Capitolo 2

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Come per le altre ragazze ti faccio di nuovo gli auguri perché è una metà importante i 15 anni! Auguri ancora Diana!😍

JENNIFER

Posteggio la piccola macchinina nello spiazzo prima di accedere al vicolo che mi porta allo studio.
Chiudo la portiera e mi affretto ad arrivare al negozio perché in questi giorni di marzo, specialmente al mattino, l'aria è gelida. Mi stringo nel giubbotto nero, simil impermeabile, e tiro su il cappuccio della felpa per proteggermi un po' dal freddo.
Arrivo davanti alla saracinesca e noto la presenza di una piccola busta attaccata al metallo con del semplice scotch trasparente. La metto in tasca per leggerla poi dentro, al caldo.

Mi siedo alla scrivania della segreteria e osservo la candida busta bianca per capire se ci sono delle scritte che possano indicare il destinatario ma... niente.
Decido di aprirla comunque.
All'interno c'è un piccolo foglietto ripiegato più volte su se stesso.
Una scritta a mano con una penna nera riporta questa frase:

"Hai deciso di giocare, Jennifer? Mi spiace, scelta sbagliata"

- il tuo Rick

Spalanco gli occhi e solo ora mi sono accorta di aver trattenuto il respiro.
Che cavolo vuole da me ora?
Alla fine non ci sono andata ieri al pub con lui e ora si vuole vendicare 'sto stronzo, pensando di farmi paura con queste letterine.
Il tuo Rick che non sarai mai.

« Jennifer! » alzo la testa di scatto e vedo Kyle davanti a me.
Quando è entrato? Non ho sentito il campanello...
« È la terza volta che ti chiamo e tu neanche mi hai sentito... che succede? Cos'è quella roba? » dice facendomi un cenno con il capo in direzione delle mie mani.
Abbasso lo sguardo e mi ricordo del fogliettino. Ero così intenta a riflettere su queste cavolo di parole che non ho avvertito la sua presenza e la sua voce.
« Uhm... questo? No no niente » mi affretto a dire, cacciandomi il figlietto in tasca.
« Sicura? » domanda ancora con un'espressione perplessa.
« Sì sì » annuisco decisa, passandomi una mano sulla faccia.
Mi alzo per distrarmi.
« I ragazzi ieri sera hanno avuto una delle loro serate perciò arrivano nel pomeriggio. Se ci sono clienti avvertili di venire nel primo pomeriggio » mi avvisa e al sentire la parola "serata" immagino già...
« Viene anche Hazel a farti visita » ridacchia per poi andare nel suo studio.
« Oh perfetto! » esclamo, ma c'è qualcosa che mi rende nervosa. Le parole di quelle lettera mi rimbombano in testa. Ancora.
Scelta sbagliata.

È tutta la mattina che penso a quella benedetta frase.
Mi sento una stupida, come se avessi fatto vincere lui, ma non ne ha il diritto di essere tra i miei pensieri perciò impongo a me stessa di non pensarci più.
Devo distrarmi.
Il campanello della porta emette il solito tintinnio.
« Ciao Jen! » mi saluta Luke.
Ha ancora l'aria un po' assonnata ma è in gamba e sa riprendersi subito.
« Buongiorno o dovrei dire già buonanotte » scherzo ridacchiando.
« Divertente... dovresti vedere Jake. Sta arrivando » mi informa con un ghigno.
« Dai scimmione va a prepararti » scherzo.
« Da quando sono uno scimmione? » domanda con tono divertito.
« Da sempre » dico alzando le sopracciglia mentre mi alzo per arrivare di fronte a lui.
« Ti voglio bene » dice lasciandomi un bacio sulla guancia.
« Anche io » sorrido ma il sorriso mi scompare appena la mia attenzione si sposta sul corpo imponente e tatuato di Jake che si trova davanti a me. Guarda il fratello che se ne va ridacchiando e poi me, fulminandomi senza un motivo preciso. Quando è entrato?
« Luna storta? » gli domando prendendolo in giro mentre inclino la testa per guardarlo.
« Ma anche no. Più che dritta direi » dice con sguardo serio con tanto di ghigno, dal tono più che malizioso. Dietro questa frase c'è un doppio senso che mi fa venir da vomitare.

Amore tatuato sulla pelleWhere stories live. Discover now