Capitolo 27

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9 mesi dopo la domanda di matrimonio...

Emozionata? Ansiosa?

Non so quale aggettivo oggi possa descrivermi.

14 agosto. Una data qualsiasi forse per qualcun altro, ma per me no.

Oggi mi unirò per sempre all'uomo che amo, a cui darei la mia stessa vita e di cui sto portando in grembo due figli.

Mia accarezzo l'enorme pancione. Sono passati nove mesi esatti dal test di gravidanza regalato a Natale a Daniel, e il noatro bambino è piano piano cresciuto dentro me.

Anzi, i nostri bambini.

Aspetto due gemelli, un maschio ed una femmina. Lo abbiamo scoperto quando siamo andati ad una visita per capire il sesso del bambino.

Non abbiamo ancora scelto i nomi, lo vogliamo fare dopo il parto.

Ora li sento scalciare e poso leggermente la mano dove sento un piedino affondare nella mia pelle. A Daniel piace particolarmente parlare con i nostri figli e sentirli scalciare al suono della sua voce, oppure alla sera canta le canzoncine della buonanotte.

-Sono solo le 8 di mattina e siamo già in ritardo!- una donna estremamente pazza che conosco da quando ne ho memoria e da quando ho incominciato a chiamare mamma, entra trafelata nella mia stanza, dove io mi riposo sulla mia poltrona in vestaglia.

-Mamma, calmati- cerco di rassicurarla, ma lei mi ignora e fuga nel mio armadio, tirando fuori il mio vestito da sposa ancora dentro al suo invulcro. Lo poggia delicatamente sul letto ma vedo che innorridisce quasi subito appena posa lo sguardo fuori sul giardino.

-JAKE CASPER PAPER! LASCIA STARE QUELLA RAGAZZA E VIENI A PREPARARTI!- mia madre urla isterica fuori dalla finestra. Il bello è che dovrei essere io la preoccupata e l'isterica, sia per la gravidanza sia per il matrimonio.

-Mamma- la riprendo, guardandola di traverso.

-Jake è grande, ha 19 anni e quella è la sua ragazza, ho diritto di stare con lei-

-Si ma siamo in ritardo- impreca, mentre si specchia e si sistema una ciocca fuori posto.

Mio dio, ho beccato mia madre nell'ultimo periodo buio della sua vita proprio il giorno del mio matrimonio.

Presto arriva la parrucchiera e in poco tempo mi realizza una splendida acconciatura: morbide onde rosse cadono ordinate lungo la mia schiena con due ciocche ai lati della testa che si uniscono indietro.

Richiamo mia madre per farmi allacciare il vestito che è stato allargato per la mia dolce attesa: il corpetto è lavorato, sotto il seno vi sono inserti argentati a motivi e la gonna scende morbida formando un lungo strascico, anche con il pancione.

Presto arrivano le 11, e con esso l'ansia per il mio matrimonio.

Sospiro mentre guardo fuori dal finestrino della limousine che mi sta portando in chiesa.

Chi l'avrebbe detto che io e Daniel, il mio migliore amico da sempre, abbiamo attraversato un periodo buio e poi ci siamo innamorati, arrivando a convolare a nozze.

Senza di lui ora non saprei come sarebbe stata la mia vita, ma adesso abbiamo la nostra famiglia e stiamo per sposarci.

Papà mi aiuta a scendere appena la macchina si ferma davanti all'edificio e appena metto piede sul lungo tappeto rosso parte la marcia nuziale.

Attraverso la navata con un grande sorriso sulle labbra mentre guardo la faccia di Daniel prendere una piega stupita e ammirata.

Obiettivo stupire il mio sposo: fatto.

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