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Quella giornata partì malissimo per Kara: Snapper non dava tracce di tregua;
l'assillava di continuo, l'oppressava, forzava e comandava come un burattino,
un giocattolino usa e getta, e a lei questo, non andava affatto giù.
Se stava resistendo a tutti quei maltrattamenti era solo in memoria della Grant,
che nonostante i suoi comportamenti bruschi e a volte acidi, l'aveva sempre spronata e aveva creduto in lei.
Fin dal principio.
Cat lo faceva solamente per inculcarle il suo potenziale nascosto, mentre lui, era solo un dannatissimo tiranno che si credeva RAO sulla terra.


Un sorriso le spuntò sul volto quando si ritrovò persa a fissare un punto nel vuoto attraverso le vetrate del palazzo; il sole ergeva alto e splendente nel cielo, era troppo una splendida giornata per lasciarsi trasportare dal malumore, così si lasciò cullare dal calore di quei raggi caldi giochicchiando con un lecca lecca preso poco prima di arrivare al lavoro.
Non aveva intenzione di aprirlo o forse, era indecisa: a malapena sapeva cosa scegliere per pranzo, come poteva fare i conti con la sua doppia vita?
Con i suoi sentimenti?
Aver deciso di rimanere amica di James era stato anche fin troppo per lei, ma se non fosse stato per l'aiuto di Clark e di sua sorella, non ce l'avrebbe mai fatta.

Si sentiva strana in quel periodo, non riusciva a scindere i problemi da umana, le aggressioni degli alieni, il tempo al DEO e via dicendo...
Forse per la prima volta in vita sua non riusciva a capire cosa volesse realmente, da lei, e dagli altri...
La parte di Supergirl andava benone, o almeno, così credeva, ma tutto il resto?

Improvvisamente un profumo a lei oramai familiare le invase le narici, stordendola, facendola sospirare di piacere...
Quell'odore dolce alla vaniglia, la inebriò fino alle viscere.

<< Kara! >>


Quella voce la risvegliò da quella trans in cui era caduta.
Non se lo stava immaginando...
Si voltò di scatto e la vide: i lunghi capelli corvini si chiudevano in quella solita coda di cavallo assai perfetta.


<< Lena? >> Fece la biondina sorpresa, con occhi sgranati.

L'altra sorrise mentre l'eroina spalancò la bocca boccheggiando a vuoto.

<< Cosa ci f- ...Problemi? >> Domandò ancora esterrefatta la quattr'occhi,
osservandola attentamente dalla testa ai piedi.
Era la prima volta che la mora si presentava sul suo posto di lavoro e la cosa,
la rese parecchio nervosa.


<< Non proprio... In realtà sono qui per vedere te... >> Rispose sincera la Luthor,
stringendosi nella spalle in segno di imbarazzo.
Non era una tipa timida e vergognosa, ma quella reporter semplice e innocente l'aveva disarmata dal primo incontro.
Era stata in silenzio, a malapena aveva aperto bocca per dire un paio di parole, ma la sua educazione e i suoi modi teneri e delicati...beh, non erano da tutti.
Sulla sua strada, fin da adolescente, aveva sempre incontrato e conosciuto tipe intraprendenti come lei, piuttosto simili, arroganti, privilegiate, e quindi viziate, sporche, animali insomma, non Donne con la D maiscuola.
Kara invece, era tutto l'opposto.
Chi l'avrebbe mai detto che un tipetta così tranquilla, tutta casa e chiesa, le rubasse la mente?


<< A-ah... Come posso esserti utile? >> Proferì nuovamente la Danvers,
arrossendo violentemente, toccandosi nevroticamente gli occhiali, aggiustandoseli.


<< E' da un po' che non ci vediamo... >> Iniziò la Luthor, sorridendo e trattenendo una risata, per poi aggiungere: << così ho pensato di salutarti...e per assicurarmi che non hai già altri impegni per il week-end... >> tornando seria e nello stesso tempo "carina".

<< Week-end? >> Chiese l'altra confusa, sperando di non aver dimenticato qualche tipo di appuntamento con la dirigente.


<< Si, la L-Corp darà una festa...è un gala di beneficienza per l'ospedale pediatrico dopo quel tremendo attacco al nuovo edificio...Speravo potessi venire, ecco. >> Spiegò e la buttò lì Lena, mordicchiandosi il labbro.

"E' ...un appuntamento? O me lo sono immaginato?"
Si domandò l'eroina, titubante.


<< Ho sentito male o le mie orecchie hanno udito gala? >> Replicò all'improvviso un Mon-El di passaggio: l'arrivo del Daxamita sulla terra aveva sconvolto ancor di più Kara.
I loro pianeti, da sempre in combutta, non aveva reso le cose più facili., specialmente perché il ragazzo sembrava non voler prendere la strada della supereroina, e né quella di un normalissimo terrestre.
Non riusciva ad amalgamarsi nella folla, o meglio, non dava tracce di volerlo.
Si intromise con nonchalance nel discorso delle due donne, gasandosi come un bambino al parco giochi.


<< No. Non l'ha detto. >> Esordì di conseguenza Kara preoccupata e rabbiosa come un cane da guardia; non voleva assolutamente dover rinunciare a quell'occasione per stare con lei nelle sue vesti da...umana.
Lena lo squadrò esterrefatta e abbastanza stranita per poi non calcolarlo minimamente, tornando a concentrarsi sulla ragazza:

<< Sei letteralmente la mia... >> ma si bloccò inaspettatamente, forse anche a causa di quell'omone che le stava fissando.
<< ...unica amica qui a National City... >> Riprese la frase cambiandola.
Non voleva assolutamente metterla così, ma non poteva di certo buttarsi alla cieca.
Nella sua testa l'aveva formulata in tutt'altro modo e risuonava meglio, ma i suoi piani erano stati sabotati...e forse, era stato anche meglio.
<< In poco tempo sei diventata parte della mia vita e...Lo sai, la maggior parte delle persone non si avvicinerebbe assolutamente ad una Luthor...anzi, e se lo fanno, è solo per ottenere qualcosa... >> Lena Luthor ci provò ancora con un respiro profondo e una dose inaspettata di coraggio.
Un ulteriore tentativo di dimostrare il suo buon cuore e staccarsi dall'immagine negativa del fratello Lex, anche se ogni buon risultato sembrava non valere per nessuno...
Ma se non c'era niente di male in quelle sue frasi, allora perché stava avendo la pelle d'oca e sentiva uno strano calore invaderla?

A Whole New World!Where stories live. Discover now