Capitolo 21

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IMPORTANTE! Andate a leggere lo spazio dell'autore a fine capitolo! 💕

Capitolo 21

Cara Evans,
Come stai?
Sono passati già tre giorni da quando ci siamo salutati, alla stazione di King's Cross.
Un'eternità, non è vero? Cioé, per me lo è stata, soprattutto perché non ho potuto ammirare i tuoi preziosi, splendenti, meravigliosi, mozzafiato, verdissimi occhi di smeraldo.
Va bene, va bene! Faccio il serio, altrimenti bruci la lettera, lo so.
Ormai ti conosco fin troppo bene, rossa; abbastanza da sapere che odi quando ti chiamo "rossa", che gli ultimatum per la sopravvivenza di questa lettera ormai sono finiti e sei pericolosamente vicina al camino o al cesto della spazzatura.
Io e Sirius ci stiamo divertendo.. abbastanza.
Mia madre ci ha schiavizzati, nemmeno fossimo due Elfi Domestici!
Non abbiamo un secondo di pausa, se non di sera e ne approfittiamo per uscire e fare un giro nel paese Babbano qui vicino.
È uno spasso ammirare Felpato che ci prova con le ragazzine! Dovresti vederlo anche tu; non che si sforzi tanto, intendiamoci! Quelle sono tutte delle allupate!!
Non c'è bisogno che ti dica che io, invece, mi sto comportando da perfetto ragazzo maturo, perché so che una certa Caposcuola schizzata non approverebbe tali comportamenti.
Ti prego, non buttare la lettera! Non potevo non scriverlo.
Spero che le tue vacanze natalizie stiano andando meglio delle nostre, nonostante il drago (Petunia, giusto?) per i corridoi.
Che fai per Capodanno?
Noi (Malandrini) stavamo pensando di organizzare qualcosa qui, anche con le ragazze.
Spero vivamente che questa lettera non abbia fatto la fine delle precedenti, più che altro perché mi sono particolarmente impegnato a non scrivere idiozie -e ti assicuro che è stata un'impresa molto ardua-.
Un saluto, anche da parte di quel cagnaccio di Sissi,

Il tuo (concedimelo),
James.

<>

"Charlus Angus Potter, è mai possibile che il quoziente intellettivo di questa famiglia rasenti pericolosamente lo zero quando i ragazzi tornano per le vacanze?!".

La voce esasperata di Dorea Potter si levò alta nell'enorme villa a sud di Londra.

La donna, in piedi al centro della sala, aveva le braccia conserte e un cipiglio severo dipinto sul volto giovanile. Gli occhi neri, marchio della dinastia Black, scrutavano il marito privi di qualsiasi forma di benevolenza.

James, Sirius e Charlus, i cuscini rossi stretti nelle mani, si bloccarono di colpo e scoccarono un'occhiata colpevole al mare di piume sparse nel salotto.

"Non è come sembra..." iniziò il mago e si sistemò gli occhiali rotti sul naso lungo.

"Ah sì? Perché a me sembra che tu stia aiutando i tuoi figli a distruggere la casa!".

"Ma no, cara".

"Non ci provare nemmeno!" sbottò Dorea, "Non mi ingrazierai più con le tue frasette stucchevoli e gli occhioni da cerbiatto. Potter!" li mise sull'attenti, "Pulire tutto, ora! Senza bacchetta".

James e il padre parvero sgonfiarsi come due palloncini nel constatare la quantità di piume per la stanza. Sirius, invece, si stampò sul volto mozzafiato un ghigno felino e trotterellò verso il divano lasciandosi cadere con innata eleganza.

"Pulire, su su" fece, baldanzoso.

Il sorrisetto beffardo, però, ebbe vita breve: in un lampo la donna si materializzò alle sue spalle e lo acciuffò per un orecchio.

"Ahiaaa!" si lagnò il grifondoro.

"Fai parte della famiglia quanto James. Non pensare di potertela svignare, Sirius" gli sussurrò.

The Marauders - The seventh yearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora