|Capitolo 14|

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Il campanello inizia a squittire, indeciso se andare o meno, sbuffo. Scendo le scale, ma mia madre ha già aperto la porta.

"Louis, tesoro. C'è un tuo amico alla porta!" mi informa con voce alta.

Chi è? Io non ho amici a parte..Bry. Ma ci ho litigato, dubito sia lui.

E invece dovetti rimangiare quel che avevo detto. Perchè il moro era proprio lì, sull'uscio della porta, con un mezzo sorriso.

Ora i dubbi mi invadono. Siamo sicuri che non solo Harry sia il bipolare qui?

"Ci-ciao" balbetto confuso.

"Hey. So che sembra strano ma vorrei parlarti qualche minuto"

Annuisco e lo faccio entrare. Meglio se andiamo a parlare in camera, c'è fin troppa gente, penso tra me e me.

Lo conduco in camera e mentre salgo le scale, voltando un attimo il mio sguardo, noto Harry. Ha lo sguardo scuro, come quello che mostrava quando mi picchiava. Deglutisco lentamente. Perchè non posso avere un rapporto normale? Non posso avere due amici che non si odino a vicenda? So che con Bryan sto facendo qualcosa di più con gli appuntamenti. E so che con Harry il mio cuore non può battere ad un ritmo normale. Ma non è colpa mia, vero?

Intanto io e Bry ci sistemiamo sul letto. Il mio labbro soffrirà per la tortura con i denti, ma sono decisammente nervoso.

"Allora" inzia sospirando "Non so perchè ho avuto quella reazione, decisamente avventata. Forse sono un po' geloso.." alza lo sguardo facendomi arrossire "so che devi avere qualcuno oltre me, ma quando hai guardato Harry, io-io non ci ho visto più. Cioè so che non sei mio e cose del genere. Lo stavi solo guardando e io mi sono fatto paranoie inutili, anche su quello che è potuto succedere quella notte dopo il nostro appuntamento, e poi me la sono presa con te. Ecco, appunto. Volevo chiederti scusa Louis. Infondo stai uscendo con me e dovrei fidarmi di te. Puoi perdonarmi e, magari, venire ad un appuntamento con me per scusarmi ancora?" dice titubante con un sorriso quasi pauroso del mio rifiuto.

Sono talmente confuso. Cosa devo fare? Le cose successe con Harry hanno pur sempre un valore. Sto prendendo in giro tutti e tre, me compreso, perchè sono un confuso del cacchio che non sa prendere le proprie decisioni. Per non far star male me, faccio male agli altri, anche se non intenzionalmente. Ma potrei rifiutare. Come faccio, però? Lui è qui. Con i suoi occhi colmi di speranza, mantre io sono muto che mi massacro le mani.

"V-va bene" dico con un piccolo sorriso. So di essere orribile, ma non potevo rifiutare. Si è scusato quando non aveva nessuna colpa. E io sono troppo fifone e timido per dire di più di uno stupido 'va bene'. Mi picchierei da solo in questo momento.

Lui si avvicina e mi da un bacio all'angolo della bocca. Prendo a fuoco come al solito e il mio sguardo divaga un po'. Poi lo sento ridacchiare.

"Ok ora vado gnomo" dice scompgliandomi i capelli "mia madre mi aspetta per la cena".

Così lo accompagno alla porta, poi salutandolo se ne va.

Harry non è uscito dalla cucina è stato tutto il tempo lì con le nostre mamme.

"Louis! Anne ed Harry rimangono a cena. Vammi a prendere una tovaglia nel cassetto per favore" urla mia madre.

"Va bene mamma" sussuro. Sicuro del fatto che non mi abbia sentito, vado a prendere quel che gli serve. Affero la tovaglia verde, la mia preferita per via dei ghirigori blu al di sopra e vado in cucina.

Styles è seduto vicino alla madre e sta giocando con il suo cellulare.

"Tesoro, chi era quel ragazzo?" chiede mia madre curiosa. Divento paonazzo e balbetto qualcosa di strano come 'è un mio amico'.

