6.5 Gli Amanti - Il Mondo Fino a Domani

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Amsterdam, 31 Agosto 2011.

2 ore prima.

Verity non aveva mai provato così tanta paura.

Non la terrorizzava solo la voce nella sua testa, ma anche tradimento di Jamie. Mentre lo guardava negli occhi non riusciva a ricordare un momento in cui loro due avessero avuto un passato da veri fratelli, eppure quella pistola nella sua mano puntata alla testa gli sembrava sbagliata.

Non lo conosceva più. Non aveva alcun motivo per pensare che qualcosa non quadrasse, ma non riusciva a scrollassi la sensazione di dosso.

- Moya printsessa. - la chiamò lo sconosciuto con accento secco. - Tutto questo è solo una precauzione nel caso ti liberassi di lui. Jamie non vuole realmente spararti. Vero? Tuo padre si arrabbierebbe.

Non muoverti! Tuonò la voce nella sua testa.

Era un ordine assoluto a cui il suo corpo obbedì, come se le avessero scollegato il cervello ai muscoli e Verity non poté più opporsi.

Non aveva altra scelta se non obbedire e nel momento in cui le braccia si abbandonarono lungo il corpo, Jamie allontanò la canna della pistola e si sedette davanti a lei.

- Alex non vuole farti del male.

- Alex. - ripeté lei girandosi verso l'altro ragazzo. - Non sei tu.

Lo disse con una sicurezza che non sentiva, ma era certa che lui non fosse l'Alex che Jamie aveva nominato. Suo fratello aveva assunto un tono affettuoso, qualcosa che non aveva mai usato con lei.

L'uomo chiamato Aleksej le fece un ghigno e se avesse potuto muoversi sarebbe arretrata davanti a quel fascino velenoso. - Hai ragione. Non sono io.

Aleksej le dava l'impressione di essere più letale di un cobra.

- È normale che tu abbia soggezione di me, ma non devi temermi. Non adesso, almeno.

La sua testa stava gridando a gran voce di scappare, ma nessun muscolo del suo corpo voleva rispondere e tornò a guardare Jamie, che la fissava con la testa appoggiata contro la parete. Come aveva fatto a non notare quanto fosse cambiato? La finta aria trasandata, quando tutta la casa era sistemata in ordine maniacale, e gli abiti costosi. Eppure lei ormai dovrebbe saperli riconoscere visto come si vestivano Michael e Christian e cosa le avevano regalato.

- Perché? - mormorò. Era una domanda semplice che racchiudeva in sé tante cose che lei non riusciva a chiedere ad alta voce.

Forse loro due avevano una connessione, qualcosa che li univa ancora come fratelli perché Jamie capì cosa volesse sapere. - Alexander mi ha adottato. Quando sono rimasto solo mi ha cresciuto. Lui è l'Imperatore, è vero, ma gli devo tutto e mi ha garantito che non vuole farti del male.

- E tu gli credi? - sibilò, rendendosi conto che non poteva nemmeno alzarsi e schiaffeggiare il fratello fino a farlo rinsavire. - Sai cosa mi ha fatto!

Jamie la raggelò con uno sguardo e per un istante le ricordò sua madre, anche se quel pensiero venne soffocato sul nascere. - A te non ha fatto nulla. Non confondere il passato con adesso. Non lo hai visto. Non hai idea di che persona sia. Mi ha dato una casa e mi ha fatto sentire parte di una famiglia quando avevo perso tutto.

- È l'Imperatore! - gridò. - Non puoi credere a una sua sola parola.

- Davvero? - intervenne Aleksej. - Perché se la memoria non mi inganna, Malik ha preso Atlaeia comprandola per una cifra esorbitante. Più di quanto una persona sana di mente spenderebbe mai per una schiava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2017 ⏰

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