|Capitolo 8|

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Harry, oh mio Dio, ecco perchè la casa era così impressa nella mia mente. È casa sua, e per tutti i coyote, sono a casa di Styles.

"Voi due vi conoscete?" chiede mia madre con un cipiglio sul viso.

"No!"

"Si.."

"Cioè si!"

"Vole-evo dire no.."

"Insomma andiamo nella stessa scuola" diciamo in fine io ed Harry.

"Oh ma questa è una bellissima notizia! Potrete passare la pausa pranzo insieme, se ora fate amicizia!" dice entusiasta Anne spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Certo come no, siccome suo figlio non vuole che io muoia, o almeno lo voleva, ora non ne sono più tanto sicuro.

"Allora ragazzi, andate a fare qualcosa da adolescenti, mentre io e Jay finiamo di preparare la cena, vi chiameremo appena pronto" ci suggerisce la madre del riccio.

Poi Harry mi fa segno con la testa di seguirlo, entriamo dentro camera sua e mi  fa sedere sul letto.
Ha una bellissima stanza, tre pareti bianche, piene di poster di band, una sola parete è nera, dove la testiera del letto è poggiata. Più o meno i mobili sono tutti bianchi tranne qualche particolare nero, tipo il piumone del letto.

"Tu lo sapevi?" spezza il silenzio la sua voce roca e bassa. So già a cosa si riferisce.

"N-no" balbetto, sono alquanto terrorizzato. Non potevo sapere che sua madre e la mia sono amiche.

"Puoi respirare nano, non ti faccio nulla eh" non mi ero accorto di aver trattenuto il fiato, finchè non me l'ha riferito lui.

"Ti va di giocare ai videogames?" mi chiede porgendomi un joystick.
Annuisco felice, amo la playstation, soprattutto giocare a fifa!

"Louis quello era fallo! Dillo che hai pagato l'arbitro!" tuona il riccio.

"No, per nulla! Sei tu che mi fai le scivolate contro." ribatto abilito.

"Ho vinto!" urlo felice battendo le mani.

Harry sorride sotto i baffi "Ma smettila che sei stato fortunato piccolo gnomo da giardino" poi mi tira un cuscino sul volto.

Le mie labbra formano una 'o' dalla sorpresa.
"Questa è guerra signor Styles" dico avvicinandomi, poi con le dita inizio a solleticargli i fianchi.

"Louis, sinceramente, quelle piccole dita fanno aria." dice ribaltando la situazione.

Lui seduto sul mio bacino, inizia a passare le mani su tutto il mio addome, diffondendo solletico ovunque. Cerco di muovermi; così da farlo smettere ma lui continua imperterrito.

"Ba-ba-basta Har!" rido "St-sto pia-piangendo, mi po-po-potrei sentir-re ma-male" rido ancor di più.

"Oh smettila Loueh, nessuno, ancora, è morto di solletico" dice lui con ghigno.

Dopo quelli che sembrano minuti interminabili, Harry si placa. Inizio a prendere respiri, nemmeno avessi corso 100 km.

"Imparata la lezione, piccolo?" come mi ha chiamato?

"C-credo proprio di si" rispondo subito, altrimenti si pentirà del nomignolo, ne sono sicuro.
Mi sorride dolcemente "Harry! Louis! Scendete è pronto!" peccato.

Ci sediamo a tavola, c'è il pollo con le patatine, ed è inutile dire che mi è venuta l'acquolina in bocca.
"Mangiate ragazzi, così dopo potete continuare a fare le vostre cose" dice Anne e mia madre sorride come ad appogiare la sua affermazione.

Io ed il riccio stiamo facendo un'altra partita alla play, questa volta a Crash, poi la porta si apre per rivelare mia madre dietro.

"Lou, Harry, io ed Anne abbiamo del lavoro da fare per domani, probabilmente faremo molto tardi, quindi abbiamo organizzato di dormire qui. Solo questo, volevo avvisarvi. Buon proseguimento" ci annuncia mia madre con un sorriso, per poi uscire di nuovo.

"Probabilmente dormirari nel mio letto" riflette il riccio con un cipiglio sulla fronte.
"Cosa? Come?" dico io perplesso.

"Il divano è scomodo" afferma "continuiamo la partita" dice prima che io possa ribattere.

"Louis, Louis! Merda, prendi il totem, muoviti! Dai nano, ce la puoi fare" dice Harry in panico.

"Ci sto provando Har!" dico prendendo quello stupido totem.

"Ci sei riuscito!" festeggia entusiasta saltandomi addosso. Poi si ritira subito. Si schiarisce la voce e mi chiede se voglio fare un'altra partita. Continuiamo a giocare fino a tarda notte.

"Andiamo a dormire" sbadiglia "sono le quattro del mattino"
Annuisco riproducendo lo stesso suoni con la bocca, ma un momento...il pigiama!

Non faccio in tempo a pensarlo che "Tieni, provalo" dice il riccio, porgendomi una maglia con un pantalone.
Lo ringrazio e li indosso.

La maglia mi arriva alle ginocchia, o quasi. I pantaloni non mi restano su. è imbarazzante, cerco di ritirarli su, ma non c'è verso che rimangano lì dove li metto.

Harry ridacchia "Sei piccolissimo!" afferma "Comunque puoi dormire anche senza, il piumone è abbastanza caldo" dice infine sorridendomi. Lascio da parte il commento, per una volta, non ho voglia di pensarci troppo. Gli credo sul fatto del calore della coperta, lui dorme a torso nudo, e risulta veramente difficile, ora, respirare. Deglutisco, per poi avvicinarmi al bordo del letto, è a due piazze, quindi c'è abbastanza spazio per due persone, senza che si tocchino.

Ci corichiamo, con le lenzuola fin sopra il viso, poi sposto il mio cuscino di lato, dormo in una posizione strana, lo so, e poggio la testa su di esso.

"Buonanotte Har" sbadiglio assonnato, lui non risponde subito. Ci rimango male inizialmente, è quasi impossibile che si sia addormentato, quindi non vuole proprio rispondermi.

Poi dopo qualche quarto d'ora, pensando che io stessi dormendo, sussura " 'Notte piccolo Loueh".
E dire che sono deceduto è un eufenismo. Le gote rosse nella notte, il battito accelerato, le farfalle nello stomaco, la felicità nel mio sorriso. Ma è la cosa più confusa che mi sia successa, lui mi odia, o forse mi odiava e poi il sonno...

Mi sveglio a causa di una sensazione mentre dormivo, sembrava come se stessi cadendo nel vuoto e non-

Un momento...

Ho due braccia tatuate intorno al torace, sono avvolto in un abbraccio, Harry mi sta abbracciando. I-io non posso crederci, è così bello, non pensavo si potesse stare così bene, così caldi, così protetti, fra due braccia.

Mi giro lentamente, per non svegliarlo, verso di lui. È così bello quando dorme, sembra un angelo a riposo, i riccioli castani che ricadono sul viso, ne sposto uno in particolare, sembra infastidirlo sugli occhi. È una meraviglia, e lo bacerei se non fosse per la mia timidezza, e per la certezza che mi picchierebbe dopo, se solo lo sfiorassi. Eppure mi sta abbracciando e non posso far altro che sorridere.

Ad un tratto un sorriso si fa spazio sul suo volto, sta sognando qualcosa di bello?

Ma le mie domande vengono fermate da un sussuro

"Ora dormi, Lou" dice piano, come una ninna nanna.

Sorrido felice e mi nascondo nel suo petto, poi faccio come detto, cerco di addormentarmi.

Avevo proprio ragione, lui è molto meglio della sua giacca.

The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora