Ogni tuo passo si confonde col mio. 3

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Erano entrambi consapevoli che usciti da quel programma la loro vita sarebbe cambiata. Tra serate, eventi, servizi fotografici, pubblicità avrebbero fatto fatica a trovare il tempo necessario per lavorare, stare con i propri amici, la famiglia e per viversi in maniera serena. Secondo il pensiero della gente la loro vita poteva essere considerata invidiabile. Ma non secondo loro. Entrambi, anche se con fatica, avevano ammesso di aver accettato la partecipazione al programma per tutta una serie di ragioni che escludevano la ricerca dell'anima gemella.
Mario, persona estremamente insicura, aveva deciso di partecipare spinto dai suoi amici e dai suoi dubbi. "Probabilmente capirai che non sei un cesso!" Ripetevano tutti. Ma lui non ci credeva. E voleva provare ad aumentare la sua autostima.
Claudio aveva deciso di partecipare principalmente per rimettersi in gioco dopo una lunga e difficile relazione durata 5 anni. In più aveva capito che probabilmente era il modo più facile per entrare nel magico mondo del business. Non avrebbe mai creduto di incontrare durante il suo percorso una persona come Mario. Il primo e l'ultimo a incrociare i suoi occhi. Quel ragazzo con gli occhi neri era riuscito in pochi mesi a risvegliare la parte più intima di Claudio, smuovere le sue emozioni. Sciogliere il ghiaccio.
Si era pazzamente innamorato.
L'aveva capito il giorno in cui, di ritorno da un'esterna, in treno, aveva percorso tutto il tragitto piangendo come un bambino. Non riusciva più a stargli lontano.
Chi l'avrebbe mai detto? Andare in tv ed innamorarsi. Follemente.
Di una persona come Mario!
Sorrideva sempre quando pensava ai suoi capelli arruffatti.
Tutte le sue precedenti fiamme vantavano un bel portafoglio, una bella macchina, vestiti firmati, case in montagna, piscine. Erano tutti modelli, stilisti, imprenditori.
Claudio era abituato agli eventi di classe, alle cene costose, alle serate a teatro, agli spettacoli di alta moda.
E non perchè ne andasse effettivamente alla ricerca.
La verità è che quando sei una bel ragazzo, il mondo ti apre le sue porte. E questo gli aveva dato la possibilità di conoscere e frequentare gente di un certo "livello".
Mario era l'esatto opposto. Era un semplice commesso di un negozio di abbigliamento, moda low cost. Non amava il teatro, l'alta moda, le cene di gala. Amava il divano, le sigarette, il caffè, i film. Non poteva permettersi la casa in montagna e faticava come tutti ad arrivare a fine mese. Non era il classico prototipo di bellezza alto, muscoloso, biondo, occhi azzurri.
Eppure amava tutto di lui. Il tatuaggio sulla mano sinistra, il collo magro, il naso, il profilo. Amava gli occhi neri, amava le sopracciglia incolte e le labbra. Amava la sua voce, il suo modo di fare, di aprirsi completamente a lui ed abbandonarsi.
Claudio quando ci pensava sorrideva spontaneamente di cuore. Lo faceva sentire cosi ricco, senza toccare il portafoglio.
Aveva trovato qualcosa di bello e si sentiva in dovere di proteggerlo.
La sera quando si stendevano a letto Mario gli domandava sempre quale caratteristica preferisse di lui.
Claudio rispondeva: "amo le fossette che ti si formano sulle guance quando sorridi"
E cosi Mario sorrideva
E cosi Claudio si innamorava

"Non ho voglia di lasciarti", disse Mario stringendo le sue braccia all'altezza della vita.
Claudio si aggiustava il ciuffo con una mano e con l'altra circondava il collo del suo ragazzo.
"Se non fossi cosi timido adesso ti bacerei ovunque davanti a tutti lo sai" sussurró nell'orecchio
"Fallo.", lo provocó Mario, pur consapevole che non l'avrebbe mai fatto. Era un ragazzo estremamente discreto a andava benissimo cosi. Non pretendeva nulla, tantomeno essere baciato pubblicamente alla stazione. Si erano salutati per bene a casa, a lungo, in ogni angolo.
Non sapevano esattamente quando si sarebbero rivisti: Mario doveva ricominciare a lavorare al negozio mentre Claudio era impegnato con le serate in diverse città sparse in Italia.
Questo era motivo di grande preoccupazione per Mario che, sentendosi tremendamente inferiore, viveva nella convinzione che Claudio potesse preferire chiunque a lui.
"Quando arrivo a Roma ti chiamo" disse Mario voltandosi verso il treno.
"Aspetta", lo bloccó Claudio per un braccio "almeno uno!" Disse stampando poi un bacio veloce sulle labbra del fidanzato.

I viaggi in treno si rivelevano essere ogni volta peggiori: sbalzi termici perenni, gente impertinente e il tempo perso. Tutte quel tempo che lo costringeva a pensare e ripensare. La sua mentre spaziava dai suoi cani, all'ultima volta in cui aveva fatto l'amore con Claudio (in genere dopo questo pensiero si ritrovava a sorridere e a mordersi il labbro inferiore), alle bollette da pagare, la fila alla posta, la spesa da fare. Questa volta peró un pensiero costante lo tormentava.
La sera precedente durante una festa organizzata dalla migliore amica di Claudio, un po' tutti ci avevan dato dentro con l'alcol. Compreso uno dei suoi amici che tra una vomitata e l'altra aveva affermato "È strano che stia con te.. È passato dal bere champagne a bere aranciata e prima o poi tornerà allo champagne".
Quella frase l'aveva tormentato tutta la notte.

I nostri occhi che diventano mani. ~ CLARIOحيث تعيش القصص. اكتشف الآن