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Da un paio di mesi ormai, Annabeth cercava senza sosta qualcuno che avrebbe potuto colmare il vuoto che Luke, con la sua morte, aveva lasciato nel cuore di Talia.
Appena vedeva un ragazzo che, secondo lei, poteva andar bene per Talia, lo fermava e si faceva dare il numero.
Un paio di volte le era capitato di aver fermato un ragazzo già fidanzato, e a quel punto sorrideva e chiedeva scusa.
Percy si divertiva, ma appena vedeva che qualche giovane lanciava alla sua ragazza occhiate di troppo, scattava la gelosia.
Allora le prendeva la mano, e se ne andavano via.
Poi Annabeth passava alla fase due: organizzava un appuntamento romantico, che si era rivelato sempre un fiasco.
Talia, che era più che stufa di tutto ciò, aveva provato più volte a farglielo capire, ma lei le rispondeva sempre con la solita frase "Annabeth ha sempre un piano".
Ecco perché, quella sera, Talia si sedette sul divano, rassegnata.
Intanto Annabeth continuava:- Si chiama August, ed ha due anni più di te. È carino, con i capelli castani e gli occhi verdi.
-August?! E che nome è?
-Quello che i suoi genitori hanno scelto per lui.
Talia scoppiò a ridere. Annabeth era così seria, che la sua espressione suscitava ilarità.
-Non ci esco con uno che si chiama così.
-Oh, lo farai eccome. Stasera!
-Cosa?!
-Hai presente quella nuova discoteca che hanno aperto?
-Ne ho sentito parlare...
-Ti aspetta lì tra un'ora e mezza precisa.
-Annabeth- Talia si alzò in piedi- non credi di star esagerando?
-Assolutamente no. Hai bisogno di un po' di compagnia. Da quando...- si interruppe, abbassando lo sguardo, prima di riprendere a parlare- ...da quando Luke se ne è andato, ti sei chiusa in te stessa sempre di più. Non sorridi più come facevi una volta, e quando ridi sembra sempre che qualcuno ti stia forzando.
-Annabeth, io l'ho superata. E il fatto che io non abbia trovato più nessuno per cui valesse la pena mettere in gioco il mio cuore, non significa che non amerò più.
Semplicemente sto aspettando che qualcuno lo faccia battere come lo faceva lui.
La ragazza di suo cugino la guardò negli occhi, e ogni dubbio svanì.
Sospirò:- Immagino che tu voglia trovare questo "qualcuno" da sola, vero?
Talia sorrise, poi annuì.
Lei sbuffò:-Chiamo August e annullo tutto.

***

Il fragore di un tuono la svegliò, improvvisamente.
Talia si mise subito a sedere, il cuore a mille.
Sapeva che non sarebbe più riuscita ad addormentarsi, ma in fondo questo non aveva molta importanza.
Ancora per qualche giorno avrebbe evitato di svegliarsi presto, dato che avrebbe iniziato a lavorare per Artemide da lì ad una settimana.
Si alzò, rabbrividendo nel suo pigiama leggero per il pavimento freddo.
Iniziò a camminare a tentoni, cercando di trovare l'interruttore della luce, ma inciampò in qualcosa.
Cadde a terra imprecando, prima di rendersi conto che l'interruttore era proprio sopra la sua testa.
Allungò una mano e accese la luce.
Notò immediatamente l'oggetto in cui era inciampata.
Si trattava di una piccola scatola di legno.
La prese fra le mani, poi la aprì.
Rimase immobile per qualche istante, trattenendo il respiro.
Era la scatola delle memorie.
Conteneva una miriade di piccoli oggetti importantissimi per lei.
La sua prima freccia, una foto di lei bambina in braccio a sua madre, una piccola folgore giocattolo, l'unico dono che suo padre le avesse mai fatto.
Sorrise, mentre i ricordi tornavano a galla.
Sentì un tintinnio, e cercò di trovare la fonte di quel rumore.
Quando la trovò, smise di sorridere, e il battito del suo cuore accelerò ancora di più.
Le chiavi dell'appartamento di Luke.

RevengeOnde histórias criam vida. Descubra agora