Incontro

464 39 0
                                    

La regista salutò il suo cast con una punta di timidezza alla fine della sicurezza che si era creata dentro di se. Sharlene si lasciò investire dall'abbraccio di Lana Parrilla che conosceva grazie alla serie televisiva di cui era la co protagonista cioè C'era Una Volta, compreso Josh Dallas che era il più alto del gruppo.
-Spero che mi abbraccerai con la stessa enfasi Lana, non vedo l'ora.
Robert e la Parrilla si scambiarono uno sguardo carico di pura attrazione fisica oltre che di divertimento. Entrambi sposati, ma senza timore del doversi spogliare l'uno davanti all'altro.
Downey le si avvicinò e si morse il labbro, digrignando i denti mentre l'attrice ricambiava le mosse in quello strano clima di tensione che si era creato.
Arrivò Josh a dividerli prima che si spogliassero davvero.
-Ragazzi non mi sembra il caso di dare spettacolo davanti a delle bambine.
Con lo sguardo indicò le due piccoline, Emma ed Erica, che erano di fianco a Jodie Foster che le stava coprendo gli occhi con le mani, come una madre.
George Clooney invece era un tipo solitario, se ne stava lì in piedi a fissare i due contendenti con un mezzo sorriso in volto.
Sharlene doveva iniziare ad amalgamare bene i caratteri dei rispettivi attori che, fatta eccezione per il signor Clooney, erano fatti dello stesso carisma di Robert Downey Jr.
Non appena l'attore fini di importunare Lana si abbassò, sedendosi sui talloni.
-Emma! Quanto mi sei mancata piccoletta.
Così dicendo la più pasciuta delle due sorelle si liberò dalla mano di Jodie e corse ad abbracciare teneramente l'attore con cui aveva recitato due anni fa in The Judge.
Sharlene sorrise come tutti gli altri nel vedere Robert stringere a se quella piccola creatura con un sorriso gioioso in volto. La baciò dolcemente sulla tempia e poi sulla piccola guancia.
-Ti amo passerotto.
Le sussurrò dolcemente mentre Emma lo teneva stretto a se con le sue piccole manine.
Avevano si e no sette anni le due sorelline e Robert era davvero bravo ad entrare nel cuore dei bambini, Emma la trattava come se fosse sua figlia.
Sharlene si concesse un minuto per togliersi la maschera, pensando che forse quello che le aveva detto prima di entrare era la verità, e questo la faceva sentire male.
Poteva fare la regista con il resto del cast, ma con Robert proprio non ci riusciva più di tanto. Sentiva il disperato bisogno di essere timida come sempre con lui, forse per paura, forse perché voleva farsi aiutare. Non voleva fargli del male nella guerra a cui andava incontro se avesse indossato la maschera con lui, non ci riusciva.
Robert si staccò gentilmente da Emma e sorrise ad Erica che fissava la sorella con una punta d'invidia.
-Tu devi essere la piccola Erica! Piacere di conoscerti.
Allungò una mano verso di lei, temendo di averla in qualche modo offesa nel aver abbracciato in quel modo la sorella. Erica tentennò per poi lasciarsi stringere la piccola mano da quella grande di Robert che faceva fatica a circondare con le sue ditine.
L'attore le baciò il dorso della manina e non si stupì quando anche Erica si fiondò letteralmente tra le sue braccia.
Robert si alzò, tenendo in braccio la piccola attrice per poi afferrare la sorella sua collega, tenendo le braccia ben salde attorno alle loro vite in modo tale da non farle cadere.
-Sei già entrato nel personaggio Robbie, bravo.
Si complimentò Jodie. Downey girò il viso verso di lei e le si parò davanti, le due bambine che non davano segni di voler scendere dalle sue braccia forti.
-Grazie mogliettina.
Inclinò il volto e le stampò un lungo e sonoro bacio sulla guancia, facendola sorridere non appena si staccò. George intanto era uscito per prendere qualcosa e il cast decise di sedersi sul divano enorme, Erica ed Emma accoccolate sul petto di Robert che si divertiva a giocare con le ciocche dei loro capelli.
Intanto il muscoloso Dallas e la perfida Parrilla iniziarono a parlare dei loro colleghi della serie TV mentre Jodie iniziò a parlare con Sharlene Johnson, la maschera di nuovo ricomposta.
Ogni tanto la ragazza vedeva gli sguardi severi che Robert le mandava, ma non ci fece troppo caso: Emma era a cavalcioni su di lui e giocavano come due bambini mentre Erica aveva spostato la sua attenzione sulla coppia Josh-Lana.
Quella stanza era spaziosa e calda come per farti sentire subito a casa.
La porta si spalancò di scatto, rivelando un George Clooney con le braccia occupate dalle scatole delle pizze, l'odore di cibo che iniziò ad inebriare tutti.
-Un applauso per il pizzaiolo!!!
Esordì Robert, seguito a ruota dal resto del cast e dallo sbuffo divertito di Sharlene.
George posò con delicatezza le pizze sul tavolo attaccato al muro, distribuendo le scatole ad ognuno. La ragazza si trovò sulle gambe la scatola aperta su di una pizza calda e fumante con sopra würstel e patatine fritte, all'americana.
Per le ragazzine invece c'erano delle pizze margherite baby.
