Capitolo 12

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Abbiamo fatto un lungo viaggio. Steve stava guidando. Kalea era seduta davanti con lui e mia madre era dietro con me. Mi sono addormentata e ho dormito per cira un'ora ma eravamo ancora in viaggio. Nessuno parlava. Guardai Kalea. Aveva le gambe sul cruscotto della macchina e stava mangiando delle caramelle. Aveva ancora la canotta bianca ma era tutta sporca. Scoprire che era mia sorella è stato un colpo al cuore, ma scoprire che mi odiava mi ha fatto smettere di respirare. Io le volevo bene, non è stata colpa mia. Io non sapevo nulla di questa storia. La colpa è tutta di mia madre. Mi ha tenuta nascosta da una famiglia intera. Ma non è quello che mi faceva arrabbiare.  Kalea era cambiata.
Ha fatto solo finta di essere gentile. Lei è così per colpa sua. Mia madre la abbandonò e dovette crescere da sola. Mi odia perchè io ho avuto tutto. Ma non lo scelto io. Notai che dal braccio le scendeva del sangue. Sulla spalla aveva un taglio profondo. Gliela toccai - Sei ferita! - lei scansò la mia mano e mi guardò male - Ma che cavolo fai? Continua a dormire - io rimasi di stucco - Non è colpa mia, io non sapevo nulla di tutto questo! - la vidi che roteava gli occhi - Si, ma sei stata cresciuta da Karen, sei andata a scuola, hai avuto un ragazzo e non hai mai avuto paura che qualcosa andasse storto. Le tue uniche preoccupazioni erano di andare bene a scuola e di essere perfetta nel vestirsi. E non l'avrai scelto tu ma ci hai vissuto -
- Esatto non l'ho scelto io, quindi non hai il diritto di odiarmi - lei si girò - Io ho tutto il diritto di questo mondo ad odiarti -
- Ma io non ti odio! - lei rise - Allora mi dispiace per te. Sei ridicola, ma lo senti come ti lamenti? Complimenti l'hai vizziata bene - mia madre roteò la testa - Oh smettila Kalea, ora basta con la tua gelosia - io alzai le mani - No ora basta ad entrambe! Tu sei sua madre e tu sua figlia ma perchè vi odiate cosi tanto? Siete una famiglia - si alzò una risata. Kalea stava ridendo fortissimo. - Una famiglia? Ma sai che mi ha fatto? -
- Ti ha dato ad un altra famiglia per proteggerti? Che male c'è in questo? - scosse la testa - Tu non hai idea di tutto quello che ha fatto. Oltre ad avermi abbandonata, quando la incontrai lei non mi voleva conoscere. Mi allontanò. Ma ora so perché: stava crescendo te. -
- No, tu non sai come é andata. Non creare teorie, non sai nulla -
- Non ho bisogno di creare teorie se è la verità - mia madre smise di parlare. Io non capivo. Si odiavano. Neanche io ce l'avevo così tanto con lei. - Kalea, mi dispiace. Non posso cambiare quello che è successo - la vidi irrigirirsi. - Non hai bisogno di scusarti cara. Non hai fatto nulla di male -
- La smetti di intrommeterti tu? Non puoi stare zitta per più di tre secondi? - al quel punto Steve urlò - Ora basta tutte quante! Ne ho abbastanza! Ho detto di aiutarti Kalea ma non posso continuare con voi che litigate in continuazione. Ho state zitte e guido oppure fai tutto da sola! -
- Vattene pure se vuoi, non ho più bisogno di te -
- Cosa? Ma se ti ha aiutato? - lei si girò di scatto - Tu taci. Non sai nulla di queste cose - Steve frenò di colpo. Andai a sbattere contro il suo sedile ma quando mi raddrizzai notai che nessuno si era mosso. - Ma che cavolo stai facendo? - lui le puntò il dico contro - Sono stufo che mi dai sempre degl'ordini. Ti credi superiore a tutti ma anche se so le tue storie ed ero onorato di darti una mano ora so solo che sei una stronza egoista - lei lo fulminò con lo sguardo - Rimangiati tutto! -
- Non ti azzardare ad insultare mia figlia! -
- Oh perchè tua non l'hai mai fatto vero mamma? - mi stava per scoppiare la testa. Non ce la facevo più. Ma che hanno che non va? Stavo per intervenire anche io quando vidi che c'era qualcuno davanti alla macchina. - State zitti! -
- Come ti permetti? Stai zitta tu - indicai davanti a lei - C'è qualcuno - lei si girò. Toccò la spalla di Steve - Parti! Veloce! - lui spinse sull'acceleratore - Cosa fate?! Così l'ho investite! - e fu proprio quello che succese. Si schiantò nel vetro che si incurvò e si scheggiò. L'uomo rotolò sul tetto e feci per guardare indietro ma mia madre mi coprì gli occhi - Non guardare - annuì - Non ti fermare! - tolsi le sue mani. - Come ci ha trovati? -
- Non lo so! Ho fatto di tutto per coprire le tracce - Kalea lo guardò - Qualcuno gliela detto -
- Non guardare me, non sono stato io - lei si girò - Ma perchè lo avresti fatto?! Se per caso impazzita?! - mia madre chiuse gli occhi - Volevo solo parlare con lui. Sapere cosa vuole. - Kalea sembrava furente - PARLARE? CON CHARLES? CI VUI FARE UCCIDERE TUTTI? - lei le toccò il braccio - È mio figlio! Sono certa che capirà! - Kalea tolse la sua mano bruscamente - No, non è più tuo figlio. Da molto tempo ormai. Ti ho raccontato cosa ha fatto ai miei amici e a me ma te lo sei scordata? Andiamo non puoi essere così ingenua - indicò la ferita sulla spalla - Questo taglio me lo ha fatto lui tre ore fa e guarda com'è ancora profondo! Cosa farebbe a lei? La uciderebbe solo con uno schiaffo - prima di finire  aggiunse un altra cosa - Mi fai schifo- io scattai - Come ti permetti di dire una cosa così a tua madre?! Ma che ti è preso? Sei tu che sei patetica! Continui a ripetere che hai avuto una vita difficile e che io invece te l'ho rubata. Io credo invece che l'hai resa tu difficile. E sai cosa? Sei davvero una stronza - mi liberai di tutti i pensieri che avevo in testa. Credevo che mi urlasse contro invece mi sorrise. Un sorriso vero. Poi però non vidi più nulla. Solo nero e il rumore della macchina che si schiantava.

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