Chapter six

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Pov. Helén

Stamattina a lavoro ho finito prima e sono andata a prendere James a casa di mia mamma.

Una volta dentro mi siedo in salotto mentre mia madre mi porta un bicchiere d'acqua.

«Stavo pensando di iscrivere James a scuola, ha bisogno di stare a contatto con altri bimbi.» la guardo mentre finisco di bere.

«Se pensi che sia un peso per me, non è così, tesoro.» si siede affianco a me e poggia una mano sulla mia spalla.

«Un po' anche per questo, ma voglio che abbia degli amichetti e che impari a stare con gli altri.» mi giro verso di lei.

Sorride e mi accarezza i capelli. «Sono fiera della donna che sei, te l'ho mai detto?»

«Mhh..ora si.» rido per poi abbracciarla.

Ricambia la stretta e dopo un paio di minuti recupero James per poi dirigermi al supermercato.

Entrati al supermercato prendo un carrello e prendo James per mano mentre scorro tra i vari scaffali alla ricerca del latte e dei biscotti preferiti del piccolo.
La scatola dei cereali è posta in alto, troppo in alto per me.
Lascio un attimo la mano di James e salto un paio di volte per cercare di raggiungere i cereali, ma con scarsi risultati.

«Mamma, io posso riuscirci! Sono un supereroe!» esordisce James.

Sento dei passi dietro di me e il rumore di un carrello ma non ci faccio molto caso, sarà qualche povera mamma single come me che può fare la spesa solo a quest'ora.

Provo un'altra volta a saltare ma atterro male su un piede e sono pronta all'impatto con il pavimento duro, ma due mani mi afferrano in tempo salvandomi dal dolore che avrei provato.

«Oh, presa al volo.» incontro il viso di Luke a pochi centimetri dal mio viso. Mi tiene stretta a lui a mo' di sposa ed io istintivamente ho le mie braccia attorno al suo collo.

«Bravo Luca! Hai preso la mamma!» James saltella battendo le mani.

«Cosa stavi cercando di fare?» ride leggermente prima di mettermi giù.

Mi ricompongo e tossisco. «Ehm..stavo cercando di prendere i cereali lassù -indico il ripiano - ma neanche con i tacchi ne sono capace.»

La faccia di Luke diventa seria. «Sei sempre stata esageratamente bassa.» alzo un sopracciglio in disappunto e lui ride prima di udire i capricci di James.

«Voglio prenderli io, mamma! Voglio prendere io i cereali!» allunga le braccia per poter essere preso in braccio e prima che lo faccia io, Luke prende James in braccio alzandolo molto più in alto dello scaffale.

«Vai campione, prendi tutti i cereali che vuoi.» sorride Luke mentre sorregge il piccolo come se niente fosse, come se non stesse facendo il minimo sforzo.

James afferra un pacco di cereali e Luke lo rimette giù lentamente mentre il piccolo esulta.

Luke gli scompiglia i capelli e sorride per poi abbassarsi verso di lui e sussurrare. «Ci sei riuscito tu e non la mamma.» alza gli occhi verso di me e mi fissa.

«Yo Luke, dove eri finito?!» si avvicina un ragazzo con dei capelli ricci e degli occhiali da sole neri.

Perché porta degli occhiali neri in un supermercato? Devo dire che Luke, gli amici, se li sceglie sempre strani.

«Luke ma che..Woho, ma salve.» abbassa leggermente gli occhiali per guardarmi. «Io sono Ashton, chi ho il piacere di conoscere?»

«Si chiama Helén.» afferma Luke.

«Luke, ho ancora abbastanza memoria da ricordarmi il mio nome.» inarco un sopracciglio.

«Ah, ma tu sei..e lui è.. Oh, aspetta. Ho un vuoto di memoria.» dice mentre si gratta il collo.

Subito mi prende il panico, per paura che possa dire qualcosa e prendo James per mano.

«N-noi dobbiamo andare via, si è fatto molto tardi.» sorrido debolmente prima di andare verso la cassa e pagare il tutto.

James ha insistito per farsi comprare le sue caramelle preferite e ne ha già mangiate tre nel giro di due minuti.

«Tutte queste caramelle ti faranno male.» una voce alle mie spalle mi fa sospirare sonoramente.

«Luke, smettila di seguirmi.» continuo a camminare verso la mia auto con le buste in mano.

Si avvicina a me. «Lascia che ti dia una mano, almeno.» fa per prendere le buste e le nostre mani si sfiorano, facendomi rabbrividire nonostante il sole caldo che c'è.

Gli do un'occhiata veloce e i suoi occhi sono già lì, a fissarmi insistentemente.

Mollo la presa e lo guardo. «Come vuoi.» aumento il passo ma James rimane attaccato alla giacca di Luke.

Qualche sconosciuto non si spiegherebbe questo legame improvviso. L'ha visto solo ieri e James gli sta attaccato come se lo conoscesse da una vita.

Arriviamo alla mia macchina e apro il cofano in attesa di Luke.

«Ecco qui.» poggia le buste nel cofano e si assicura che James non sia troppo esposto alla strada.

«Allora ciao..e grazie per avermi aiutata.» sorrido leggermente e alzo una mano in segno di saluto prima di far sedere James nel seggiolino apposito per lui.

«Ciao Helén.» sussurra con voce roca.

Ho sempre amato il mio nome, ma detto da lui gli ha sempre fatto acquisire un valore maggiore.

Lo guardo per un'ultima volta dallo specchietto retrovisore e lui sta facendo lo stesso provocandomi ancora una volta una sensazione strana ma allo stesso tempo bella.

UBI TU, IBI EGO. / / Luke Hemmings.Where stories live. Discover now