DEVO ELENCARE UNA SFILZA DI COSE INUTILI

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- Perche mi hai rubato la vita, e devo di averla indietro. Oggi stesso.- dissi con la voce carica di superbia.

Non so se allora mi rendessi conto di quanto fossi insopportabile. Probabilmente si, e devo ammettere che mi piaceva anche trattare male le persone e farle sentire inferiori rispetto a me. Solo che allora non mi rendevo esattamente conto della persona con cui stavo parlando. Con un dio. Ade in persona.
Ma anche se potessi tornare indietro non so se cambierei qualcosa, perché tutto ciò che ho fatto, tutto ciò che ero, mi ha permesso di arrivare dove sono arrivato ora.
-Zitto, Ti propongo un patto- disse dopo alcuni secondi di silenzio Plutone.
-No, non se ne parla, non sto zitto.- risposi prontamente.
Una fiamma inondò la sala del trono.
Smisi di parlare.
-Bisogna sempre arrivare a questo con le povere anime dei mortali?!- disse seccato il dio degli Inferi. Poi continuò- Ti propongo un patto- disse ricominciando da capo - Tu potresti avere qualche misera, minuscola, invisibile possibilità di riavere la tua vita a patto che eseguirai qualche mio piccolo ordine. -
Sbuffai.
Ma era la mia unica possibilità, e per quanto fossi odioso ed insopportabile sapevo di dover accettare.
La voce del dio mi distraette dai miei pensieri - Prendere o lasciare. Hai dieci secondi per pensarci-
Iniziò a contare.
So benissimo che voi non avreste nemmeno esitato, ma per me mettere da parte l'orgoglio e accettare era una cosa impensabile.
-Nove, die...-
-Accetto- dissi al decimo secondo stupendo perfino me stesso.
Plutone si sfregò le mani.
-Bene, bene. Non voglio approfittare di te, quindi ti chiedo solamente di elencare i motivi per cui vuoi tornare a vivere. MOTIVI sinceri, però. Mi accorgerò se mentirai.- Poi fece per andarsene, ma si fermò e disse- Ah già, quasi dimenticavo, ti dispiacerebbe scendere dal mio trono?-
Sbuffai alzandomi.
E mi avviai verso la porta, alla ricerca di qualcosa con cui scrivere.

Cercai una maledetta penna per giorni interi, ma evidentemente negli inferi nessuno aveva l'esigenza di scrivere. Nessuno... a parte me.
Uffy, ma che compito stupido mi aveva dato Plutone. Avrei preferito fare qualche suo lavoretto, avrei preferito una qualsiasi altra cosa.

Ogni tanto sentivo la voce di Plutone che mi rimbombava nella testa "Povero illuso, non troverà mai una penna" e sentivo la sua risata malvagia risuonare nella mia testa. E ogni volta che capitava mi imponevo di stare calmo, ma era molto, molto, molto frustrante.
Penso che poi anche Plutone si sia stancato di vedermi impazzire, o forse si è solo impietosito, così una mattina mi fece trovare una sottospecie di penna e un qualcosa simile ad un foglio.
Ed iniziai.
Ma proprio la scrittura non era il mio forte.
E decisi che tornare al palazzo era la cosa migliore.
-Perché?- chiesi con una smorfia di disprezzo sul volto -Perché devo farlo?- continuai.
-Voglio che tu capisca e conosca i motivi per cui stai lottando, per cui hai deciso di combattere. E adesso, se mi puoi scusare me ne vado.- stava per uscire dal mio sguardo quando si fermò e disse- E non tornare più.-
Sapevo che ormai ero al limite.
E, per non perdere più dignità di quanta ne avessi già perso, uscì.
Ma a testa alta.

Mi coricai sotto un pino ed iniziai a scrivere.









Angolo autrice,
Allora, cosa ne dite?
Nel prossimo capitolo ci sarà l'elenco di Ottaviano, e si scoprirà un'altro suo lato.
Lasciate stelline e commenti.


Lisa

Oltre la morte || OctachelNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