-Capitolo 6 (parte 1)

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Pov. Crystal

Ero avvolta dalle tenebre, ma sembravano quasi animate di vita propria, perché potevo notare che assumevano continuamente forme diverse.
Ognuna peggiore della precedente, perché in esse riuscivo a scorgere le mie paure più profonde.

Fino a quando dall'oscurità emerse una luce intensa, permettendomi di scorgere una figura diversa dalle altre.
Mi infondeva sicurezza, calore e un senso di pace.
Mi faceva sentire protetta.
Abituandomi a quella luce intensa, potei notare una figura umanoide dai miei stessi lineamenti, gli occhi blu cobalto in contrasto con i miei azzurro ghiaccio e quella stessa espressione che gli vidi l'ultima volta. Nonostante fossero passati anni dall'ultima volta, sarei sempre riuscita a riconoscerlo: era mio padre.
Anche se non riuscivo a scorgerlo perfettamente , sapevo che si trattava di lui.

Gli occhi mi si inumidirono, ma nessuna lacrima scese da essi.
Provai a corrergli incontro, ma i miei piedi erano bloccati da una sostanza viscida e melmosa, che non me lo permisero.
Mi abbassai, cercando di liberarmi, ma, appena toccai quella fanghiglia, del sangue caldo mi ricoprì le mani.
Ma Cosa...
All'improvviso mi ritrovai di fronte allo scenario che popolava ogni sera i miei sogni.
Non mi sarei mai liberata della morte di mio padre.
Sembrava impossibile.

Abbassai il volto e, invece di incrociare gli occhi dell'uomo della mia vita, sotto di me si aprì una voragine, dove ci finii dentro.

Il mio corpo rimase a galleggiare nel vuoto senza lottare.
Ero sempre più stanca.

Per cosa avrei dovuto lottare?

Le immagini del sorriso di Alexandra, della pazzia di Axel, dell'amore di mio fratello e degli incontri spiacevoli con Damian riempirono ogni mio pensiero, ricordandomi cosa veramente contasse per me.
Anche se gli avevo conosciuti da poco, mi avevano accettata subito nel loro gruppo nonostante i miei mille modi di essere.
Sarei tornata per loro.
Avrei abbandonato il pensiero di mio padre, per vivere il mio presente.

Mi svegliai di colpo, respirando affannosamente in cerca d'aria, come se fossi stata per un lungo tempo in apnea.
Quanto avrei voluto smettere di sognare mio padre, perché mi rendevano sempre più consapevole che lui non ci sarebbe più stato.
Lo sapevo già, ma viverlo continuamente...era come se accadesse sempre tutto per la prima volta.

Il silenzio era quasi assordante e, nonostante facesse caldo, il mio corpo veniva percorso da dei brividi ad ogni minimo soffio di aria.
Avevo bisogno di distrarmi.

Alzandomi dal letto, afferrai le prime cose che trovai ed uscii di casa.
Mi misi a correre senza una meta precisa, sentendo il mio corpo stremato ad ogni chilometro percorso, ma, fin quando non sarei riuscita a trovare il posto ideale, non mi sarei fermata.

Pochi minuti dopo,mi inoltrai in un bosco e un senso di familiaritá invase ogni cellula del mio corpo, incoraggiandolo a continuare,
nonostante fossi allo stremo delle forze.
Aumentando velocità,mi trovai davanti alle sponde di un lago che mi ricordavano vagamente lo stesso sogno di quella notte.
A quel pensiero il mio corpo prese a tremare.
Le gambe cominciarono a cedere e, senza pensarci, mi buttai nel lago.
Inizialmente, ricordandomi dell'incubo, persi la cognizione della realtà, sentendomi quasi protetta in quella tranquillità.
Appena sentii l'aria mancarmi nei polmoni e il freddo insinuarsi nelle ossa, mi ripresi in fretta.

Cosa stavo combinando?

Svegliandomi dal mio torpore, iniziai a nuotare freneticamente per raggiungere la superficie.

Appena i polmoni iniziarono a bruciare, l'aria a mancare e la consapevolezza che avrei dovuto nuotare ancora per molto, iniziai a smettere di nuovo di lottare.

Era tutto troppo simile al sogno.

Da sola...
non c'è l'avrei mai fatta.

Ed eccomi qui con un nuovo aggiornamento.
Me ne rendo conto, di avere fatto un capitolo corto ma, in realtà, è diviso in due parti. Perciò, presto (stasera o domani mattina) aggiornerò con la parte seconda.
Pertanto ,non ero accorto dia idee, solo che sarebbe diventato troppo lunga ahaha.
E inoltre, vorrei ringraziare tutte le persone, che stanno leggendo questa storia.
Perciò, tornerò presto, alla prossima ragazzi!

Spero che la storia, per quanto corta sia, vi sia piaciuta e se è così, mettete una stellina.
E adesso, vi auguro una buona lettura!

Il Rumore Delle Ombre #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora