Capitolo 23

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Ritorno al Villaggio


Tre giorni passarono e in quel periodo stavo con Alex per assistere ed assicurarmi che guarisse bene ed in fretta.

In quei giorni non vedemmo Ottavia. Era come se fosse sparita nel nulla. Nemmeno io sapevo dove fosse, ma in quel momento non mi importava.

Se n'era andata dopo la discussione di qualche giorno prima e non aveva più fatto ritorno da allora.

Alex mi aveva chiesto dove fosse, il giorno dopo la nostra discussione, ed io gli risposi che non ne avevo idea; ed era vero.

La cosa che più mi importava era che Alex guarisse; lo medicai e gli cambiai le bende, fortunatamente lei aveva avanzato un pò di unguento così glielo potevo riapplicare.

"Sono in pienissima forma!" mi informò lui, addentando un bel pezzo di carne. Ero andato a caccia poco prima, con la scusa di prendere qualcosa da mettere sotto i denti, così avrei potuto non solo bere sangue ma anche portare al mio migliore amico qualcosa di succulento da mettere sotto i denti per rimetterlo in piena forma.

Per non farlo insospettire, mangiai anche io con lui. Ero già andato a caccia e mi sentivo sazio di sangue, ma lui non poteva certo saperlo.

"Sono contento di sentirtelo dire" gli dissi, entusiasta, contento che si fosse ripreso così bene.

"Ascolta Cam, sono contento che tu voglia mantenere la tua promessa, ma non ti sembra di aver esagerato con lei l'altro giorno?" mi chiese, improvvisamente.

"Assolutamente no, sono stato chiuso qui con lei quasi un intero anno, a nascondermi ed ora che finalmente era giunto il momento per me tanto atteso, mi dice di farmi da parte!" dissi io, ancora adirato per la questione.

"Forse voleva solo proteggerti" provò a dire, comprensivo.

"Sa che ora me la so cavare benissimo da solo" lo informai.

"Sul serio? Se fosse stato veramente così, non avresti chiesto aiuto a lei per salvarmi; ha fatto tutto il lavoro sporco per te, per aiutarti. Non mi sorprenderei se lo stesse facendo di nuovo; adesso, mentre noi siamo qui a parlare e mangiare, lei potrebbe già essere andata a cercare la strega per farla fuori!"  disse lui, come se volesse farmi la predica.

E ci riuscì.

Nonostante ci fossimo riuniti da soli tre giorni, aveva capito più in fretta di quanto avessi fatto io in un anno.

Aveva sempre fatto, per me, tutto il lavoro sporco: mi aveva aiutato a salvare Alex, mi aveva salvato ogni volta che ne avevo avuto bisogno e mi aveva protetto sempre, sia da umano sia da immortale.

Si era macchiata di così tanto sangue umano, solo per proteggere me e aiutarmi a salvare i miei amici, che per lei non erano nessuno, che non mi ero mai chiesto come si potesse sentire lei.

Nonostante tutto, dei sentimenti li avevamo anche noi e si trattava pur sempre di togliere la vita a delle persone, anche se erano i criminali della foresta che tanto odiavamo, ma avevano comunque anche loro una vita ed una famiglia che li aspettava a casa.

Non avevo mai pensato cosa provocasse in lei l'uccidere continuamente quelle persone solo per aiutarmi a compiere la mia vendetta.

"E se invece fosse sua complice?" dissi io, stupito delle mie stesse parole.

Non lo credevo possibile, ma alcuni punti mi facevano sorgere quel dubbio.

"Come può venirti in mente una cosa simile? Proprio lei che ti ha salvato ed accolto in casa sua?" mi rimproverò Alex.

L'Immortale e L'umanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora