Capitolo 9

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JENNIFER

È strano stare in un abbraccio forte e possente, tra due braccia che quasi esplodono per i muscoli che sgusciano fuori dalla felpa per lo sforzo.
È eccitante essere più piccoli e aderire perfettamente al corpo di una persona più grande, quasi fossi al riparo.
Rido mentre sono tra le sue braccia e lui barcolla un po' mentre si dirige in camera, dato che è ubriaco marcio... come me del resto.
Appena varca la soglia della camera, tutto dentro di me si accende come una scintilla, che prima era fievole, ma ora arde di passione.
Tira un calcio alla porta in modo che si chiuda. Si gira e in contemporanea anche io, facendomi trovare la schiena contro il muro mentre le mie gambe sono incrociate attorno alla sua vita.
Mi tiene ancora in braccio, dato che se mi lasciasse sarei davvero bassa.
Sento l'alcol scorrermi nelle vene, quasi fosse la benzina che mette in moto la macchina.

Comincia a baciarmi il collo e un punto sensibile dietro l'orecchio. Faccio fatica a respirare normalmente.
« Jake... » sussurro involontariamente.
« Cazzo Jennifer » dice mordendomi la clavicola e succhiando con forza.
Passo le mie mani lungo i suoi fianchi, toccando la pelle, non resistendo più di un secondo a levargli la maglietta. Gliela sfilo sopra il collo per poi buttarla chissà dove. Lui ridacchia sulla mia pelle.
Le mie mani vanno a toccare i pettorali che sono sempre rimasti coperti da uno strato di tessuto e ora posso passare le dita e le unghie su ogni tatuaggio: nell'ombra sembra aver quasi la carnagione scura dato che è tatuato in ogni punto del torace.
C'è una grande dea che fa la linguaccia... sembra quasi la faccia a me.
Non riesco a pensare, ho la testa troppo in pappa per fare certi ragionamenti.
Passo poi le mani sul suo viso per arrivare ai capelli e tirare le loro punte tinte di quel rosso così eccitante.
Sono morbidi, setosi.
Ansimo sulla sua pelle per poi baciarlo. Sono così coinvolta in questa situazione che non faccio molto caso al bacio perché continuo a toccarlo in ogni punto.
Lui poi mi rimette con i piedi per terra e, alla velocità della luce, mi tolgo le scarpe perché ormai sono diventate troppo scomode, cosa che fa anche lui.
Le sue mani rudi vanno a palparmi il culo e ridacchio.
I nostri bacini si scontrano e siamo uno appiccicato all'altro.
« Mi piace che tu sia piccola » mi sussurra ghignando sul collo.
« E a me piace che tu sia così grande » dico maliziosa.
Mi prende per i fianchi e mi posa sul letto per poi sovrastarmi con la sua imponenza.
Mi sento più piccola del solito, come se lui potesse tranquillamente schiacciarmi. Sarà il doppio se non il triplo di me.
Odio esser svantaggiata, perciò con una veloce mossa rigiro la situazione: io sopra di lui.
« Mi piace... » ammicca guardandomi. Mi sento potente, ho il controllo. So che non me lo permetterebbe mai se fosse lucido, ma entrambi non lo siamo e non me ne frega niente.
Mi avvicino al suo orecchio e sussurro piano, con voce piena di lussuria « Prendo sempre io il controllo »

Sono letteralmente seduta su di lui e lo guardo attentamente, prima che capovolga di nuovo la situazione.
« Sono io a dominare. E voglio guardarti bene quando ti spoglio » mi dice malizioso.
Mi toglie la felpa e veloce anche la maglietta.
Mi ritrovo con il reggiseno ed entrambi abbiamo ancora i pantaloni.
Sul fianco si vede già un mio piccolo tatuaggio che lui non noterà e perciò non sarò costretta a dirgli il motivo di questo disegno.
Si china per lasciarmi altri baci al centro del petto e poi risalire sulle mie labbra che io stessa gli mordo.
Metto le mani sulla sua cintura e la sfilo per poi sbottonargli i jeans scuri.
« Impaziente eh? » sghignazza.
Ah, qua quello impaziente sei te.
Avendo i leggins addosso lui con molta agilità penetra una mano fino alle mie mutandine. Il fiato si blocca perché, mentre compie questo gesto, mi guarda con una tale intensità da sconvolgermi.
La sua mano ruvida e calda si muove esperta tra le mie pieghe e ci metto poco a bagnarmi.
Cazzo, farsi toccare da un ragazzo così fottutamente bello ti eccita solo se ti riserva attenzione con i suoi occhi profondi come due pozzi.
Alzo i fianchi, facendo scontrare la mia intimità con la sua.
Emette un verso un po' rude e rauco che mi infuoca da dentro. Si alza di poco dal letto per sfilarsi i pantaloni e io ne approfitto per togliere i miei.
Lui resta in boxer e io con entrambi i pezzi intimi.
Mi sollevo anche io in piedi e lo faccio sedere sul bordo del letto.
Mi guarda interrogativo, ma con lo sguardo pieno di passione, accecato dal bisogno di fare sesso. E lo faremo, cavolo se lo faremo.
Lo guardo dall'alto e mi posiziono a cavalcioni sulle sue grandi e muscolose cosce.
Sento il suo membro premere contro la mia intimità bagnata.
Stringe nelle sue mani le mie natiche e inarco la schiena esponendo lo sterno che viene subito baciato dalle sua labbra morbide e calde.
Mi sfilo il reggiseno e lui prende i miei seni palpandoli.
Cazzo non resisto.
« Jake » lo chiamo, nella speranza che si sbrighi.
Come se avesse capito ciò che voglio intendere, per farmi soffrire, va ancora più lento di prima.
« Vedi di muoverti » dico aggressiva, sapendo quanto gli piaccia.
Ride sulla mia pelle cosparsa di pelle d'oca.
Scontro di nuovo i nostri fianchi e lo spingo facendo sì che il suo busto tocchi il lenzuolo e così sono di nuovo seduta, con le gambe ai lati del suo bellissimo corpo.
Quanto sono belli questi tatuaggi. Lo fanno sembrare più sexy di quello che è già.
Mi avvicino al suo viso per baciarlo di nuovo, ma le sue mani mi tengono per i polsi.
« Mi stai fottendo solo così » dice senza fiato.
Queste parole mi danno la carica finale.
« Fottimi Jake, per davvero » gli sussurro per poi strisciare il mio bacino sui suoi boxer e sento il suo amico duro come la roccia.
Non resisterà molto.
« Cazzo, mi fai impazzire » sussurra per poi tirarmi dai capelli in modo da portare il viso ad un centimetro dal suo. Mi bacia, fonde la mia lingua con la sua.
Siamo tutti e due più che pronti e se aspetto ancora finirò per venire senza neanche averci fatto sesso.
Gli sfilo l'ultimo strato di tessuto sul suo cavallo basso e lui fa la stessa cosa con le mie mutandine.
Cavolo, non resisto.
Lui mi gira, facendo sì che sia di nuovo, ancora una volta, sopra di me.
Mi piace come lui voglia ottenere il controllo, come lotti contro di me.
Allarga le mie gambe che io non perdo tempo ad allacciare alla sua vita stretta.
Non resisto.
« Ho aspettato questo momento da troppo tempo. Ti fotterò fino a farti scordare il tuo nome » mi dice rude per poi non lasciarmi neanche il tempo di rispondere che mi penetra in profondità, facendomi cacciare quello che sarà il primo grido di piacere.
Cazzo.

Amore tatuato sulla pelleWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu