L'istinto di dividere il presente. 12

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Mario aprì gli occhi. Sistemó i capelli con una mano.
Sentì un respiro caldo sulla spalla. Claudio dormiva beatamente con la fronte appoggiata al suo collo. Sorrise. Lo bació. Controlló il telefono, erano le 11.09 del mattino. Dopo la nottata passata ad amarsi sapeva già che non avrebbero aperto gli occhi in orari decenti.
Si alzó e lo guardó ancora una volta.
Avrebbe voluto immortalare quel momento per sempre. Lo fotografó.

Claudio sapeva certamente di aver raggiunto l'apice della felicità. Aveva di nuovo il suo uomo stretto tra le sue braccia. Lo baciava, gli accarezzava i capelli, baciava il piercing dietro al collo, lo stringeva a se.
Temeva che potesse sparire da un istante all'altro, come un bellissimo sogno. Non voleva più svegliarsi.
Aprì gli occhi e ritrovó la testolina nera di Mario poggiata sul suo petto, le braccia intrecciate. Erano ancora entrambi a petto nudo, sotto le coperte. Sentiva il calore corporeo del suo ragazzo. Aveva voglia di proteggerlo. Ma si sentiva anche protetto a sua volta da quelle braccia magroline.
L'orologio segnava le 13:44. Avevano dormito tutto il mattino. "Mario", gli sussurró all'orecchio dolcemente.
"Svegliati è tardissimo". Il ragazzo dagli occhi neri si lamentó, si strinse al suo petto e poi sorrise.
Claudio per stuzzicarlo gli tiró una pacca sul sedere. "Svegliati o devo schiaffeggiarti"
"Non sarebbe male" accennó Mario con voce maliziosa. 
Poi si baciarono.
"Mi sei mancato tantissimo" affermó Claudio.
"Anche tu. Mi sentivo perso senza di te ma ero troppo arrabbiato, deluso, impaurito.."
Claudio lo zittì con un bacio.
"Tu che hai fatto durante queste settimane?"
"Niente, lavoro, casa, lavoro, casa, casa, discoteca qualche volta"
"Ah, qualche mistermuscolo ti ha rimorchiato?"
Improvvisamente nelle mente di Mario riaffiorarono le immagini della notte in cui aveva cercato di non pensare finendo a letto con un altro ragazzo.
Non rispose.
"Mario?"
"Si, devo essere sincero con te.. Una notte ho conosciuto un ragazzo e, insomma. Vabbe.."
Claudio chiuse gli occhi. "Preferisco non sentire"
"Scusami, ero molto arrabbiato, cercavo un modo per distrarmi"
Claudio si sentì profondamente ferito  e la sola immagine del suo ragazzo stretto tra braccia altrui lo mandava in bestia. Ma, considerando la situazione, non poteva arrabbiarsi. Doveva accettare, ingoiare il magone e non pensarci. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinare quel momento.
"Ti è piaciuto?" Chiese.
Mario sorrise. "No, per niente. Non c'è confronto Cla.. Fare l'amore con te è la cosa più bella del mondo, pur volendo non riuscirei neanche a descrivere le sensazioni che provo." Lo guardó.
"Sei così bello.."
Lo bació.
Claudio lo strinse a se e gli accarezzó dolcemente la spalla, le braccia, le mani.
"Clà, cosa ti ha fatto innamorare di me?" Chiese.
"Mi piacciono le fossette che ti si formano sulle guance quando sorridi"
Mario sorrise. Aveva sentito tante volte quella risposta senza mai stancarsi
"..mi piacciono i tuoi capelli spettinati, il tuo tatuaggio sul fianco. Mi piace il tuo naso, mi piace il fatto che sporge verso sinistra. Mi piace la vena che ti si vede sul viso quando sorridi. Mi piacciono le tue caviglie magre, la tua camicia sbottonata. Il tuo maglione nero nel mio armadio, il tuo profumo.." Gli accarezzó il collo.
"Ma piu di tutto amo il fatto che ti sei preso cura di me dal primo giorno, mi hai accolto nelle tue braccia. Amo il fatto che mi hai saputo amare per quello che sono senza ascoltare gli altri. Amo il fatto che hai mollato tutto per me, che mi hai fatto sentire una persona migliore. Hai preso il meglio di me. Ti amo per come sei, per come sono io con te. Ti amo per tutto questo e per tanto tanto tanto altro ancora.."
Mario rimase senza parole, ancora una volta. Si limitó a dire
"Mi chiedo come ho fatto a vivere 30 anni senza di te. Ti amo, probabilmente dal momento in cui hai sceso le scale di quello studio. Ti amo dal nostro primo sguardo. Ti amavo anche prima di conoscerti."
Poi si baciarono ancora e ancora e ancora. Andarono avanti cosi tutto il giorno chiusi nel loro piccolo mondo perfetto.

I nostri occhi che diventano mani. ~ CLARIOWhere stories live. Discover now