Capitolo 27

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Le vacanze erano giunte al termine e la scuola era ricominciata. Avevo mandato un messaggio a Thomas la sera prima, ci saremmo incontrati nel tardo pomeriggio.
Chris invece a malapena mi rivolgeva la parola... Durante le vacanze si era fatta sentire poco o niente e quella mattina, quando entrai in classe, mi aveva appena accennato un saluto. Avevo finto di dimenticare quello che mi aveva detto. Non volevo darci peso, forse perché non volevo litigare con quella che era la mia migliore amica da tutta una vita, per cui mi 'faceva comodo' far finta che non fosse successo nulla facendole credere che avessi creduto alla scusa dell'alcool.
Eppure dentro di me non facevo altro che rimuginare.
Non riuscivo ad immaginare il motivo per cui ce l'avesse con me. La lezione era affatto interessante, quindi riavvolsi il nastro dei ricordi e passai in rassegna tutti i momenti in cui ero stata con lei ultimamente, per individuarne qualcuno che avrebbe potuto darle fastidio, ma non c'era nulla che mi veniva in mente.
Sentii il telefono vibrare. Lo estrassi dalla tasca e lo nascosi sotto il banco per evitare che il professore lo vedesse. Sbloccai lo schermo. Jurian mi aveva mandato un messaggio. Aprii la notifica.

J: Indovina chi ha preso otto al compito di matematica?
  
Sorrisi.
    
R:
Hai preso otto!?!
  
J: 
Sisi
   
R: Bravo amore!!! ❤
   
J:
Ricordi che mi avevi promesso vero?😉
    
R: Mmh.. Che ti ho promesso?
   
Ovviamente capii subito che si stava riferendo alla 'promessa' che gli avevo fatto in vacanza.
   
J: Almeno sette, ricordi?
   
R: Chi mi dice che non hai copiato...
   
Lo provocai.
    
J: Questo non era nei patti! Dovevo prendere sette e ho preso otto, non importa come. E poi non ho copiato, così mi offendi tesoro😎  
   
R: Va bene, va bene, ti credo
   
J: Puoi uscire fuori in corridoio?😁
   
R: A scuola no!
   
J: Era solo per vederti 🐻 
    
In quel momento ebbi un tuffo al cuore. Che dolce che era. Un attimo dopo mi arrivo un altro messaggio.

J: Non essere maliziosa, tesoro 😏   
      
R: Non lo sono... Ma ti conosco😂  
    
J: Dai esci

R: Arrivo
   
Infilai il cellulare in tasca e chiesi il permesso per uscire. Appena uscita dall'aula lo vidi in fondo al corridoio, appoggiato al muro, mentre guardava il soffitto.
"Jurian!" lo chiamai.
"Ehi" 
Gli andai incontro e lo abbracciai.
"Vieni andiamo sulle scale d'emergenza, lì non c'è nessuno" propose.
Annuii.

Jurian si appoggiò alla ringhiera e infilò le mani in tasca. Mi avvicinai a lui, appoggiai le mani sul suo petto e lo baciai. Schiuse le labbra per ricambiare il mio bacio e spostò le mani sui miei fianchi.
"Stai tremando... Vuoi che torniamo dentro?" mormorò dolcemente sulle mie labbra. 
"No, voglio stare ancora un po' con te..." piagnucolai facendo il labbruccio.
Sorrise per la mia espressione buffa.
"Perché non hai messo il cappotto?" domandò accarezzandomi la guancia con una nocca.
"Se lo avessi messo il professore avrebbe capito che sarei uscita fuori, ti pare?" ridacchiai.
"Ma così ti ammalerai..." 
"Non mi ammalerò..." sussurrai per poi appoggiare la testa sulla sua spalla, anche se in effetti faceva un po' freddo essendo Gennaio.
"Aspetta..." Si tolse la felpa e mi aiutò ad infilarla "Ecco" sorrise tirandomi su la lampo.
"Grazie" sussurrai. "Ora avrai freddo tu però..." gli feci notare.
"No, sto bene così... E poi non mi ammalerò per così poco" mi lasciò un bacio sui capelli e mi strinse tra le sue braccia.
"Oggi ci vediamo?" ghignò malizioso non appena si staccò di poco dalle mie labbra.
Mi schiarii la voce "Ehm..."
"Voglio il mio premio" bisbigliò ridacchiando.
"E' che... Non ti arrabbiare..." sospirai " Devo vedere Thomas" 
Non appena pronunciai quel nome il suo sguardo si incupì. 
"Ah..." disse solo, distogliendo lo sguardo dal mio.
"Sei geloso?" ridacchiai. 
"Ti ho già detto che non sono geloso di quel pivellino" disse seccato.
"Ceeeerto"
"E... Come mai... Come mai vi vedete?" chiese cautamente riportando i suoi occhi scuri nei miei.
"Dobbiamo parlare... Lo sai di cosa..."
I suoi occhi si illuminarono all'istante. "Si, hai ragione, devi andare" disse sorridendo.
Risi poi portai di nuovo le mie labbra sulle sue, lasciandovi un bacio casto, che lui intensificò, molto.
"Aspetta..." sussurrai a fior di labbra.
"Non ci vede nessuno" disse solo riprendendo a baciarmi con foga. Gli gettai le braccia al collo e lui mi cinse i fianchi, poi invertì le posizioni, facendomi appoggiare di schiena sulla ringhiera, senza mai smettere di baciarmi. Si spinse quasi impercettibilmente contro di me, ed io gemetti sulle sue labbra e sentii le sue mani stringermi più forte sui fianchi. Le sue labbra si spostarono sulla mia mandibola, arrivando sotto l'orecchio e sul collo. Poi nascose la testa nell'incavo del mio collo e lo sentii sospirare.
"Cazzo, ti voglio" si lamentò.
Ridacchiai. Poi decisi di provocarlo ancora di più. Mi piaceva fargli questo effetto e avere, in un certo senso, il controllo del suo corpo.
Spostai le mani sul suo petto, e gli lasciai un paio di baci sul collo, poi con le labbra tirai appena un lembo di pelle. 
"Non fare così" piagnucolò come un bambino.
Ma continuai ad assaggiare la sua pelle con i miei baci. Poi gli sfiorai con le labbra l'orecchio e gli morsicai il lobo.
"Cazzo Rachel, fermati o non mi controllo" 
Scesi di nuovo sul suo collo, e ci misi anche un po' di lingua.
"Stronza" gemette. Ridacchiai, per poi allacciargli le braccia intorno al collo, abbracciandolo.
Lui fece lo stesso, avvolgendomi la vita con le braccia. 
"Dovremmo tornare in classe" borbottò.
"Ancora un po' " sussurrai.


