OS- Occhi zaffiro

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Titolo: Occhi Zaffiro

Tipo di storia: One Shot

Categoria: Sentimentale

Rating: verde

Piccolo assaggio di un prologo. Lo trovate anche su EFP fanfiction. Buona lettura!

** ***

La pioggia scorreva lenta lungo i vetri della vetrina, creando strani intrecci. 

Affondò la testa nella calda sciarpa che le teneva al caldo il collo, continuando ad osservare malinconica la dolce coppia tenersi per mano mentre passeggiavano sotto un ombrello e passando davanti alla vetrata in quel preciso momento. Lei aveva una mano poggiata sul pancione coperto dal cappotto, lui le sorrideva, felice. 

Provò istantaneamente una grande tristezza. Lei non era stata così fortunata come quel bambino portato in grembo, lei non aveva avuto la possibilità di conoscere le due persone che l'avevano messa al mondo. I suoi genitori erano scomparsi poco dopo la sua nascita e lei era cresciuta senza qualcuno che le rimboccasse le coperte prima di andare a dormire o che la rimproverasse perché aveva rotto la bicicletta. 

Sentì gli occhi chiari inumidirsi, ma si trattenne dallo scoppiare a piangere. Era comunque in un luogo pubblico e non voleva certo fare la figura della strana. 

Maddie -quello era suo nome- sorseggiò la sue cioccolata calda e si massaggiò le tempie non appena ebbe posato la tazza sul tavolino in legno. Aveva avuto troppe cose a cui pensare quel giorno e sentiva la testa martellare dolorosamente. Certo, essere un architetto era senz'altro difficile, ma non pensava così tanto quando lo aveva scelto come lavoro della sua vita! 

Osservò il cielo mentre si annuvolava sempre più. "Ci sarà un bel temporale" constatò quando il primo fulmine squarciò l'aria, facendola sorridere. 

Da piccola, quando ancora viveva nell'orfanotrofio dove era cresciuta, mentre gli altri bambini suoi coetanei si apprestavano a riempire le aule per le lezioni, amava uscire durante un temporale, rientrando tutta gocciolante ma con un'espressione allegra sul volto. Non aveva mai avuto amici da piccola con cui condividere quei momenti pazzeschi, ma si era rifatta crescendo, accerchiandosi di due amiche fantastiche. 

Amy, chiamata così in onore della famosa Amy Winehouse, cantante preferita della madre, l'aveva colpita fin da subito per la sua passione irrefrenabile verso la lettura. I suoi begli occhi azzurri, in netto contrasto con i capelli castani combinati in uno chignon sfatto, erano sempre incollati alle pagine ruvide e giallastre per il tempo dei suoi adorati libri.

Lorel era invece la più scatenata del trio: con i suoi occhi castani, dolci quanto il cioccolato, e i capelli oro, poteva sembrare agli occhi di tutti una brava studentessa, ma era la ragazza del gruppo che amava le feste, l'alcool e il divertimento sfrenato, in tutte le sue forme e sfumature. 

Maddie aveva scelto loro come amiche perché, sebbene non avessero molte cose in comune, si completavano: Lorel, senza Amy, non riuscirebbe mai ad essere seria; viceversa, Amy non scoppierebbe a ridere senza vedere le facce buffe di Lorel.

E lei? Beh, lei non vivrebbe senza loro.

Finalmente le sue labbra rosee si stiracchiarono in un sorriso sincero in quella giornata di pioggia, capace di rendere allegro anche la più triste delle persone. 

Ripassò ancora una volta gli impegni che segnavano la fine della sua giornata: doveva passare da Annie, la direttrice dell'orfanotrofio e poi incontrarsi con le sue amiche al cinema. 

Però doveva cambiarsi: andare con i jeans e il vecchio maglioncino nero non era proprio il massimo. Si sarebbe messa la gonna rossa a piaghe, le calze nere e il maglioncino beige, decise. 

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