Volere

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Continuiamo a ridere lungo il percorso, abita davvero vicino a me, venti minuti a piedi.
Ci sto deliberatamente provando con le mie affettuose battute sarcastiche, ma quando c'è questa maledetta Susan tra i paraggi il mio cuore si rianima improvvisamente.
E più si rianima più sarà difficile sentirlo morire di nuovo, questo lo so troppo bene.
Le sue piccole mani sono allacciate attorno ai miei fianchi per evitare che scivoli sul marciapiede lucidato dalla pioggia, io e la mia giacca facciamo da ombrello manuale.
Non ha paura di fare la cosa sbagliata, non ha mai paura di farmi sentire in imbarazzo con il suo tocco o di essere troppo espansiva.
È sicura nelle parole quanto nelle azioni, è davvero divertente stare con Susan, e anche una parte di me assapora la punta dell'iceberg della felicità.
Se prima ero immerso nella pioggia per sgonfiare la rabbia adesso mi sono appena accorto che non c'è stato un secondo in cui ho pensato ai miei demoni, pensavo solo a come far divertire Susan per passare più tempo con lei.
Forse è lei il mio errore gigantesco, quello che mi porterà alla vittoria o alla rovina, comunque sarà gloria.
La sua casa è una piccola casetta isolata dalle villette a schiera del quartiere, è invisibile pur restando visibile.
Un rombo dietro di noi ci fa girare improvvisamente e, prima che una macchina a tutta velocità ci bagni completamente, la attiro a me, difendendola dallo schizzo con la mia oramai inutilizzabile giacca.
Sento la fronte di Susan premuta contro il mio petto e le sue mani strette attorno al mio busto, io invece mi sono lavato per metà.
Si passa direttamente alla febbre, altro che raffreddore.
Sentire il suo cuore che batte velocemente vicino al mio fa scattare troppe serrature nel mio cuore, serrature che avrei preferito rimanessero chiuse.
Per la prima volta sento la mia anima che viene toccata dalla sua, è una sensazione bellissima.
Susan si stacca lentamente da me, scusandosi per essersi attaccata così tanto al mio corpo, anche se sinceramente non mi dispiaceva affatto.
-Scusami....
Le sorrido per rassicurarla ed è immediata la sua stessa risposta, la sua bellissima risposta al mio sorriso.
-Ti perdonerò solo se mi permetti di darmi una giusta asciugata altrimenti rischio la polmonite per colpa della tua insolenza, ragazzina.
Susan mi spintona ridendo, guidandomi fin dentro casa sua.
La casa è piccola ma una delle più accoglienti che abbia mai visto. Ti senti estraneo, ma non appena ti guardi attorno la sensazione di casa piano piano si infiltra sotto le tue membra e ti riscalda.
-Oh Dio, guarda la tua giacca!
Susan lascia penzolare il mio valoroso indumento oramai arrivato alla fine dei suoi giorni, guardandomi con uno sguardo davvero dispiaciuto.
Quei due occhi da cerbiatta, quella luce che non smette mai di brillare nonostante la situazione mi rendono cieco, rendono cieco il mio cuore.
-Te la ripagherò, giuro.
Mi avvicino lentamente, tappandole la bocca con un dito.
-Non importa.
-Robert...
-Ti conviene buttarla oppure resterò in casa tua finché non lo farai.
Susan strabuzza gli occhi e corre subito verso una camera della sua casetta, falsamente spaventata dalla mia semi minaccia.
-Bene! Adesso vai in questa porta e cambiati i vestiti.
Mi indica la porta alla sua destra ed io mi avvicino, scatenando per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, uno dei miei sguardi provocatori.
-Vuoi entrare con me?
Lei mi spinge letteralmente dentro la stanza e chiude la porta, posso sentire la perfetta sinfonia della sua risata attraverso le mura.
Mi spoglio dei miei vestiti non troppo fradici e mi infilo su quelli che ho trovato sul letto matrimoniale della sua camera, presumo. Un letto matrimoniale? Cos...ah, già. Il suo fidanzato biondino.
Dio che odio provo nel sapere che esiste un'altra persona che condivide la vita con una persona fantastica come Susan.
Più che altro sto rodendo d'invidia perché io non sto con lei e lui si, ma con una forza di volontà di cui assolutamente non rispondo riesco a respingere i miei istinti primordiali e a pensare che lei può essere solo un'amica.
Ne parlerò con me stesso quando tornerò a casa da Deborah, mia moglie.
La maglia  a maniche lunghe mi sta un po' strettina, ma è davvero calda.
Finisco di vestirmi ed esco dalla porta, vedendo la piccola Susan appoggiata al muro che si mangiucchia le unghie, guardando ansiosamente la porta d'ingresso.
Mi avvicino con cautela.
-Ci sono problemi?
Non appena sussulta nel vedermi posso vedere il lampo di luce che cambia nei suoi occhi, come se riuscisse a comandare le proprie emozioni.
Oh, ma tra noi due l'attore sono io.
-Niente Robert, assolutamente nulla.
-Sai, non posso darti lezioni di recitazione proprio adesso, ma se c'è qualcosa che non va me lo dici, e non è un consiglio.
Susan alza gli occhi al cielo e poi mi guarda.
-Il mio fidanzato Daniel arriverà a momenti e...
Alzo entrambe le sopracciglia e apro leggermente la bocca per la preoccupazione, se arriva o sono fritto io o è fritto lui, questo è tutto da decidere.
-Okay, allora torno a casa. Non ti preoccupare per i vestiti, quando saranno asciutti potrai ridarmeli quando vorrai.
Mi affretto verso la porta ma la sua mano si stringe attorno al mio polso, facendomi voltare verso di lei con un espressione di pietà.
-Ma...
Faccio un piccolo sorriso, anche io vorrei stare con lei per più tempo, ma non voglio metterla nei casini.
-Ha  smesso di piovere, senza giacca posso farcela.
Apro la porta e, prima di uscire, una sorta di attrazione involontaria verso quella maledetta donna mi fa tornare sui miei passi per schioccarle un bacio sulla guancia.
Quante cose vorrei fare in questo momento senza la complicazione di Deborah che mi aspetta a casa e del fidanzato di Susan?
Credo di provare qualcosa, il problema è che io penso di crederlo, il cuore invece ne è più che sicuro.

*per questa ff mi sento felice, forse perché dovevo scrivere questa storia per Roberto e Susanna, forse era uno sfogo. E comunque tutte le storie sugli attori finiscono con una scelta e la fine di un matrimonio, solo che questa è veramente accaduta. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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