Capitolo 38

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Anna si svegliò stordita da quel sonno che doveva darle riposo.

Mille e più pensieri le vorticavano nella testa, desiderava con tutto il cuore che quel figlio fosse dell'uomo che amava ma aveva paura, tanta paura. Non voleva perdere Ignazio ma neppure uccidere quella creatura che portava in grembo: quella creatura non aveva colpe e lo avrebbe difeso... anche se questo significava perdere Ignazio.

Si recò in salotto dove trovò Ignazio fare zapping.

-'ciao' - salutò lei per palesare la sua presenza

Lui la guardò intenerito, era così indifesa, era da proteggere. Ma sarebbe stato in grado di farlo lui?

-'come stai?'- le chiese facendole spazio sul divano dove lei si sedette in un angolo, con le spalle curve.

-'sto'- si limitò a rispondere lei con lo sguardo basso.

A quel punto Ignazio le alzò il viso puntando l'indice sotto il suo mento per incrociare quegli occhi gonfi, arrossati e tristi.

-'Non so come comportarmi'- confessò lui -' ti desidero, ti amo, non riesco ad immaginare la mia vita senza di te'- continuò lui scontrandosi con un tenero sorriso di Anna -' ma non credo di essere pronto ad accollarmi un figlio non mio, che mi ricorderà per sempre dell'abuso che hai subito'-

A quelle parole il viso di Anna si rabbuiò e si allontanò di scatto.

-'ti capisco perfettamente'- si limitò a dire mentre tornava in camera prima che Ignazio la raggiungesse e l'abbracciasse di spalle

-' mi spiace'- le disse mentre la stringeva sempre più forte -'non sono un vero uomo ma non ci riesco'-

Anna si lasciò andare godendosi quello scomodo abbraccio con la consapevolezza che probabilmente era il loro ultimo abbraccio.

Restarono per un tempo che sembrava infinito stretti prima che Ignazio rompesse quel silenzio

-' voglio fare il test di paternità'-

Anna si staccò da quelle braccia per voltarsi e guardarlo in viso, annuendo semplicemente.

C'era pur sempre la possibilità che fosse di Ignazio.

Il giorno successivo Anna tornò a casa dove contattò Wanda per spiegarle tutto quanto. La ginecologa le spiegò che il test si poteva fare solo dopo il terzo mese di gravidanza e che comunque non era privo di rischio.

Ignazio intanto a Bologna fremeva di sapere informazioni circa questo test, quando Anna gli spiegò ogni dettaglio decisero che avrebbero aspettato il terzo mese per effettuare questo test e fugare ogni dubbio. Infondo bisogna aspettare soltanto due mesi per conoscere la verità, pensò Ignazio.

Sarebbero passati subito, si illuse.

Infatti furono i due mesi più lunghi della sua vita, Anna li trascorse tra nausee mattutine , pomeridiane e serali. Quella gravidanza la stava mettendo a dura prova, sia fisicamente che psicologicamente.

Ignazio invece li trascorse tra interviste, ospitate e promozione del nuovo cd.

Si erano sentiti tutti i giorni ma mai visti, un pò perchè Anna non riusciva a muoversi e un pò perchè Ignazio era impegnato.

Più volte , in questi mesi, Piero aveva cercato di parlare con Ignazio per farlo ragionare, per farlo sfogare ma il marsalese aveva sempre evitato l'argomento. Piero sapeva soltanto del test...e pregava che fosse positivo per la felicità dell'amico.

Passati i due mesi, Anna entrò nel terzo mese di gravidanza. Insieme ad Ignazio e a Wanda fu deciso il giorno per fare il test così da avere anche la presenza del tenore.

Ignazio arrivò direttamente all'ambulatorio dove rivide finalmente Anna, era dimagrita, leggermente pallida , con il pancino un pò gonfio. Perse alcuni battiti nel ritrovarsela là davanti. Lo stesso accadde a lei. Ignazio restava il gran figo di cui si era innamorata con quel ciuffo sempre ribelle.

Si scambiarono un semplice bacio sulla guancia , senza chiedersi 'come stai', era inutile chiederlo, stavano entrambi male.

Dopo il prelievo, Wanda si premurò con Anna affinchè stesse a riposo per la salute del bambino e riferì che il test sarebbe stato pronto il giorno dopo.

Decisero di pranzare insieme fingendosi sereni, l'uno sapeva i pensieri e le paure dell'altra e viceversa.

Quel pomeriggio fu il più lungo della loro vita, lo trascorsero a Napoli passeggiando per il lungo mare di Mergellina che tanto piaceva ad entrambi.

-'spero sia il mio'- esordì all'improvviso Ignazio fermandosi ad osservare il mare

Anna decise di non proferire parola, si limitò ad accarezzargli un braccio.

-'non so vivere senza di te. Questi due mesi sono stati un inferno, ti ho sentita distante e sono stato male. Se penso ad una vita intera senza di te, mi manca il respiro'- confessò Ignazio

-'sei l'unico uomo che io abbia realmente, sinceramente e profondamente amato. Se penso alla mia vecchiaia, la immagino con te a camminare in riva al mare mentre i nostri nipotini corrono incontro alle onde. E' te che vorrei trovare la mattina accanto a me quando mi sveglio, è con te che voglio aspettare l'arrivo dell'anno nuovo baciandoci sotto il vischio. Voglio te, solo e unicamente te'- disse lei d'un fiato-'ma mi rendo conto della tua difficoltà ad accettare un figlio non tuo. Non ti giudico, ti comprendo e ti amerò, per sempre.'- concluse mentre calde lacrime bagnavano il suo volto.

Si abbracciarono, un abbraccio profondo attraverso il quale si trasmisero tutto l'amore che da sempre aveva caratterizzato la loro relazione.

La sera, Anna preferì riposare. Era stanca e preoccupata. Ignazio si ritirò in albergo anch'egli per riposare.

Il giorno dopo, il tenore andò a prendere Anna a casa e insieme si recarono all'ambulatorio per conoscere i risultati.

-'De Rossi'- chiamò la segretaria della ginecologa facendo entrare Anna e Ignazio nell'ufficio di Wanda.

-'Eccolo'- si limitò a dire Wanda appoggiando la busta chiusa sulla scrivania.

Anna e Ignazio si scambiarono uno sguardo carico di trepidazione, fu Ignazio ad allungare la mano per prendere la busta e aprirla.

... non ho commenti da fare stavolta, li lascio a voi.

Grazie di tutto.Siete preziose.

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