Capitolo XVII

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"Ho il piacere di annunciare la presenza del Duca e della Duchessa di Iios, Byron e Astrid Devenport!"
Il paggio proclamò, a voce alta, la loro entrata all'interno della grande sala da ballo dove il compleanno dell'Imperatore era già iniziato. Sentirsi chiamare duchessa, davanti a tutte quelle persone, le fece uno strano effetto ma cercò di comporsi e non sembrare una bambina troppo emozionata. Prima di entrare nella sala era nervosa, all'idea di dover rappresentare tutta la famiglia Devenport, per paura di non essere all'altezza: ma la sua ansia fu dissipata quasi immediatamente, distratta dalla maestosità della sala da ballo che la fece rimanere con la bocca aperta.

Di forma pressoché rettangolare, appena entrati si aveva l'impressione che non avesse mai fine anche a causa della moltitudine di persone al suo interno. Una delle pareti più lunghe era quasi prettamente rivestita di specchi, adornati con cornici dorate, che dal pavimento raggiungevano il soffitto e facevano credere che la sala fosse ancora più grande: Il riflesso della sala e delle persone, infatti, attraverso gli specchi, dava l'idea che tutto l'insieme fosse duplice. Nella parete opposta, invece, una decina di porte finestre conducevano ad una balconata da dove era possibile godersi il paesaggio del giardino imperiale pieno di fiori rari e fontane dai mille giochi acquatici. Il soffitto a volta era decorato con motivi angelici, con tanto di piccoli puttini che si sporgevano, dai bordi di una balconata fittizia, con dei sorrisi divertiti, come ad osservare gli umani al di sotto. Le pareti erano quasi impossibili da distinguere e capire che tipo di decorazione ci fossero, perché le persone erano davvero tante, anche troppe. Il centro della sala invece era tenuto libero per permettere di ballare al ritmo della musica suonata da un quartetto d'archi. Il trono, dall'altra parte della sala, era vuoto perché l'Imperatore aveva deciso di intavolare lunghe e allegre conversazioni con la maggior parte dei presenti. Anche Tiberian aveva le sue preferenze in fatto di amicizie e non era un caso se di solito lo si vedeva in compagnia sempre delle stesse persone, anche se in quel frangente cercava di dialogare con tutti.

Tra i suoi prediletti, naturalmente, c'era anche Byron. Per questo, non fecero neanche in tempo a entrare nella stanza che subito suo marito fu praticamente prelevato da un gruppo di giovani nobili che lo allontanarono dalla moglie, con toni allegri e occhi rossi: erano già ubriachi, a sole poche ore dall'inizio della festa. Fece appena in tempo a metterla in guardia, quasi gridandole per farsi sentire sopra tutto il frastuono:
"Non bere troppo!"

Ma subito dopo scomparve dalla sua vista a causa della folla che praticamente lo divorò. Gli uomini lo portarono dritto dritto dall'Imperatore, che in quel momento stava chiacchierando con il fratello di sua moglie, lord Christopher Strafford. Byron lo aveva visto poche volte, non solo perché non passava molto tempo a palazzo ma anche perché l'uomo non era solito farsi trovare a corte ma prediligeva girare il mondo, anche oltre i confini dell'impero. Lo aveva sempre trovato un uomo molto ambiguo: da una parte eccentrico ma dall'altra anche composto ed impettito. Anche se era il figlio maggiore, aveva deciso di lasciare il titolo all'altro fratello maschio per poter realizzare il suo desiderio più grande, ovvero viaggiare. Le poche volte che lo aveva visto aveva avuto l'impressione che a lui non piacesse, come la maggior parte della famiglia dell'Imperatrice. A loro non andava a genio sua madre, perciò di riflesso non erano grandi fans dei suoi figli. Se l'Imperatore Tiberian lo aveva notato di certo fingeva di non farci molto caso, proprio per non creare troppi fastidi. Sua madre amava passare il suo tempo a palazzo, nonostante fosse ovvio che non era la benvenuta agli occhi dell'Imperatrice: lui invece, come suo padre, non riusciva a sopportare tutte quelle occhiatacce che ricevevano da quasi la metà della nobiltà. Aveva chiesto più volte a suo padre che cosa era successo tra loro e la famiglia dell'Imperatore eppure lord Stephan non ne aveva mai fatto parola: Stando al comportamento affabile di Tiberian, invece, sembrava che non si fosse alcun problema. Eppure qualcosa tra di loro doveva per forza essere successo, altrimenti non si sarebbe accorto di tutte quelle occhiate e dei pettegolezzi bisbigliati al suo passaggio. Tiberian abbracciò il ragazzo con trasporto, già ubriaco all'inizio della festa: chi viveva a corte sapeva che era normale vederlo in stato di ebrezza. Christopher Strafford, invece, si limitò a stringergli la mano con un falso sorriso:
"Chi si rivede, lord Byron. E ho anche saputo che vi siete sposato, spero solo che la vostra dolce mogliettina riuscirà a sopravvivere all'insidie velenose di casa Devenport!"

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