24. Ricky

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Qualcuno era appena entrato in negozio, a giudicare dalle voci, si trattava di un uomo e una bambina.

Ricky, che disfaceva gli scatoloni dei nuovi arrivi nel magazzino, tornò in negozio, si avvicinò ai due, intenti a parlare con Rocco su cosa avrebbero preferito acquistare.

«Ehi!» fece lui, allargando le braccia.

Una bambina dai lunghi capelli corvini e gli occhi azzurri gli corse incontro e lo abbracciò forte, sorridendo.

«Shopping?» chiese Ricky.

«Yes, that's correct!» fu la risposta dell'uomo biondo che accompagnava la piccola.

«Se cercate qualcosa per Mei, sarò costretto a farle provare uno dei nuovi arrivi. È arrivato un vestitino giusto per la sua taglia. È superbo!» disse il commesso.

«"Superbo"? Ma come parli?» rise allegramente Matt.

Ricky fece una smorfia e rovistò fra i nuovi arrivi, tirandone fuori un vestitino lungo e azzurro, con una fascia bianca all'altezza dello stomaco.

«It's very... Oh, oh! I don't know how to say...» sorrise il cantante, incantato. 

«Tesoro, ti piace?» chiese il commesso.

«Lo voglio provare» esitò Mei.

«Una ragazza che sa quello che vuole, eh? Non se ne vedono molte in giro» sorrise Rocco. «Certo che puoi, dolcezza

«No!» urlò la bambina, all'improvviso.

Aveva un'espressione stranamente infuriata e Ricky dovette ammettere che non l'aveva mai vista così. Cosa le prendeva, così, di botto?

«Mei, tesoro, qual è il problema? Rocco non voleva essere offensivo» cercò di calmarla Matt, abbassandosi al suo livello.

La bambina, adirata, spinse il povero Matt che perse l'equilibrio e cascò sul parquet.

«Non me ne importa niente!» strillò, strappando di mano il vestito che reggeva Ricky e si dirigendosi verso il camerino da sola.

Sbatteva i piedi ad ogni passo, sbuffava come una ciminiera e la stretta sull'abito si strinse brutalmente, tanto che le sue nocche divennero bianche.
Tirò forte la tenda del camerino con uno strattone deciso, precludendo ogni possibilità di comunicare.

«What...? W-what just happened?» chiese Matt, in cerca di una spiegazione.

«Ho detto qualcosa di sbagliato?» domandò Rocco, senza esserne troppo convinto.

«Credo che sia il caso di parlarle, non si è mai comportata così. Dobbiamo capire cosa le è successo!» commentò Ricky.

Matt annuì e, tutti e tre, si avviarono verso il camerino.

La voce esile e arrabbiata di Mei piangeva furiosamente.

Matt e Ricky si guardarono.

«Tesoro, posso...?» cominciò il commesso, incerto.

«Vai via!» singhiozzò Mei, tremante di rabbia.

Il cantante fece cenno a suo marito e Rocco di allontanarsi. Ci avrebbe provato lui. I due eseguirono e si posizionarono a poca distanza da lì.

Matt si accovacciò per terra, con una calma che Ricky non gli aveva mai visto esprimere.

«Piccolina...» cominciò.

«Lasciami in pace...» rispose la bambina.

Dal suo tono flebile, il commesso percepì che era già dispiaciuta.

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