Capitolo 24

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Qualcuno mi prese da dietro e mi trascinò dentro al corridoio chiudendo la porta. Quando alzai lo sguardo vidi Michelle. Era ricoperta di sangue - Michelle... tu... - mi alzò - Non è mio, dobbiamo andarcene da qui - la seguì fino a quando entrammo in un ufficio - Dov'è Scott? - lei aprì un cassetto dalla scrivania - Quel figlio di puttana è morto -
- Cosa?! -
- Non l'ho ucciso io - stava ancora cercando tra i cassetti - E allora chi l'ha ucciso?! E si può sapere che cosa stai cercando?! -
- Ivan è intervenuto e mi ha salvata, e sto cercando una mappa del castello per andarcene - mi avvicinai - Vuoi una mano? - lei scosse la testa - No, ce la faccio. Tu controlla la porta - annuì. Non si sentiva nulla fuori - Michelle.... Kalea aveva gli occhi rossi... cosa vuol dire? - lei si alzò e si avvicinò - Che farà il culo a Charles - alzò una mano con un foglio in mano - Trovato! Ora andiamo, tu seguimi - prima che potesse uscire la fermai - E gli altri? Dobbiamo salvarli - lei non si girò - Sono tutti morti - ucì dalla porta e mi prese per mano - Cosa vuoi dire che sono morti? -
- Ci hanno fatto uscire tutti e ci hanno ammazzato, Ivan è intervenuto in tempo e mi ha salvata - non potevo credere che eravamo rimaste solo noi due. A colazione c'era pieno di ragazzi che scherzavano e ridevano. Non posso immaginare che ora sono morti. Arrivammo ad una porta e ci chiudemmo dentro - Allora? Questa stanza non ha altre porte! - Michelle stava camminando avanti e indietro  - Lo so lo so, solo.... aspetta - sbarrai la porta - Sbrigati! - fece cadere una libreria a terra - Che stai facendo? Così ci sentirà! -
- Ci troverà comunque, vieni dammi una mano - mi avvicinai. Il suo respiro era affannoso e pesante, era sudata e le sue mani tremavano - Vedi? La parete si può spostare - entrambe spingemmo. Spinsi forte e caddi a terra. Michelle mi aiutò ad alzarmi. La stanza era buia e lo divenne ancora di più quando richiuse il muro - Che fai? Non vedo niente - una luce alla fine della stanza si accese. Divenne sempre più grande ma non dava fastidio agli occhi e dava quasi calore. Le ali di Michelle non erano grandi come la sera sulla spiaggia ma erano meravigliose. Mi condusse per un corridoio impolverato tenendomi la mano. La luce era lieve ma bastava per illuminare il necessario. Sentì dell'aria accarezzarmi le gambe per poi diventare più forte. Il corridoio finì e il cielo scuro si aprì. L'erba mi faceva prurito alle caviglie - Ok, tu aspetta qui, io torno subito - le sue ali non c'erano più - Aspetta, non lasciarmi da sola - lei mi prese le braccia - Ascolta, devo andare a prendere Zack ed Ellen, loro sono vivi e si sono nascosti nel bosco, non posso lasciarli -
- Ok, allora vengo con te - lei scosse la testa - Noi siamo veloci, ci rallenteresti ma torno tra poco, resta qui - fece per andare quando le presi una mano - Prometti che ritornerai? - lei sorrise - Certo, non ti lascerei mai - annuì e la vidi scomparire in mezzo algi alberi. Mi sedetti per terra ad aspettare. La paura mi salì e il cuore mi incominciò a battere forte. Kalea era ancora con Charles? E se l'avesse uccisa? Non volevo neanche immaginarlo. Lei era tutto per me. Almeno in questo momento. Capivo perchè non voleva stare insieme a me ma se Charles morisse potrebbe cambiare idea. Una mano mi toccò la spalla ed io sobbalzai alzandomi in piedi. Quando mi girai vidi una faccia stanca e sporca - Mamma! - la presi per le braccia - Mamma, che cosa è successo? -
- Ho scoperto chi ha chiamato Charles -
- È stato Scott, Ivan l'ha ucciso - lei mi guardò - No, Ivan è la spia - il cuore mi si fermò - Cosa? No, ma Charles ha ordinato a Scott di uccidere tutti - scosse la testa - Ivan è uno stregone, può cambiare forma, era lui tutto il tempo -
- E scott? - abbassò la testa - Non lo so - mi mancò il respiro - Ma perchè lo ha fatto? -
- Potere. Peter gli ha promesso potere. Ma è ingenuo, non sa che lo ucciderà una volta finito tutto -
- Peter.... è il padre di Kalea - annuì - Ascolta, guarirò dalle ferite ma sono ancora debole, riesci a correre fino al cancello infondo alla strada? -
- Michelle e gli altri stanno arrivando e ti porteremo con noi -
- No, devo aiutare Kalea e sei tu che te ne devi andare - io annuì - Cosa vuoi dire che guarirai? - sorrise - Sono una fata. Una delle fate fondatrici -
- Fate fondatrici? -
- Una delle sei fate che crearono il mondo fatato. Dove potevamo vivere in pace. È successo milioni di anni fa -
- Certo che qui è tutto così fantastico - sentì una voce che mi chiamava. Michelle mi raggiunse con Ellen che si teneva un braccio. Perdeva sangue - Zack? - abbassò lo sguardo - C'è solo Ellen - mia madre si alzò - Se vedete Ivan correte: è lui la spia. Scott non so dove sia e non so se sia ancora vivo. Dovete andare al portale al di fuori del cancello. Pensate al fairy world quando ci entrerete e prendete con voi Gwen - Ellen sgranò gli occhi - Andremo nel mondo fatato? È da dieci anni che non ci vado - Michelle mi prese la mano - Andiamo, non c'è molto tempo - prima di andare abbracciai Karen - Stai attenta -
- Dovrei essere io a dirtelo ma lo farò - le feci un largo sorriso - Ricorda che sei mia madre - i sui occhi brillarono e quando mi voltai sentì qualcosa sulla mano: era la collana che mi aveva dato Kalea. Me la misi al collo. Inizia a correre mano nella mano con Michelle. La strada era larga ma con i lampioni spenti non si vedeva nulla. Era mattina poco tempo fa come poteva già essere sera? Arrivammo ad un grande cancello nero che dai lati si allargava un muretto di mattoni  - Ok, cosa dovremmo fare? Aprirlo e basta? - Ellen scosse le spalle - In teoria si, devi pensare a dove vuoi andare e se in quel posto c'è un'altro portale allora ti troverai li - aggrotai la fronte - Kalea lo ha fatto senza usare un portale -
- In realtà lo avete attraversato, solo che lei li può creare usando la magia essendo mezza fata -
- Apetta, le fate possono creare portali dal nulla? - Michelle scosse la testa  - Solo le fondatrici, ma lei essendo nata da una di quete riesce a crearli - perchè era tutto così complicato? Aprì il cancello e un vortice verde si creò davanti a noi - È questo qui? - senti Michelle che mi prese la mano - Non devi staccarti da me, se lo farai non ti telestraporterai e finirai nel nulla -
- Per niente pauroso.... ok - le strinsi forte la mano - Ok, al mio tre - Ellen volò all'indietro e sbattè contro un albero. Ivan era dierto di noi. Michelle mi si spianò davanti - Non ti avvicinare - lui sorrise e mosse una mano verso se stesso e lei cadde a terra pochi mentri più avanti. Si rialzò e spianò le ali. Erano grandissime e lucenti. Un calore mi invase - Se vuoi arrivare a Gwen devi prima batterti con me -

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