"Ma che bello! Ti sei fatto un amico, sono felice per te" mia madre deve per forza ricordare a me e dire a tutti che non ho una vita sociale con degli amici? A quanto pare, si.

Annuisco imbarazzato. Poi Anne e la mamma si mettono a parlare delle mie relazioni sociali e posso dire di essermi scavato una fossa nella cacca, e non per il fatto che ci sia anche Harry. NO. Cioè, no.

"Ho un figlio troppo timido" scuote la testa mia madre rispondendo alla sua amica.

"N-non è vero. Solo non v-voglio disturbare le persone" controbatto io contro mia madre.

"Lou, tesoro. Se saluti una persona non la disturbi, di certo. Quante volte te lo devo dire?" sentenzia lei.

"Si ok, possiamo parlare d'altro?" dico più imbarazzato che mai.

Lei alza gli occhi al cielo e poi inizia a parlare di qualche ricetta australiana con la mamma di Harry.

Guardo il ragazzo di sottecchi, poi sospiro affranto. Non so cosa prenda alle persone in questo periodo. So solo che sono stanco. Quasi quasi era meglio la mia vita prima. Senza amici non facevo male a nessuno, solo a me stesso. Ed era la cosa migliore. Mi alzo dal mio posto a tavola.

"Dove vai? è quasi pronta la cena" dice mia madre.

"Vado in camera, non ho molta fame. Ho sonno. Buonanotte." dico affrettandomi prima che possa contraddirmi. Lancio un ultima occhiata al riccio che, con mia grande sorpresa, mi gurda anche lui. Rosso in volto, corro su per le scale. Entro nella mia stanza e mi butto sul letto. Ma la stanchezza di prima si dissolve e i pensieri si fanno prepotentemente largo tra i sogni.









Mi ero appena appisolato giusto qualche minuto, sento bussare alla mia porta. Così sbiascico un avanti intontito.

"Emh..tua madre voleva che ti portassi questo" dice Harry con un piatto in mano. Mi strofino i pugni sugli occhi mettendo a fuoco il corpo da divintà di Harry. Ok, non l'ho pensato sul serio. È colpa del sonno.

"Io-io non h-ho fame" balbetto a disagio guardando le mie mani bianche e screpolate.

Lui si avvicina, per poi sedersi sul mio letto.

"Dovresti mangiare invece, sai?" dice lui "Oggi non ti ho visto mangiare in mensa" cosa? "Cioè non che- si insomma- non farti strane idee nano" dice lui divagando e spostando lo sguardo da una parte all'altra.

"Io non v-voglio" dico imbarazzato.

"Avanti Louis" il mio stomaco, con un tempismo pessimo, aggiungerei, brontola fortemente "Visto" afferma lui ridacchiando.

Io non lo capisco sul serio. Cioè prima non mi sopporta, poi mi parla, poi mi evita, poi mi porta il cibo in camera e ridacchia di me. Poi io divento un esaurito per capirlo. Ho capito la fine della storia. Diventerò isterico.

Prendo piano il piatto dalle sue mani. Delle cosce di pollo sono riposte sulla ceramica bianca.

"Ti va di mangiarle insieme?" borbotto insicuro, alzo lo sguardo e mi guarda inquisitore come a capirmi.

"Io ho già mangiato nano" mi dice lui.

"N-non man-ngio da solo" dico per poggiare il piatto sul comodino ma lui blocca le mie azioni.

"Ok, va bene. Ma solo una perchè sono davvero pieno." dice lui sorridendomi. Ricambio la smorfia e tutti e due prendiamo una coscia di pollo a testa. Iniziamo a mangiare, poi si aggiunge un divertente parlottare con battute squallide di Harry. Senza accorgermene ho finito la carne e purtroppo Harry è costretto a tornare a casa. Lo saluto, saluto anche Anne e poi mia madre chiude la porta.

"Forza topino, a dormire" mi sprona lei salendo le scale dietro di me.

Quando vado a letto con la pancia piena e la mente colma di risa, riesco ad addormentarmi subito. Ero completo.

The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora