Qualcosa di strano.

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Passarono 3 giorni, quel sogno ancora mi tormentava e a scuola non facevo altro che cercare quel sorriso tra la folla. Non riuscivo a capire perché mi rimanesse così impresso e perché avevo tutta quella voglia di trovare quel ragazzo nei corridoi del mio istituto.
Tutto ciò mi stupiva, essendo una persona molto strafottente e menefreghista. Non capitava mai che io perdessi tanto tempo dietro situazioni del genere, solitamente mi interessava solo delle persone che per me erano importanti, quindi figuriamoci se proprio io mi sarei messa giorni a pensare al sorriso di uno sconosciuto apparsomi nei sogni. Non era possibile, eppure mi stava succedendo. Mi ponevo tante domande a non sapevo dare risposta nemmeno ad una sola.
Parlai di questo anche con Caroline, mia amica da tutta una vita, sempre disponibile ad ascoltare anche la più stupida delle assurdità. Ma lei giustamente non dava molto peso a quanto accaduto, in effetti era una cosa priva di significato e ne ero consapevole, ma dentro di me sentivo una forte curiosità, che non riuscivo a far comprendere a nessuna delle mie amiche.
Era diventato un chiodo fisso nella mia mente e non avrei avuto pace fin quando non avrei trovato quel ragazzo.

Niente di stranoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora