Non riesco

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Non riesco a capire perché certe persone sono così importanti per me, non riesco davvero a capirlo.
Dopo quella maledetta notte Susan non passa più davanti a casa mia, io sono sempre pronto ad aspettarla, qualunque cosa accada io ci sarò.
Ho rovinato la sua fiducia verso di me, l'ho fatto con le mie mani perché l'autodistruzione è la mia arma migliore.
Non ho tempo di fare l'eroe o di andarla a prendere direttamente a casa perché ho un mostro da combattere e questa volta ci sono solo io, solo io.
Mi chiedo se un giorno questa battaglia agonizzante per stare in pace con me stesso finirà, se mai avrò un finale.
Mi chiedo se un giorno sarò in una casa tutta mia, insieme a Susan e chissà, magari Indio potrà avere dei fratellini.
Ma so che le cose con più valore nascono dall'odio peggiore, per questo mi sto odiando davvero troppo.
Se voglio cambiare qualcosa nella mia vita dovrò iniziare da me stesso.
Così Deborah torna a casa e non mi degna di uno sguardo, ma un sorriso a stento contenuto le appare sulle labbra non appena mi passa di fianco, e questa cosa mi insospettisce.
Poco dopo mio figlio entra in casa dopo una giornata di scuola, io mi siedo sui talloni per abbracciarlo ma lui mi supera correndo, un singhiozzo che mi raggiunge fa crollare tutto addosso a me.
Mi alzo e lo vedo mentre si chiude a chiave in camera, Deborah appare subito dopo e sorride.
Sento già il cuore che trema, sento già la terra che si squarcia sotto i miei piedi per qualcosa che probabilmente avrò fatto io di sbagliato.
-Ci è voluto poco.
Inizia lei.
-Cosa stai dicendo?
La mia voce è incrinata verso la disperazione. Oh, se solo potessi colorare queste giornate con la speranza di farsi una vita migliore.
-L'errore. Ti ho visto con quella donna, il suo ex fidanzato mi ha informato che, mentre stava discutendo tranquillamente con la sua fidanzata, tu sei arrivato e lo hai picchiato a sangue. È curioso vedere quanto non riesci a cambiare ciò che sei e sempre sarai.
Mi lancia dei fogli, i fogli del divorzio.
Cristo. Quella macchina che aveva schizzato me e Susan era la sua, quel maledetto di un Daniel ha fatto il bambinone ed è corso tra le braccia della maestra per farmi punire.
Le mie mani tremano mentre leggo i fogli.
-Indio lo sa?
Il suo sorriso si riflette nei miei occhi.
-Certo che lo sa, non sei più il suo eroe.
Ho perso. Tutto. Ho perso mio figlio e la mia famiglia per quella donna, se solo avessi la decenza di farmi perdonare e dimenticarmela una volta per tutte! Dannazione, è l'unica cosa che non riesco a dimenticare. Più cerco di odiarla e più la amo.
Mio figlio non mi vorrà più parlare, non ora almeno.
Quindi che devo fare? Scappare? Ma in questo fottuto inferno devi rischiare, se vuoi la felicità devi gettarti nel fuoco.
E la mia felicità è Susan, sempre e maledettamente lei.
Proprio non riesco a dirmi di allontanarmi da lei, c'è una calamita che ci attrae.
Corro fuori casa, corro finché mi batte il cuore e finché reggono le gambe.
Ho creduto di saper volare e adesso che sto cadendo me ne pento amaramente, spero solo che prima dello schianto le mie ali si apriranno.
Corro fino ad una porta, la solita porta.
Fisso quel legno scuro pieno di venature, come la mia vita che è un eterno abisso ed io non mi diverto più a girarci dentro.
Una lacrima scende e mi da la conferma che sta crollando tutto.
Non faccio neanche in tempo a bussare che la porta si spalanca, la sua luce  mi attraversa il cuore ed è subito resurrezione per la mia morte.
Susan ha gli occhi lucidi e mi fissa, mi abbraccia forte e piange ancora di più.
Io posso solo lasciarmi tentare dal paradiso, posso solo mischiare la mia oscurità con la sua luce. Luce nera.
La stringo a me e piango, macchio i suoi capelli castani e precipito con lei in questo vuoto, tra le fiamme.
Ci fissiamo dentro gli occhi, le lacrime che luccicano dentro le sue iridi sono lo spettacolo più devastante di una bomba esplosa dentro al petto.
In questo momento la mia mente mi odia e il mio cuore mi ama.
All'unisono parliamo, perché abbiamo bisogno di seguire ciò che siamo se vogliamo diventare ciò che saremo.
-Ti amo.

*OH! MA ALLORA! IO VOGLIO LE MIE FRASI EPICHE CHE SILENTE MI DEVE FARE UNA GRANDISSIMA (sega) APPESE SU OGNI MUNICIPIO DI OGNI CITTADINA DEL MONDO! MA GUARDATE CHE QUESTE FRASI LE LEGGERANNO I RAGAZZI DEL FUTURO DURANTE FILOSOFIA, MA STIAMO SCHERZANDO?! Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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