Quel pomeriggio dovevo incontrarmi al parco con Thomas per chiarire tutto, poi dopo sarei andata da Jurian.
Arrivai al parco, e vidi Thomas seduto su una panchina. Mi avvicinai.
"Ciao" lo salutai sorridendo.
"Ciao, Rachel"disse con tono sommesso, poi mi lasciò un bacio sulla guancia. 
Lui non accennava a parlare, così mi feci avanti io.
"Al telefono mi avevi detto che volevi parlarmi... E anche io vorrei parlare con te." 
Ecco. Ma ora come glielo avrei detto? 
Presi un bel respiro poi iniziai "Thomas, io..."
"Aspetta" mi interruppe.
Mi accigliai. Che cosa gli era preso adesso? Era così strano.
Si grattò la fronte, poi finalmente parlò. 
"Rachel, quando ti ho chiamato... Avrei voluto dirtelo per telefono, non volevo aspettare più, ma ho pensato fosse meglio dirtelo di persona..." fece una piccola pausa "Ma adesso... Non so come dirtelo... Non so c..." si fermò a metà frase, poi sospirò.
"Che vuoi dirmi?" cominciai davvero ad incuriosirmi.
"Non provi niente per me, vero?" sbottò, e le sue labbra si curvarono in un sorriso amaro.
Che dovevo rispondergli? Gli volevo bene, sì, ma come amico. Ma non volevo ferirlo. Sostenni il suo sguardo per qualche secondo, poi lo distolsi.
"Lo immaginavo" disse.
"Thomas, non sei tu, è che..." scossi lentamente il capo un paio di volte.
"Sono arrivato tardi, vero?" chiese puntando i suoi occhi tristi nei miei. 
Mi sentivo davvero in colpa in quel momento, era un bravo ragazzo ed io non volevo ferirlo, non volevo vederlo stare male per me. Non meritava questo. Ma non meritava nemmeno me, una ragazza che non gli avrebbe potuto dare quello che lui voleva, che non lo avrebbe mai amato completamente, con tutta se stessa e che non poteva dargli il suo cuore, poiché era di un altro. Io amavo Jurian, lo avrei sempre amato.
Thomas meritava qualcuna che potesse dargli tutto quello di cui aveva bisogno, ed io non ero in grado di farlo. E mi faceva stare male sapere che lui cercava in me tutto questo.
"Se mi fossi fatto avanti prima, tempo fa, quando ti piacevo ancora... Forse ora saresti mia." disse tutto d'un fiato. "Guardami, almeno" disse, dato che avevo abbassato lo sguardo.
"Thomas, mi dispiace" dissi in un soffio. "Io non volevo che stessi male..."
"Mi hai usato?" chiese alzando la voce.
"No!" ribattei "Non ti ho usato!"
"Che cos'ho che non va...? Dimmelo..."
"Niente, non hai niente che non va, sei un ragazzo stupendo, davvero, ma non provo quello che tu vuoi che io provi per te. Io ti voglio bene e-"
"Cazzo Rachel, e io ti amo!!!" urlò. "Mi sono innamorato di te, non lo capisci!?!" sbottò allargando le braccia. Lo fissai dritto nei suoi occhi arrossati, quasi impaurita dal suo tono. 
"Io ho bisogno di te" disse abbassando la voce, poi si avvicinò a me. Ma io indietreggiai appena. La mia vista cominciò ad appannarsi dato che i miei occhi erano stracolmi di lacrime. Non volevo vederlo stare così, soprattutto sapendo che ero io la causa.
"Non ci vuoi nemmeno provare?" 
"Thomas, mi dispiace... Ma tu non meriti me, sei una persona bellissima, tu meriti una ragazza che ti ami con tutta se stessa" dissi mentre le lacrime cominciarono a rigarmi le guance.
"E smettila con queste cazzate! Io non voglio un'altra, voglio te!!!" sbraitò.
Si avvicinò, e mi prese il viso tra le mani.
Deglutii. Non potevo permettere che mi baciasse, ma non volevo fargli male respingendolo. 
Premette la fronte sulla mia.
"Provaci almeno" sussurrò sfiorando le mie labbra con le sue.
Gli presi i polsi e allontanai le sue mani dal mio viso.

"Mi dispiace, non posso" scossi lentamente la testa "Non posso, perdonami"
Indietreggiai e mossi qualche passo per allontanarmi.
"E' per lui, vero?" sbraitò.
In quel momento il mio cuore mancò un battito.
Mi voltai di scatto.
   
"Vi ho visti, Rachel."







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