Mancanza

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Un uomo, sulla quarantina, stringe la presa sul volante premendo leggermente il piede sul freno. Come ogni mattina, alla solita fermata, l'autobus si ferma, con un leggero sbuffo meccanico. L'uomo si volta, con un accenno di sorriso sul volto, preparandosi al saluto che, come di routine, lo aspetta. Eppure il giovane ragazzo che saliva sempre a quella fermata non c'è, e il "buongiorno" allegro che veniva sempre riservato all'autista dell'autobus non viene pronunciato se non solo nei suoi ricordi.

Il sorriso dell'uomo sfuma, lasciando spazio a un alone di malinconia.

Come ogni mattina, commette lo stesso errore. Come ogni mattina, solo dopo averlo commesso, l'uomo ricorda.

Dovrebbe smetterla di fermarsi sempre a quella fermata, eppure, ogni giorno, si ritrova ad aprire inutilmente quella porta, senza che essa venga mai varcata. Chiude le labbra, e quel saluto cortese rivolto a un ragazzo dal sorriso perenne affiora nella sua mente, senza trasformarsi in voce, soffocato nel mondo delle parole mai pronunciate.

Nessuno sale più a quella fermata, da tempo.

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La bambina guarda il suo nuovo insegnante di danza con espressione infastidita.

Ha il broncio di chi è stato privato di qualcosa di importante. Lo osserva muoversi con forza e grazia, mentre spiega il nuovo passo.

È un bravo ballerino, pensa, eppure non è il suo Oppa. Non ha quel sorriso gentile e non la richiama con affetto quando sbaglia. Non gli poggia la mano sul capo per complimentarsi quando invece fa qualcosa di giusto. Non è buffo e divertente. O meglio, anche lui fa queste cose, anche se la confidenza è ancora poca. Ma non è la stessa cosa.

E, con l'innocenza di un bambino, la piccola sbuffa. Nell'innocenza della sua età, dove qualsiasi cosa si può ottenere con qualche capriccio, inizia a lamentarsi.

"Oppa è il migliore! Voglio solo lui", sbattendo i piedi sperando di venir accontentata il prima possibile..

Park Jimin, questo è il nome del nuovo insegnante, la osserva attentamente fare i capricci.

Vorrebbe farla ridere con un broncio offeso, ma non può. In fondo lei ha ragione. Non c'è competizione.

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Il sabato le lezioni di danza finiscono molto tardi, Jin lo sa. Per questo, ogni settimana, in quel giorno, prepara il piatto preferito di Hoseok: una ricetta della madre di quest'ultimo che la donna aveva gentilmente passato al giovane.

Sette piatti sono sul tavolo.

I ragazzi fanno la solita confusione mentre mangiano.

Eppure c'è un accordo che manca in questa melodia.

Un piatto resta pieno.

Jin non smetterà mai di prepararne sette.

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Kim Taehyung si è sempre fatto coccolare, forse fin troppo.

Con qualcuno in particolare, poi, lasciava andare completamente il suo lato infantile, finendo per dormire avvolto nelle sue braccia, rannicchiato in posizione fetale, bramando una protezione che era certo sarebbe arrivata.

Invece, ora, nel suo letto, non riesce proprio a dormire.

Il letto è ormai completamente sfatto, e lui arreso all'ennesima notte in bianco.

Si alza, come ogni notte, e percorre a piedi nudi quei pochi metri di freddo pavimento che lo separano dall'altro letto presente nella stanza.

Raggiunto il bordo, e appoggiatovi le ginocchia, sale gattoni sul giaciglio che accompagna da tempo il suo sonno turbato.

보고 싶다 - Mancanza [ BTS ]Where stories live. Discover now