Capitolo 34

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RACHEL'S POINT OF VIEW

Finalmente era arrivata l'ora dell'intervallo. E non vedevo l'ora, come ogni volta, di incontrarmi con Jurian. Quella mattina non lo avevo visto poiché era entrato alla seconda ora.
Chris stava ricopiando gli appunti dei giorni precedenti visto che era stata assente a causa di una brutta influenza.
Io e lei non eravamo più legate come prima. Qualcosa si era incrinato tra noi, anche se non riuscivo a capire di cosa si trattasse. Forse era stata colpa mia, negli ultimi tempi ero stata un po' distante e aveva intuito che le stavo nascondendo qualcosa e ci era rimasta davvero male visto che tra di noi non ci erano mai stati segreti. Ma il mio segreto era troppo grande, e almeno per quel momento dovevo mantenerlo tale. Doveva essere una cosa tra me e Jurian, e invece lo aveva scoperto Miranda, poi anche Thomas. 
Ma anche lei era strana ultimamente, lo avevo notato da un po', ma non ero nella posizione di pretendere che si confidasse con me, visto che io ai suoi occhi 'non mi ero fidata di lei'.
Presi il cellulare che avevo riposto nell'astuccio, e spostai la sedia all'indietro.
"Io vado fuori..." esordii prima di scattare in piedi. Mi aspettavo una qualunque risposta, che mi chiedesse dove andavo, se potevo comprarle qualcosa al distributore visto che non aveva mangiato nulla, qualsiasi cosa avesse potuto farmi capire che le importasse almeno quello che facessi. Mi contattava sempre meno, e quelle poche volte che chiacchieravamo su whatsapp ero quasi sempre io a iniziare la conversazione. Possibile che se la fosse presa così tanto solo perché pensava che non volessi rivelarle chissà cosa?
Non avevo mai ammesso davanti a lei che effettivamente stessi nascondendo qualcosa, volevo che pensasse che era solo un periodo in cui ero strana, ecco tutto. Può capitare un 'periodo-no' a chiunque. La gente è strana continuamente!
Annuì solamente, così ci riprovai. "Vuoi che ti porti qualcosa?"
"No, grazie..." rispose educatamente, accennando un sorriso, per poi tornare a scrivere.
"Sicura? Non hai mangiato nulla!" 
"No davvero, sto bene così."
"Va bene..." sospirai, poi mi diressi verso la porta e percorsi il territorio fino a raggiungere la rampa di scale esterna, il luogo in cui solitamente Jurian mi aspettava. Lì non c'era quasi mai nessuno, e potevamo parlare tranquillamente.
Non appena giunsi fuori, Jurian mi accolse con un sorriso radioso, che ricambiai. Chiusi la porta alle spalle, gli avvolsi le braccia al collo e gli lasciai un bacio casto e veloce sulle labbra, per poi staccarmi subito. Mi appoggiai di schiena alla ringhiera e notai che Jurian era piuttosto pensieroso.
"Tutto okay?" domandai, corrucciando la fronte.
"Si... Certo..." terminò la risposta con un sorriso poi cominciò a frugare nella tasca del pantalone.
"Sabato hai lasciato questa a casa mia" mi informò sventolando la mia cavigliera d'oro bianco davanti ai miei occhi.
"Oh, grazie.." tentai di afferrarla ma ogni volta che ci provavo la allontanava ridacchiando, facendola penzolare sempre più in alto finché, data la sua alta statura, persi ogni speranza di riuscire a protendermi così in alto per prenderla. 
"Dai, smettila" risi.
"Non la riesci a prendere, nana?" mi prese in giro.
"Non sono così bassa, sei tu che sei troppo alto!" ribattei divertita.
