Narciso e Boccadoro, Hermann Hesse - pt. 1

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-Non sono sempre i desideri a determinare il destino e la missione di un uomo: ci può essere qualcos'altro, di predestinato.
(Narciso, pag. 5)

-La particolarità di possedere un'intuizione dell'indole e della vocazione degli uomini; non solo della mia, ma anche di quella degli altri. Questa proprietà mi costringe a servire gli altri, dominandoli.
(Narciso, pag. 6)

-Quando hai bisogno di qualcuno che ti voglia bene, vieni da me.
(Portinaio, pag. 9)

-A volte [...] si sentiva il cuore così turbato e combattuto fra opposti affetti, che gli veniva una gran tentazione di fuggire [...].
(Boccadoro, pag. 14)

-"Mai più!" diceva imperiosa la sua volontà. "Domani ancora!" supplicava il cuore singhiozzante.
(Boccadoro, pag. 20)

-Un'ora prima forse avrebbe saputo spiegarsi quale fosse la causa di una così indicibile stanchezza, quale tremenda tensione dell'animo gli rendesse la testa vuota e gli facesse bruciare gli occhi. Era lo sforzo violento, rinnovato ad ogni istante e ad ogni istante fallito, di dimenticare la sera precedente... o meglio non la sera [...], ma unicamente quel momento presso la finestra scura della cucina, il respiro e le parole della fanciulla, il contatto delle sue mani, il bacio delle sue labbra.
(Boccadoro, pag. 21)

-Lui aveva una singolare capacità di leggere nell'animo degli uomini e in questo caso, amando, leggeva con tanto maggior chiarezza.
(Narciso, pag. 25)

-Lo spirito ama ciò che è saldo, formato, vuole poter essere sicuro dei suoi segni, ama ciò che è, non ciò che diviene, il reale e non il possibile. [...] Lo spirito non può vivere nella natura, ma solo di fronte ad essa, come suo contrapposto.
(Narciso, pag. 51)

-Oggi non so più che cosa veramente voglia e desideri. Prima tutto era semplice [...]. Ora nulla è più semplice [...]. Tutto ha acquistato più significati e più volti. Non so che sarà di me [...].
(Boccadoro, pag. 52)

-E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d'aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai!
(Narciso, pag. 55)

-[...] rimasero così seduti, l'uno appoggiato all'altro, tristi e pur felici nel sentimento della loro amicizia indistruttibile.
(Narciso e Boccadoro, pag. 65)

-Per la prima volta il mondo gli si apriva dinanzi, in attesa, pronto ad accoglierlo, a fargli del bene e a fargli del male. Non era più uno scolaro che vede il mondo dalla finestra, il suo cammino non era più una passeggiata che finisce immancabilmente nel ritorno. Il grande mondo era finalmente diventato reale, egli era una parte di esso, in esso stava il suo destino.
(Boccadoro, pag. 72)

-E perché allora bon era felice del tutto? Perché nella sua giovane felicità [...] doveva insinuarsi di quando in quando questa strana sofferenza, quest'ansia sommessa [...]? Perché doveva tante volte tormentarsi il cervello a forza di pensare, pur sapendo di non essere un pensatore?
Eppure era bello vivere.
(Boccadoro, pag. 80)

-Era fortuna che l'amore non avesse bisogno di parole; altrimenti sarebbe stato pieno di malintesi e di pazzie.
(Bocvadoro, pag. 80)

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