Goodbye my lover. 7

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Claudio era scomparso. Il suo telefono squillava a vuoto da ore.
Ansia. Che fine avrà fatto? Gli sarà successo qualcosa? Mario preferiva non pensarci. È a letto con qualcuno? Ma su Mario smettila di essere paranoico.
Improvvisamente all'ennesima chiamata rispose. "Hai due secondi per dirmi che cazzo di fine hai fatto prima che io ti mandi a fanculo definitivamente" strilló Mario
"Scusami, hai ragione" si giustificó Claudio. "Ieri sera abbiamo festeggiato fino a tardi e mi son svegliato adesso. Tu tutto okay?"
"Scherzi veri? Non ti fai sentire da ieri mattina, mi hai fatto passare la notte sveglio, ero convinto fossi morto e hai il coraggio ti chiedermi se è tutto okay? Claudio ma sei rincoglionito?"
Dall'altra parte del telefono Mario udì una voce estranea. "Con chi sei?" Chiese con apparente calma.
"Claudio chi c'è con te?" Strilló.
Claudio non rispose. Si limitó ad un "Scusami. Ti richiamo dopo" e riattaccó.
Mario, incredulo, lasció cadere il telefono dalle sue mani. Si portó le mani sul volto e cominció a singhiozzare. Che fine aveva fatto il suo Claudio?

"Ora mi spieghi che cazzo è successo ieri sera!" Strilló Claudio contro Alberto ancora nudo nel letto.
Il ragazzo sorrise maliziosamente
"Strano, mi hai sussurrato che l'avresti ricordato per sempre.."
Claudio arrossì. Il suo cuore batteva all'impazzata. Tachicardia.
Che aveva combinato? Era davvero successo? No, non poteva crederci.
"Non scherzare non scherzare dimmi che diavolo è successo"
"Cosa può essere successo Claudio? Cosa vuoi che sia successo? Eravamo entrambi ubriachi, tu più di me. Ci siamo stesi sul letto e poi tu ti sei buttato su di me e hai iniziato a baciarmi e poi.."
"BASTA" strilló adesso Claudio "Non voglio più sentire nulla stai zitto e non farne parola con nessuno! Hai capito? Con nessuno!"
Recuperó i vestiti e si chiuse in bagno.
"Io staró zitto ma difficilmente te la scampi.." Ribadì Alberto. "Hai dimenticato? Sei un personaggio pubblico. Credi che nessuno ci abbia visti? Ci scommetto che se fai un giro sul web ci sono almeno 20 articoli su di noi. Già immagino il titolo - TRONISTA GAY TRADISCE IL SUO RAGAZZO E TORNA CON IL SUO EX- oppure -MARIO SERPA TRADITO TENTA IL SUICIDIO, FAN IN LACRIME-"
Claudio pensó bene di uscire e tirargli un pugno in faccia. Come si permetteva a nominare Mario? Ma cosa avrebbe risolto con un pugno? Il danno era fatto ormai. Alberto aveva ragione. In poche ore l'avrebbero saputo tutti, compreso Mario. Si infiló sotto alla doccia. Il volte bagnato. Non di acqua. Di lacrime.

In pochi minuti il web fu invaso dalle foto di Claudio ubriaco accompagnate da ogni possibile titolo.
Mario era devastato. Come poteva essersi infranto tutto in cosi poco? Forse era davvero un fuoco di paglia come tutti dubitavano.
Ma come poteva un fuoco di paglia bruciargli cosi forte nel petto?
Non riusciva più a piangere. Era deluso. No, ma che deluso. Incazzato.
Voleva spaccare tutto. Voleva urlare. Voleva scappare via. Era stato tradito. Era stato ferito nel profondo. La sua bella favola era finita, improvvisamente. Avrebbe potuto bruciare ogni foto e video ma a che sarebbe servito?
Aveva spento il telefono dopo la decima chiamata di Claudio. Non voleva sentirlo. Vederlo.
Voleva dimenticarlo il prima possibile.
Ogni volta che provava a distrarsi il dolore cresceva. "Non fidarti" gli avevano sempre ripetuto, eppure Claudio sembrava cosi sincero. Sembrava, appunto.
Si accese un'altra sigaretta. Voleva vomitare, aveva la nausea. Voleva sparire.
Le sigarette finivano in fretta. Il dolore no.
Improvvisamente Dafne entró nella stanza. "Tu alzi il culo dal letto e vieni con me", gridó.
"Lasciami stare", rispose apatico
"Lo vuoi capire che la vita continua? Credo che sia finito tutto qui? Sei un coglione se pensi questo! Alzati e vieni con me, oggi usciamo"
Mario, contro la sua volontà si vestì. In compagnia di Dafne entró in un locale. Cominciarono a bere il primo, il secondo, il terzo bicchiere. L'alcool bruciava ma almeno riempiva il vuoto.
Quella serà terminó in discoteca, Mario era poco lucido. Rideva ma solo per la confusione. Conobbe un ragazzo poco più basso di lui, castano occhi verdi e cominciarono a ballare insieme. "Claudio", urló ridendo per effetto dell'alcol. E poi lo bació.
Finirono dopo poco a letto insieme, Mario si era quasi dimenticato cosa volesse dire avere rapporti con una persona senza mettere in gioco il cuore. La sensazione di vuoto era amplificata. Gli venne da vomitare ma nonostante tutto non si fermó. Il ragazzo steso sotto di lui era bellissimo, in molti lo avrebbero invidiato. Si, ma cosa ne potevano sapere loro delle notti con Claudio? Delle labbra di Claudio, le mani grandi che lo stringevano.
Guardava in alto per fermare le lacrime. Era puro piacere fisico, quello. E anche chiamarlo piacere era esagerato. Guardó il ragazzo che godeva sotto di lui ancora una volta. Nella sua mente scorrevano le immagini di loro due insieme. La prima volta che l'aveva visto in quello studio, l'odio che provava quando vedeve le uscite con gli altri ragazzi. La paura di non essere scelto. E poi il loro primo bacio, le loro canzoni, la loro prima volta. La loro prima notte insieme fu indimenticabile. Si erano desiderati cosi tanto per 3 lunghi mesi. Entrambi l'avevano immaginata nella loro testa per ore intere. Ma, incredibilmente, era stata ancora più bella di come potevano sognarla. Incredibilmente dolce. Ancora una volta gli sguardi avevano ammutolito le parole. Capirono comportarsi senza parlare, fu tutto cosi naturale. Claudio si stese e Mario capì subito che, anche sotto il punto di vista intimo, erano complementari. Claudio si lasció attraversare. E poi si baciarono tutta la notte, recuperarono in fretta i 3 mesi persi.

Vennè. Si sentì infinitamente vuoto.
Voleva Claudio, aveva bisogno si lui. Lo voleva spalmato addosso. Lo vedeva ovunque.
Il senso di nausea aumentó, corse in bagno e si sciacquó il viso con l'acqua fredda. Se fosse stato possibile vomitare la sofferenza, l'avrebbe fatto.

I nostri occhi che diventano mani. ~ CLARIOWhere stories live. Discover now