Capitolo XI

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"Questi sono i resoconti biennali della tenuta in campagna?"
Chiese Byron svogliatamente, tenendo in mano fogli e carte pieni di numeri e bilanci: non era mai stato molto ferrato nella matematica. Nonostante suo padre l'avesse mandato ad una buona scuola di economia, lui ancora non riusciva a capire quel linguaggio complesso. E i suoi cognati non erano poi tanto più intelligenti, anche se fingevano di capirci qualcosa di più di lui. Aveva acconsentito ad invitare Maximilliam e Sean a casa sua solo perché avevano insistito tanto e alla fine era stato costretto ad accoglierli per la loro prima vera riunione.

Al pensiero di doverli incontrare almeno una volta ogni tre mesi gli veniva l'orticaria. Ma cosa non si fa per un po' di soldi? In teoria doveva essere presente anche suo padre, per aiutare, ma negli ultimi tempi non stava molto bene e passava gran parte del tempo chiuso in camera sua. E Byron era stato costretto a prendere il suo posto negli affari di famiglia: cosa in cui non era molto bravo. Se c'era una cosa che non sopportava era proprio essere inetto ed inutile: per questo di solito amava occuparsi solo di affari in cui era sicuro di eccellere. Per fortuna la tenuta dei Crowell non aveva alcun problema finanziario, da come poteva intuire dalle rendite:

"Mi sembra che le entrate siano maggiori delle uscite e che negli ultimi cinque anni c'è stato un incremento del 5% sul fatturato! Non è male!"
Aveva detto fra se e se mentre i due fratelli continuavano a discutere, seduti non molto distanti da lui: al contrario, loro non sembravano affatto contenti. Tanto che, sentendo le sue parole, si voltarono a fissarlo come se fosse impazzito:
"Il 5% a te sembra sufficiente? Il 5% non è nulla, Byron... noi puntiamo più in alto, non certo alle briciole!"

Lo ammonì Maximiliam come se fosse un bambino stupido. In realtà lo stupido era proprio lui e soprattutto era avido: tutta la sua famiglia era ingorda. Non capiva come Astrid fosse riuscita a crescere piena di sani principi all'interno di quella famiglia, che di sano non aveva proprio nulla. Il padre di sua moglie lo credeva uno stolto ma lui sapeva bene perché era stato così felice di quel matrimonio: voleva manipolare lui e suo padre. Quello che Lord Crowell non aveva ancora capito era che non poteva tenere al guinzaglio Byron Deventport. Ignorò le parole derisorie di suo cognato e tornò a concentrarsi sui fatturati, accorgendosi più di tutti che quella tenuta di campagna era un vero fiore all'occhiello. Non era sicuro di riuscire a capire come fosse riuscita a restare in piedi, quando invece molte altre fattorie erano state costrette a chiudere i battenti, ma era felice che un quinto del fatturato entrava direttamente nelle sue tasche. E ancora dovevano parlare del setificio. Per la prima volta si ritrovò a pensare che sposare Astrid non era stato poi tanto male.

Inoltre la notte precedente c'era stato un cambiamento, una svolta nel loro rapporto. Chi l'avrebbe mai detto che la piccola Astrid fosse in grado di tirare fuori gli artigli? E non poteva neanche negare che il sesso fosse stato piacevole, non selvaggio come quello con Anita ma comunque unico e diverso. Non era mai riuscito a sentire una tale intimità con nessun'altra donna e questo lo spaventava a morte. Si accorse di essersi incantato quando Sean gli scrollò la spalla per attirare la sua attenzione:
"Ci stai ascoltando?"
Entrambi lo stavano fissando straniti e scocciati, pensando che avesse qualche rotella fuori posto. Non voleva ammettere che non aveva sentito le loro parole, per non fare ulteriormente la figura dello scemo, ma Sean lesse la sua espressione:
"Non ci stai ascoltando!"

Scosse la testa, con un espressione e un atteggiamento tipico degli adulti nei confronti di un bambino. Byron non poté fare altro che ammettere di aver sbagliato. Per lui era molto difficile, visto che non lo faceva mai:
"Scusatemi, mi sono distratto! Stavate dicendo?"
Ignorò i loro sguardi di disapprovazione perché perdere la testa al loro primo incontro non era consigliabile: suo padre gli aveva ripetuto più volte di portare pazienza con i Crowell e di dare loro tutto ciò che volevano, nel limite del possibile. Sean tornò a ripetere, fingendosi profondamente scocciato dal fatto di dover ripetere due volte:
"Stavamo dicendo che forse aiuterebbe la nostra causa se tuo padre ne parlasse al consiglio della comunità, la prossima settimana. Il nostro progetto è sicuramente il migliore perché abbiamo gli ingegneri più competenti di tutta la regione e hanno studiato nelle scuole migliori della capitale..."

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