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La torta era davvero buonissima e anche la compagnia di Chafik non era niente male eravamo rimasti a lungo a parlare del più e del meno raccontandogli della morte di mio padre e di come ci ero rimasta male, lui sembro davvero dispiaciuto e li spiegati di Tarik che era un bravissimo ragazzo che portava molto rispetto a mio padre ed era stato l'ultima persona averci passato molto tempo al suo fianco prima che morisse da un attacco al cuore. Chafik mi parlo del suo lavoro e di come amava far andare avanti l'azienda di suo padre e mentre invece Morad avesse scelto di fare un modello era bello poter stare ad ascoltarlo per ore, aveva gli stessi occhi di Morad un sorriso da invidia e per non parlare dell'eleganza che accompagnava il suo fisico sportivo, decisi cosi di tornare al lavoro e non licenziarmi Chafik mi stava davvero simpatico e stare con lui a chiacchierare era piacevole e non capisco perche non può essere altrettanto con Morad, devo smettere di pensarlo ma come faccio se ho un suo clone al mio fianco ma con un carattere diverso.

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le giornate a lavoro andavano avanti facevo il mio lavoro come avevo sempre fatto niente di impegnativo non amavo essere al centro dell'attenzione facevo spesso visite a mia madre non ero mai tranquilla nei sui confronti pensarla li in quella casa da sola mi faceva preoccupare e non cera giorno in qui le chiedevo di venire ad abitare da me, passavano giorni settimane e tutto sembrava essere tornato alla tranquilla avevo ripreso a respirare a vivere normalmente mi vedevo con Huda e Asma una volta alla settimana per colpa del troppo lavoro che ci ritrovavamo.
ero come tutti i giorni al mio ufficio indaffarata tra i voli da prenotare quando suona il telefono fisso sulla mia scrivania.

《si pronto agenzia vola felice con noi, chi parla?》

《ma buongiorno!! ti vedo attiva》

《HEI ciao Chafik come stai?》
chiesi contenta di sentire la sua voce come tutte le altre volte che mi contattava per parlare di come proseguivano le cose nella sua agenzia.

《bene mai stato meglio e tu?》

《abbastanza ma vado avanti!》dissi quasi sbuffando leggermente e sperando non mi avesse sentita mi alzai dalla poltrona scomoda su cui lavoravo andai verso la finestra con in mano il cordless.

《ohy che c'è?》

《ma niente solite cose mia madre non vuole saperne di venire ad abitare da me tutto qui》

《dai non ti preoccupare ho una bella idea e non potrai dirmi di no》

《dimmi?》
ero molto curiosa di sapere cosa avesse da dirmi ma in quel preciso istante qualcuno busso alla porta.

《avanti..》 dissi mentre tornava alla mia scrivania.

《no non te la dico ora non ho tempo appena posso vengo e ti dico OK!》non mi lascio il tempo di ribattere che questo ultimo mi stacco la chiamata.

Lui sapeva che io ero una ragazza moli riservata ma ero anche molto curiosa voglio sempre sapere tutto e non amo quando qualcuno mi tiene sulle spine, e a lui piace farlo spesso, quando la porta si apro entro Tarik che si fece avanti chiudendosi la porta alle sue spalle, da quel pomeriggio che mi aveva detto di volermi parlare ma Chafik ci aveva interrotti e diventato molto strano tutte le volte che ci incontravamo mi sembrò sempre agitato non lo era mai stato e sempre stato il dottore tranquillo e sapeva sempre cosa dire al momento giusto avvolte lo invidiavo ma quelli sono solo particolari.

《Ciao》

《Ciao Tarik come stai?》

《Bene grazie tu?》li feci segno con la mano di sedersi pure e così fece.

Ormai lui per me e diventato come il fratello maggiore che non ho mai avuto.

《Si benissimo quando avrò convinto mamma a venire ad abitare da me, così smetterò di disturbati di preoccuparti pure di lei》dissi mentre tornai a lavorare su ciò che stavo facendo poco prima che la chiamata mi interrompesse.

《Come puoi dire il mio e un dovere ...》

《Il tuo dovere e di curare pazienti e non di tenere a bada la tua vicina di casa...》dissi indifferente.

《Sahar ti devo confessare una cosa!》

A quelle parole non feci molto peso mi limitai ad annuire incitandolo a continuare.

《Tuo padre prima che morisse mi ha fatto giurare di prendermi cura di te e tua madre... E ...e》

A quelle parole udite dalle mie orecchie come se le ferite e cicatrici causate dalla perdita di mio padre si stessero riaprendo o forse non le ho mai chiuse e in quel momento stavano riemergendo a galla procurandomi un forte dolore al cuore.

《E Dimmi cosa altro ti a detto?!》

《So che non spetta a me questa decisione ma tuo padre non mi ha lasciato altra scelta mi ha fatto promettere che non solo mi sarei preso cura di voi due lui vuole che io ti sposi... Mi dispiace che io non te l'abbia detto prima ma non c'è lo fatta quando ti ho vista sorridere mentre guardavi il tuo capo e come lui ti guardava penso che tu abbia la capacita di sapere cosa e giusto o sbagliato per la tua vita... Ti ho vista cadere e rialzarti e sei molto coraggiosa..》

Io avevo le lacrime agli occhi, non sapevo per quale motivo perche in quel momento provavo molte emozioni, del fatto che mio padre prima di morire pensava al mio futuro e di quello di mia madre e poi per non parlare delle prole di Tarik che mi sono arrivate al cuore facendo centro non so quanto bene posso volere a questo ragazzo mi venne spontaneo alzarmi dalla poltrona andare verso di lui, all'altro capo della mia scrivania lui non capendo le mie intenzioni si alzo in piedi e io ne approfittai per abbracciarlo e lasciarmi andare da profondi singhiozzi per un paio di secondi lui rimase fermo poi si decise a ricambiare l'abbraccio.

《Grazie》riusci a dire. Mentre lui mi accarezzava timido la testa coperta dal velo.

《Lo sai che io ci sarò sempre per te!》mi sussurro quelle parole come per farmi anche calmare e ci riuscì.

Ragazzee vi prego so che ci son molti errori ma essendo ho cambiato tel 3 volte solo in questo mese vi chiedo di scusarmi perché questo capitolo lo odio ormai avendolo letto più volte.

● I want you, but Halal ●Where stories live. Discover now