Capitolo 3

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Finite le ore di greco e letteratura mi inviai verso la mensa. Vidi subito Ben e Sarah seduti ad un tavolo con già cinque cabaret pronti. Mi sedetti con loro e presi un cabaret: dentro c'era un insalata con crostini e dell'acqua. Erano tutti così. Guardai Benjamin confusa - Non guardare me è stata lei ad iniziare questo digiuno scolaresco-
- Non è un digiuno è dieta - Ben sorrise - Si perchè ne abbiamo bisogno, guarda Gwen è cosi magra che fra poco scompare - io risi - Sai io credo invece che ne ho bisogno, per tutta l'estate mi madre mi ha fatto mangiare di tutto - proprio in quel momento Tom e Tracy si sedettero con noi e presero i vassoi - Abbiamo iniziato una dieta? -
- A quanto pare - Sarah si alzò frustata - Sentite se volete qualcos'altro andatevelo a prendervelo io devo studiare per l'interrogazione di diritto, ci vediamo dopo - la guardammo andare via. Fu Tom a parlare - Ho detto qualcosa di sbagliato? - Ben lo guardò - Sai come è mia sorella. Non preoccuparti. E comunque devo insegnarle delle scuse migliori: chi ha un interrogazione il primo giorno di scuola? - Tracy alzò la mano - Io l'ho avuta - Benjamin la guardò - Si certo come vuoi -
- Ma.... è vero... - Tom la baciò - Non preoccuparti piccola - Ben li guardò con disgusto - Sentite devo andare, ho un impegno - aspettai che se ne fu andato per parlare - Sapete che gli prende? È tutto il giorno che è strano-
- Sono sicuro che sono i soliti problemi di Ben... domani sarà come al solito - Tracy lo guardò e lo baciò     - Ok che siete carini insieme ma non baciatevi troppo - si misero a ridere    - Per te sarà una tortura - annuì            - Sono daccordo - loro due si misero a baciarsi di nuovo e questa volta più appassionatamente, io mi volati e vidi la ragazza nuova che stava prendendo da mangiare. - Sapete ho conosiuto Kalea, la ragazza nuova, ed è una maledicata - Tracy sorrise           - Qulcuno che non gli piaci? Questa si che è nuova! Te piaci a tutti! Sono sicura che hai affretato le cose. La vado a chiamare e vedrai che in realtà è un tesoro - non feci in tempo a fermarla che si alzò e si avviò ferso Kalea. Io mi giari verso Tom - Ma che problemi ha? - lui mi sorrise - Sai ho smesso di farmi questa domanda - poco dopo ritornò con la ragazza nuova dietro di sè. Lei si sedette vicino a me e mi guardò - Allora sono questi i tuoi amici? -
- In realtà due se ne sono andati ma sono sicura che quando li conoscerai ti piacceranno - Tom la interruppe       - Ok Tracy ha capito. Piacere io sono Thomas ma pui chiamarmi Tom, lei è Tracy ma credo che lo hai già capito e hai già conosciuto Gwen - le sorrisi      - Già, siamo compagne di banco in psicologia -
- E non sei stata molto gentile da quel che ricordo - lei mi sorrise - Mi dispiace, è che non vorrei essere qui e sono arrabbiata e stressata io in realtà non sono così -
- Visto? Lo sapevo che avevi affrettato le cose e che in realtà è gentile e amorevole - Kalea mi guardò - Hai già raccontato a tutti del nostro incontro?-
- Si... non è stato un primo incontro piacevole quindi... - Tom soghignò e io lo fulminai con lo sguardo. - Come ho già detto mi spiace. È stata una lunga giornata e vorrei essere vostra amica- io annuì - Scuse accettate - lei mi sorrise ed io ricambiai - Tom ed io dobbiamo andare ma ci vediamo oggi pomeriggio - si alzarono e Tracy mi diede un abbaraccio prima di andare - Wow, le piace dare affetto eh? - la guardai - Si lei è amorevole con tutti soprattutto con gli amici stretti -
- E tu? Sei amorevole? - le sorrisi - Io più che amorevole sono gentile -
- Si, me ne sono accorta. Scusa ancora per prima - scossi la testa - Non preoccuparti - ci fu un lungo silenzio quando ripresi a parlare - Cosa volevi dire prima che non hai bisogno di un lavoro? - lei si morse le labbra poi mi guardò. Un lungo e deciso sguardo.       - Vedi, i miei genitori morirono quando avevo quattro anni e fino ad allora sono stata negli orfanotrofi. I miei genitori erano ricchi quindi tutti i soldi che avevano dovrebbero passare a me. Ma l'orfanotrofio non vuole finchè non compio diciotto anni. Il che è assurdo visto che tanto quei soldi sono comunque miei - io la guardai stupita. Pensai al lungo cosa dire poi mi buttai - Si ma studiare è importante e anche se sarai ricca avrai comunque un' istruzione che ti aiuterà per il futuro - lei rimase zitta ed incredula. Poi mi sorrise - Sai tutti quelli che racconto la mia storia dicono "mi dispiace" o " vedrai che andrà meglio" tu sei l'unica che non me la detto -
- Scusa non intendevo essere scortese- le mi prese la mano - No, è un bene che non mi hai detto quelle cose. Significa che sei diversa - io rimasi immobile e solo quando lei mi lasciò la mano che mi rilassai. - Dimmi, il tuo è biondo naturale? -
- Si... mia madre è castana quindi credo che gli abbia presi da mio padre - le si girò - Credi? - annuì - Non lo mai conosciuto.... è morto quando ero piccola - i sui occhi si illuminarono. Erano quasi magnetici     - Abbiamo qualcosa in comune... a parte un parente morto abbiamo anche gli occhi azzurri -
- Già ma i tuoi sono più belli - mi resi conto solo dopo cosa le avevo detto ma lei si limitò a sorridere - Devo andare, il mio ragazzo mi aspetta -
- Tu hai un ragazzo? - lei si alzò - Si, stiamo insieme da tre anni... e tu hai un ragazzo? - la seguì camminando      - Ne ho avuto uno ma non è finita bene.... ora sto aspettando quello giusto - lei si girò verso di me - Sono sicura che lo troverai - mi salutò con la mano e se ne andò. Io rimasi li a guardarla andare via.

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