Roteò gli occhi al cielo. "Questa è la solita scusa di tutte le persone che-" si interruppe quando con un balzo, riuscii a riprendermi la cavigliera, approfittando della sua distrazione, e me la misi in tasca.
Assottigliai gli occhi. "Di tutte le persone che...?" 
"Di tutte le persone basse" sussurrò dopo aver appoggiato la fronte contro la mia. La sua voce bassa e suadente, mista a quello sguardo scuro e penetrante, mi fece provare brividi piacevoli lungo la schiena e il mio battito iniziò ad accelerare.
Appoggiò le mani sulla ringhiera ai lati dei miei fianchi, cosicché mi ritrovai intrappolata tra il suo corpo e il metallo freddo.
"Non dovremmo... Stare così vicini.. Sai, a scuola.." annaspai, poi spostai lo sguardo dai suoi occhi alla sua bocca.
Accennò un sorrisetto, curvando un angolo della bocca verso l'alto, poi sfiorò appena le mie labbra con le sue.
"Quindi suppongo che non vuoi che io ti baci adesso" mormorò con voce roca.
"Magari sei tu che non resisti. E vuoi baciarmi" soffiai sulle sue labbra.
"O magari moriamo dalla voglia di farlo entrambi.." avvicinò ancora di più il suo corpo, mentre io, istintivamente, appoggiai le mani dietro di me, sulla ringhiera alla quale ero appoggiata, come per sorreggermi. Mi sembrava di non sentire il pavimento sotto i piedi, mentre facevo quasi fatica a respirare ipnotizzata dalle sue pozze scure colme di desiderio.
"Che stai aspettando allora?" ansimai, e subito le sue labbra si poggiarono sulle mie, muovendosi prima lente, poi si fecero più irruenti.
Portai le mani sulle sue guance, poi le lasciai scivolare dietro la nuca. Soffocò un gemito quando cominciai a stringere i capelli tra le dita. Dapprima appoggiò le mani sui miei fianchi, poi le fece salire lungo la vita.
L'improvviso e lento stridio della maniglia della porta ci fece sobbalzare. Jurian si allontanò subito, io mi girai dall'altra parte, voltando la schiena alla porta per evitare che chi fosse apparso dietro la porta potesse vedere il mio volto in fiamme. Sentii delle voci confuse in lontananza provenienti dal corridoio, e riuscii a distinguere una voce acuta, mi parve di distinguere le parole "ma andiamo giù", poi un "va bene" urlato da una voce maschile che sembrò essere più vicina, per cui dedussi fosse quella del ragazzo che stava per coglierci con le mani nel sacco. Chiunque fosse, lasciò la presa sulla maniglia e si allontanò.
Jurian si avvicinò alla porta, la aprì per assicurarsi che non ci fosse nessuno e poi la richiuse.
Tirai un sospiro di sollievo. Jurian sbuffò, poi si sedette sul primo gradino della rampa di scale che portava verso la parte esterna del piano inferiore dell'edificio. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, poi mi sporsi desiderosa di ricevere un altro bacio.
"No." mi rifiutò lui. Gli rivolsi uno sguardo confuso. Di solito la persona che si faceva problemi e che temeva più dell'altro di essere visti ero io.
"Non va bene così, Rachel." appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si prese la testa tra le mani.
"Non ci ha visti nessuno."
"Ma stava per accadere! Dio, dobbiamo stare più attenti!" esclamò prima di scattare in piedi.
"Jurian non ci ha visti nessuno, nessuno!" 
"Ma non capisci?! Se... Se fosse stato qualcuno che ci conosce e se ci avesse visti insieme.. Saremmo nei guai adesso." 
"Perché sei così agitato oggi?" 
"Non sono agitato cazzo, mi sono soltanto reso conto che stiamo facendo una cazzata!" 
Stavo per rispondergli a tono, poi realizzai quello che aveva appena detto. 
