<< Ora provalo tu... >> Fece Lena carica, ma altrettanto scettica e curiosa.
Il suo sesto senso, che era famoso per prenderci tutte le volte, le consigliava quello.
Quella ragazzina nascondeva qualcosa...


<< ...ma un dispositivo del genere, non rischierebbe di andare contro tutto ciò che rappresentano gli Stati Uniti? >> Domandò titubante Kara, spontaneamente,
sperando di dissuaderla ed evitare di fare la prova.


<< Ovvero? >> Domandò accigliandosi la dirigente.


<< La libertà! Contro le persecuzioni, oppressioni...insomma, è da sempre stato un Paese pieno di immigrati... >>


<< E' sempre stato un Paese pieno di esser umani. >> Ribadì la Luthor, sentendosi in qualche modo minacciata, e soprattutto non apprezzata per i suoi sforzi.


<< ...solo che...non pensi che questo dispositivo faccia tornare gli alieni in quell'ombra su cui la Presidente sta cercando di far luce? >> Replicò nuovamente la bionda,
agitandosi visibilmente.


"Non farebbe così se non si sentisse 'minacciata'..."
<< Se un alieno vuole diventare un cittadino americano ne ha tutti i diritti. Tutti noi li abbiamo.
Ma se un umano vuole sapere se un suo concittadino non è di questa terra, ne ha altrettanto il diritto. Non voglio averti...turbata, in qualche modo, però...sono una donna d'affari e la L-Corp è un'azienda di profitto, e con questo dispositivo potremmo fare una fortuna. E a differenza di mio fratello lo farò per il bene del mondo. >> Tagliò corto la mora, tornandosene seduta ed
irritata dal comportamento instabile della reporter.


<< Voglio provare prima io. >> S'intromise a quel punto Alex, che nel frattempo si era osservata tutta la scenetta tra l'allarmata e la divertita; sembrarono proprio una quelle coppiette sposate da anni che avevano deciso di invecchiare insieme...


<< Si accomodi Agente. >> Rispose con nonchalanche Lena, sorridendo amaramente,
mentre l'altra posò il dito sulla tecnologia innovativa.


<< Esito negativo! >> Esclamò ovviamente Alex; preoccupata.
Aveva cercato di guadagnare tempo per la sorella, inutilmente, ma Kara fu abile e astuta:
con la sua vista calorifica colpì l'aggeggio, mettendolo fuori uso, proprio quando, guarda caso, il telefono della "padrona di casa" squillò.
Naturalmente senza che quest'ultima se ne rendesse conto.


<< Quindi... >>
Ora l'eroina non si potè tirare indietro: i suoi discorsi, le sue idee, i suoi tentativi per farle cambiare opinione, non avevano funzionato, così non appena la Luthor riagganciò e lo afferrò porgendoglielo, ecco che sorrise tranquilla.


"E questa calma improvvisa? Da dove l'ha tirata fuori?"
Si chiese mentalmente la mora, alzando un sopracciglio e aggrottando la fronte.


<< Oh, giusto. >> Finse a quel punto la Danvers minore, affidandosi solamente a un qualcosa più grande di lei, sperando per il meglio.


Infatti, grazie al suo dirottaggio, l'oggetto non la sputtanò.
Era salva.
La sua identità era al sicuro.


<< Che ci voleva? >> Fece Lena non contenta...
Forse sperava che Kara fosse chi voleva che lei fosse...


<< Funziona a meraviglia! >> Esclamò contenta e rilassata Kara, notando una lieve stranezza improvvisa sul viso dell'altra.
...

<< Già. >> Sospirò triste Lena.
L'esito non contava.
Sapeva che c'era qualcos'altro sotto.
Kara si era improvvisamente allarmata...
Pochi istanti prima stava bene, se così poteva dire, era "quella di sempre", in un certo senso,
ma appena avevano parlato di quel dispositivo, era cambiata, e quello voleva darle solo che ragione, voleva dare forma alle sue idee malsane...
Solo così si sarebbe spiegata tutto.


<< Immagino che...abbiamo finito? >> Fece Lena, dispiaciuta e intuendo che il loro tempo a disposizione fosse finito.


<< Esattamente...da cosa lo ha dedotto? >> Commentò Alex acidamente,
prendendo la biondina sottobraccio, pronta ad andarsene.


<< Devo tornare alla CatCo e consegnare l'articolo per pranzo... >> Disse Kara mentendo, anche lei ancora triste.
Ce l'aveva fatta.
Solo lavoro, non si era lasciata trasportare dal...cuore.


<< Buona giornata, Signorina Luthor... >> Continuò la rossa, e proprio quando stettero per aprire la porta e andarsene, stavolta fu proprio ad Alex a squillare il telefono:


<< Un secondo. Devo rispondere. >>


Kara annuì e guardò la sorella uscire a passo svelto.
Lena di rimando la richiamò, attirando la sua attenzione.
Non poteva lasciarsi sfuggire quell'occasione.
Era un segno, nulla accadeva per caso...


<< Ti ho cercata. In tutti i modi possibili...Ero in pensiero... da...quella sera... dopo l'attacco... Non ti ho più vista... volevo sapere se stessi bene... >> Disse con un tono palesemente differente da quello di poco prima.


<< Ora mi hai vista, eccomi qua. Di fronte a te. Viva e vegeta, grazie a R...al cielo. >> Rispose Kara, correggendosi al volo.


<< Perché ce l'hai con me? Provi rancore, sei arrabbiata, sembri ferita...si sente...
Cosa ti ho fatto? Credevo che...insomma... il nostro lento... >> iniziò Lena, venendo però immediatamente interrotta dall'altra:


<< Hai detto bene Lena: credevi. Ma poi un uccellino mi ha riferito cosa hai fatto subito dopo...mentre tutto andava a puttane... Pensavi veramente che non lo venissi a sapere?
Una sco...sveltina sotto il tavolo col mio collega? Neanche le adolescenti avrebbero fatto una cosa del genere...non in quel tragico momento. >>


<< E l'uccellino chi sarebbe? Supergirl o la qui presente sorella maggiore? >> Domandò retorica l'altra, piuttosto infastidita.
Non ci voleva uno scienziato per conoscere la risposta.


<< Lascia mia sorella fuori dalle tue...attività amorose. Anzi, sottolineo, lascia fuori anche me.
E Supergirl. >> Precisò l'eroina ringhiando e dimenandosi alterata.


<< Sai anche cos'è accaduto con lei? >> Altra domanda che uscì spontanea.


<< C-certo che lo so. >> Rispose Kara, balbettando.


Lena inarcò aggottò nuovamente la fronte.
Troppa sicurezza...una sicurezza che poteva avere solo chi conosceva a fondo una determinata situazione...


<< Siamo amiche. Parliamo di tanto in tanto e si è aperta con me. >> Tentò subito dopo la Kryptoniana, nel tentativo di riprendersi; aveva intuito quello sguardo...


<< Dell'eroina non posso ribattere perché...è vero. Lo ammetto. Ma di quel bamboccio...assolutamente no. Vi sbagliate! >> Fece Lena fin troppo seria.

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