Prima seduta

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"Ecco cara, oggi conoscerai il tuo nuovo psichiatra, è un ragazzo abbastanza giovane, comprenderà al volo" disse il dottore che, a mio parere, era il più gentile di tutti.

"Fino a quando resti?" Chiesi dondolando le gambe dal lettino. "Cher, non lo so. Probabilmente alla fine di questo mese mi trasferiscono nell'ospedale di Busan."

"Mi mancherai tanto, Hi" le lacrime minacciavano di uscire ma per apparire forte le ricacciai dentro. Mi avrebbe lasciato con un gruppo di uomini in camice, assetati dal mio corpo. "Stai tranquilla, il io psichiatra si prenderà cura di te, è un mio amico"

Se ne uscì dalla saletta, portandosi dietro la mia cartellina clinica, piena di parole strane e contraddicenti tra loro.
Mi rimisi il camice bianco che mi arrivava più o meno alle ginocchia, talvolta si accorciava, talvolta si allungava.

Liberai i miei capelli corvini dalla coda di cavallo e mi stropiccio ai gli occhi, le medicine che mi davano mi provocavano stanchezza e pigrizia.
Mi fidavo di Hi, non mi mentiva mai. Nemmeno quella volta che mi disse di nascosto cosa volesse dire ninfomane.

💥Flashback💥
"Sai, Cher. Tu sei qua a causa di una malattia o semplicemente di un ossessione. Viene volgarmente chiamata ninfomania, in certi ambiti è anche ritenuta una forma di potere.
Ninfomane significa che pensi solo al sesso, al piacere sia reciproco o singolare. I dottori stanno cercando di curare questa cosa, sarò qua per qualunque cosa, fidati."
Si alzò lentamente dalla sedia e si accovacciò vicino a me.
"Come prima cosa, devo capire il limite della tua malattia. Se permetti..."
disse mantenendo una mano sulla mia coscia, cercando di allargare le mie gambe. Chiusi gli occhi al contatto, le sue dita fredde si avvicinarono alla mia zona calda, provocandomi mille brividi.
"Ahh. Hi per favore.." dissi ansimando e buttando la testa indietro.
Mi penetró con due dita velocemente, facendomi stringere le unghie nel braccioli della sedia, lo guardai. "C-cazzo" gemetti non appena le spinse in profondità.
"Cher, sei la ragazza che si bagna più veloce tra tutte quelle che conosco." Disse esterrefatto.
"Ti prego aumenta la velocita" dissi mordendomi il labbro, sentendo le sue dita muoversi lentamente in me.
"Non devo farti provare un orgasmo. Devo solo accertarmi della tua malattia"
Sentii un leggero rattristimento nella sua voce. "Hi. Lo so che mi vuoi scopare. Ora aumenta la velocità e spingi a fondo"
Così fece, portandomi all'orgasmo tra gocce di sudore e ansimi frequenti.
Venni sulle sue dita, che ripulì sul camice. "Bene, appena ti verrà di nuovo voglia me lo devi dire così scriverò i tuoi limiti." Disse sedendosi di fronte a me, con la cartellina e una penna tra le dita.
"Hi..." richiamai la sua attenzione. "Dimmi Cher" rispose tranquillo mantenendo lo sguardo sul foglio.
"Ho voglia, ora"
Il suo sguardo si alzò velocemente dal foglio e si incontrò con il mio.
"Come puoi? Hai appena avuto un orgasmo..."
Rimase a bocca aperta mentre scriveva dei dati clinici, per poi sorridere.
"Sei fantastica" disse alzandosi e avvicinandosi a me, preparando le stesse due dita di prima. Notai una protuberanza dai suoi pantaloni, non potevo a fare a meno di schiacciarla e accarezzarla, mentre mi penetrava lentamente.
💥fine flashback💥

"Cher vieni, è arrivato il dottore" disse Hi, sporgendosi dalla porta aperta. Lo seguii lungo il corridoio grigio, che portava in una stanza solitaria è lontana da tutte, secondo loro potevo aprirmi di più se non avevo gente intorno.

"Su, ora và dentro, lui è diverso" disse lasciandomi un bacio sulle labbra. Lo fece perché era come un rituale per noi, come per promettere che tutto sarebbe andato bene. Non ci vedevo niente di male in questo, e nemmeno lui.

Entrai lentamente nella stanza, chiudendo bene la porta alle spalle. Un ragazzo alquanto giovane era seduto al tavolino, che si trovava al centro della stanza, di schiena. Una camicia bianca gli abbracciava la schiena corpulenta e ben segnata dai muscoli.

Si girò lentamente verso di me, rivelando un viso ben delineato e paffuto. "Vieni, vieni pure" disse indicando la sedia davanti a lui. Camminai verso di essa, sedendomi poi tranquillamente. "Piacere, Hoseok. Parlami un po' di te, non sapevo nemmeno se eri maschio o femmina"

Disse rivelando un gran sorriso, portando una matita tra le labbra. "Salve, mi chiamo Cherry o semplicemente Cher. Ho 17 anni e sono qua a causa dei miei genitori... le mie cartellone affermano che-" non riuscivo proprio a dirlo, mi sentivo in imbarazzo davanti ad un ragazzo così bello.

"Che?" Chiese lui senza nessun problema. Sembrava che non stesse lì per giudicare ma bensì per aiutare. "Che sono ninfomane" dissi abbassando il viso.
Potevo percepire la sua bocca spalancata, i suoi occhi color ebano su di me e le sue mani bloccate tra la matita.

"Oh" disse scrivendo qualcosa su un foglietto post-it. "se non ti dispiace, mi racconti la tua storia?" Disse sorridendo. Hoseok aveva sempre il sorriso sulle labbra, così rosee e carnose. Guardai i suoi occhi piccoli ma al contempo grandi, delineati da una sottile linea di eye-liner. Guardai le sue dita, bianche e sottili, chissà che magie avrebbe fatto provare ad una ragazza solo con un dito.

Toughts 🎀Where stories live. Discover now