"Una... una cazzata?!" dissi io, sconvolta per quello che avevo appena sentito.
Si pentì subito di quello che aveva detto e apparve anche lui sorpreso e sconvolto per quello che aveva appena detto. 
"No, no, scusami" si avvicinò subito e mi poggiò le mani sulle spalle. "Non intendevo questo, cioè..." farfugliò scuotendo lentamente il capo "Amore mio, intendevo dire... non che è una cazzata quello che c'è tra noi, ma baciarci qui... Ci possono scoprire, è rischioso, ci metteremmo solo in pericolo così. " Il tono della sua voce era davvero preoccupato, preoccupato di avermi ferito. 
Annuii. "Io non ce la faccio più, Jurian. Dobbiamo sempre nasconderci, non facciamo male a nessuno!". La mia voce tremava e stavo combattendo contro l'istinto di scoppiare a piangere.
"Lo so amore, ma per ora è l'unico modo. Ascoltami. Dobbiamo solo aspettare. Faremo così. Io fra poco terminerò l'ultimo anno e andrò al college a studiare economia, tu l'anno prossimo compirai diciotto anni. Quando terminerai la scuola, andrai al college, sarai più indipendente. Potresti venire a studiare anche tu dove andrò io se vuoi. Chiariremo con i nostri genitori e andremo via da questo posto, dove nessuno ci conoscerà, così potremo vivere tranquilli."
"Ma-" feci per parlare ma mi interruppe.
"Non preoccuparti. Le relazioni tra cugini sono tollerate. Non è illegale. Da quel punto di vista nessuno ci farà niente. Dobbiamo solo aspettare, avere pazienza."
Mi chiesi se oltre a convincere me, volesse convincere anche se stesso.
"Credimi" aggiunse dopo una breve pausa "Solo un altro po', Rachel"
Annuii. "Si." 
A quanto pare aveva programmato tutto, e sarebbe andata come aveva detto lui se non ci fosse stato alcun intoppo. 
"Ti fidi di me?" mi guardò con occhi pieni di speranza.
Non potei che credere alle sue parole. Dovevo avere fiducia in lui. Dovevo crederci anche io, così come ci credeva lui.
E aveva ragione. Stavamo rischiando. E lo sapevo anche io, d'altronde a scuola ci aveva visti Thomas, e anche Miranda ci aveva scoperti, e nonostante Jurian non lo sapesse, nonostante credesse che eravamo riusciti a mantenere il segreto, si mostrava molto più prudente di quanto lo ero io. Mi resi conto di come fino a quel momento, Jurian fosse maturato. 
Non pensava più solo ad uscire e divertirsi, non era più il ragazzo scapestrato e infantile di qualche tempo fa, era diventato più attento e risoluto.
Aveva preso in mano la sua vita, sapeva cosa avrebbe fatto dopo il liceo, aveva programmato il suo futuro, il nostro futuro. E di questo ne ero felice. Ma potevamo davvero programmare tutto? Sarebbe andato tutto come previsto?
   
Era convinto che tutto sarebbe andato nella direzione giusta, e non potei non credere anche io che fosse così. Sentivo di potercela fare.

"Certo che mi fido" sorrisi.
"Bene, ora torna in classe" suggerì prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.

Poi aggiunse: "Andrà tutto bene, Rachel. Te lo prometto."





CIAO A TUTTI^^
PRIMA DI TUTTO VORREI SCUSARMI PER LA LUNGA ASSENZA MA E' STATO UN PERIODO PIENISSIMO DI COSE DA FARE, HO AVUTO MOLTI IMPEGNI, ESAMI, SONO STATA PURE SENZA INTERNET PER UN BEL PO' E IN PIU' NON SAPEVO COME ANDARE AVANTI CON LA STORIA...
MI SCUSO PER L'ATTESA ^^"
SPERO DI POTER SCRIVERE AL PIU' PRESTO IL PROSSIMO CAPITOLO!
GRAZIE MILLE PER AVER LETTO IL CAPITOLO! MI RACCOMANDO STELLINATE E COMMENTATE✨
ALLA PROSSIMA❤️




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