ma poi scopri che è una buona amica" mi assicurò, proprio mentre stavamo salendo l'ultimo gradino che ci portava al primo piano.

"E perché sta sempre attaccata al cellulare?" rincarai la dose, seguendo Francesca lungo il corridoio sulla destra che portava alla nostra aula.

"Non può fare a meno di aspettare il suo ragazzo la mattina, perciò continuava a scrivergli" svelò Francesca, proprio mentre varcavamo la porta d'ingresso all'aula.

Can You Chase Me? |Mike Bird|Where stories live. Discover now