Sharlene iniziò a mangiare la sua pizza buonissima come tutti gli altri, instaurando un ottimo rapporto con Lana, Jodie e le bambine mentre i maschi parlavano di cose da maschi.
Involontariamente si erano creati due gruppi di conversazione.
La ragazza quasi si dimenticò di aver addosso pochi vestiti, ma, notando l'abbigliamento dei presenti, non si sentì l'unica ad essere seminuda.
Non appena finirono le pizze toccò a Dallas andare a prendere le lattine di coca cola lasciate fuori dalla porta da un facchino.
Ovviamente acqua per le signorine, non volevano darli brutti vizi.
Così Sharlene fece di tutto pur di evitare di parlare con Robert, sorseggiando la bibita fresca con Lana che non la smetteva mai di parlare di ogni pazzia che le passava per la testa.
Scesero successivamente in quella che doveva essere la taverna del palazzo per incontrare tutta la troupe del film.
La ragazza tenne un discorso autoritario a proposito dei suoi metodi e fu felice di constatare che il suo team fosse serio come lo era lei nel lavoro.
C'era quella macchia colorata di vivacità tra i loro discorsi lavorativi: il cast.
Mentre Sharlene parlava con i cameraman e i produttori di cose tecniche vide più volte Lana, Josh e Robert fare facce buffe a loro pensando di non farsi vedere e Jodie, le bimbe e Clooney intanto dietro di loro a ridere.
Il primo giorno di lavoro era finito, doveva solo fare conoscenza con il team del film.
Si lasciarono con già l'ordine di farsi trovare all'aeroporto degli aerei privati della città per spostarsi nella vera location del film: Boston, New York.
Così, mentre tutti tornavano a casa, Sharlene raggiunse la macchina seguita a ruota da Robert che la guidò verso lo Starbucks del loro primo incontro.
Le comprò un milkshake a base di latte e biscotti, il più buono secondo la ragazza.
Stavano tornando all'hotel lussuoso che l'aveva ospitata per così poco tempo, Sharlene con una mano sul volante e una che teneva il tipico bicchiere di Starbucks con ancora dentro il milkshake che sorseggiava a tratti e Robert che la fissava a dir poco furioso.
La timidezza era tornata e la maschera del lavoro rinchiusa.
La seguì addirittura fino alla porta della sua stanza, afferrandola per la vita per poi inchiodarla al muro mentre la gola della ragazza si seccava.
-Perché mi hai evitato oggi?
Disse lui calmo senza però lasciarla scappare.
Sharlene iniziò a tremare di paura sotto il suo sguardo e cercò di farglielo capire, ma lui non ascoltava.
-Non provare a tremare Sharly, lo so che hai paura e mi dispiace se non ti fidi di me, ma voglio sapere perché mi evitavi. Avevi paura che ti crollasse la maschera?
Silenzio.
La timidezza a volte la gettava in situazioni davvero pericolose.
I due occhi si fecero più vicini.
-Se non parli non mi resta che essere diretto.
Scrollò i fianchi, posizionandosi meglio per appoggiare il bacino su quello della ragazza che iniziò a respirare male in quella gabbia. I corridoi silenziosi la facevano sentire sola e le mani di Robert le afferrarono le guance per costringerla a guardarlo negli occhi.
Ad ogni suo tentativo di spostarsi lui pressava il bacino contro il suo, facendola piangere silenziosamente.
Robert le asciugò le lacrime con i pollici.
-Vuoi dirmelo adesso?
No. Non poteva, non doveva e non voleva dirgli che si, aveva paura di essere se stessa con lui e di rovinare la sua reputazione a lavoro.
-Sai che il tuo perenne mutismo potrebbe portarti a rischiare davvero tanto? In questo momento per farti parlare potrei picchiarti finché non crolli a terra con un labbro spaccato, o peggio, potrei portarti in camera da letto e spogliarti senza chiederti il permesso per poi entrare in te con violenza, scombussolando il tuo corpicino con ripetute spinte, per niente dolci, finché non mi implori di smetterla.
Sharlene trattenne il respiro, chiudendo gli occhi come se si aspettasse uno di quelle due cose che le aveva detto con tanta serietà da far paura.
-Ma io non sono violento e non ho intenzione di farti quello che ti ho detto, voglio essere diretto e sincero con te. Lo capisci che se non dici ciò che pensi sarai in costante pericolo? Io voglio aiutarti, ma dopo oggi non credo di volerlo ancora perché forse non ti meriti il mio aiuto se fai così.
Detto questo si staccò da lei, baciandole la fronte per poi guardarla con dolore e rassegnazione, lasciandola sola davanti alla porta.
Sharlene entrò nella stanza, vedendo sul letto un peluche a forma di faccina che manda un bacio, da parte di Rob ovviamente.
Iniziò a piangere perché con il suo comportamento aveva offeso l'unico che si era offerto di aiutarla.
Si stese sul letto, stringendo a se il peluche che aveva addosso il suo profumo.
Restò così, un pezzo di lui tra le braccia e un pianto lungo tutta la notte.

*capitolo lunghissimo ma ci stava un po' del mio saper creare la tensione da:"oddei adesso la picchia o la stupra." Ma non c'è internet quindi molto probabilmente questo capitolo lo vedrete domani che per voi è oggi...avete capito. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Siamo UgualiWhere stories live. Discover now