9. Una spiacevole scoperta

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Non vedeva l'ora di raccontare alle sue amiche come aveva passato quella magnifica serata, una cena a lume di candela in un lussuoso ristorante con un uomo affascinante.

Passeggiava tenendo il vestito in una busta piegato con cura, l'aveva appena ritirato dalla lavanderia. A passo svelto girò l'angolo imboccando la via di casa della sua amica. Spinse il cancello per aprirlo e percosse il vialetto.Il portone di casa era spalancato. Darlene si avvicinò all'ingresso lentamente, arrivata dirimpetto alla porta, il giardiniere a passo svelto le venne incontro urtandole la spalla 

"Scusami." si girò appena facendo un cenno con la mano.

Dar si voltò camminando verso di lui "Di nulla! Ascolta, non c'è nessuno in casa?"
Il giardiniere si fermò voltandosi "Credo ci sia solo la signorina. Claudia." grattandosi il capo.

"Grazie!" Darlene si voltò entrando in casa.
Si guardava intorno, nulla, non c'era nessuno. Udiva solo di tanto in tanto una voce maschile, ma non era sicura provenisse dall'interno. Dar iniziò a salir le scale lentamente osservando la casa vuota e silenziosa. Arrivata in cima alle scale voltò a sinistra, seconda porta a destra che era socchiusa.Poggiò il palmo della mano sulla fredda porta spingendola.Serrò gli occhi. Fece cadere la busta con il vestito e le scarpe all'interno per terra facendo propagare per tutto il corridoio un rumore reboante.

Solo allora Claudia si accorse della sua presenza.
Si fermarono a guardarla con ancora la bocca aperta per l'affanno.Erano attorcigliati, ansimavano e si toccavano. Quei gemiti erano i suoi. Alan.

L'espressione di Darlene era di profondo disgusto, storse il labbro e calciò con forza la busta.
Corse via, fuori da quella casa.

Era inorridita, delusa, si sentiva tradita, non poteva credere ai suoi occhi.

Alan, non avrebbe più cancellato la sua espressione di estrema goduria mentre teneva tra le mani i fianchi della sua migliore amica, una ragazza completamente diversa da quella che lui desiderava, da quella che lui voleva che Darlene stessa fosse. Sul letto nel quale ci aveva dormito tante di quelle volte, tra quelle lenzuola tra le quali aveva affondato il viso in lacrime per lui mentre Claudia la consolava. Alan. Claudia. Ora si spiegava tutto.
Dar in preda alla rabbia e in cerca di risposte corse da Lisa, che ancora abitava lì, nella stessa strada della sua vecchia residenza. Immediatamente un senso di sicurezza la sopraggiunse, quella strada era la sua casa. Camminava respirando profondamente cercando la calma.
Suonò al campanello con videocitofono
"Lisa! Sono io, Darlene." guardando nell'obiettivo.
Il portone si aprì. Percosse le scale, primo piano, Lisa era sull'uscio della porta, l' aspettava con la mano sulla maniglia.
Darlene spinse la pesante porta blindata entrando in casa, Lisa assunse un'espressione preoccupata
"Cosa è successo?"
Darlene si voltò di scatto guardandola con gli occhi rossi e lacrimanti
"Sono stata da Claudia."
Lisa aspettava che continuasse guardandola senza batter ciglio.
"Dovevo restituirle il vestito che mi ha prestato per la cena." la sua voce tremava.
"Oh, allora com'è andata?" Lisa aveva un'espressione serena e sorridente.
"Aspetta! Non è di questo che voglio parlarti. Ho visto Claudia e Robert a letto insieme." Darlene abbassò lo sguardo e digrignò i denti per trattenere le lacrime.
Lisa sgranò gli occhi e socchiuse le labbra, ma non emise nessun suono.
Dar alzò lo sguardo per guardarla e continuare a sfogare la sua delusione, ma quando puntò i suoi occhi le parole le morirono in gola.
Cercava di interpretare la sua espressione. Non era sorpresa. Era spaventata.

"Tu....tu lo sapevi!" Darla tremava.
Lisa abbassò la testa e non rispose, si portò la mano sulla tempia destra sospirando.
"Non ci posso credere, come hai potuto nascondermelo? Da quanto va avanti?" Parlava a bassa voce, Lisa riusciva a malapena a sentirla.
Alzò la mano all'altezza della spalla per zittirla, qualsiasi cosa stesse per dire "Ti prego non dirmi che va avanti da tanto. Non dirmi che si vedevano anche quando io e lui stavamo insieme e..."
Lisa non la guardava. Darlene la conosceva bene, non c'era bisogno che aggiungesse altro.
"Darlene, io...." iniziò a guardarsi intorno cercando le parole giuste "...io non sapevo come comportarmi, Claudia si confidò tempo fa. Non avrei immaginato che sarebbe andata avanti per..."
Darlene serrò i denti, i suoi grandi occhi cervoni si riempirono nuovamente di lacrime
"E' sempre stata lei, vero?" 
Lisa era alle strette, l'aria si fece tesa, le si avvicinò e le prese la mano sedendosi sul divano
"Prima che tu e Alan vi lasciaste, io e Claudia andammo in campeggio con un gruppo di amici, qui si presentò anche il tuo ex. Tu eri a quella mostra d'arte con tua madre e quindi sei mancata. Tra un bicchiere e l'altro Claudia e Alan si sono appartati. Io so solo questo, ma sono sicura che i due si vedevano già in precedenza. Non sapevo cosa fare, comunque dopo pochi mesi tu e lui vi siete lasciati e ho pensato che sarebbe stato meglio se ti evitassi questa spiacevole scoperta."
Darlene non disse nulla. Si voltò di scatto, afferrò la maniglia aprendo la porta e la chiuse alle sue spalle sbattendola. 

Non ci poteva credere, era stata sommersa da un mare di menzogne per mesi. Si rese conto di non conoscere realmente quelle persone con cui si era aperta così tanto, quelle persone per cui aveva dedicato tutta se stessa, quelle persone le considerava la sua famiglia. 
Mentre camminava per quelle strade spoglie rifletteva su come tutto questo sarebbe potuto succedere sotto il suo naso. Il cielo era coperto, di un grigio piombo che l'angosciava ancor di più, il vento, ormai invernale, invadeva il suo viso asciugandole le lacrime. 
La ragazza afferrò il cellulare e compose il numero della prima persona che le venne in mente: Simon.

Sussurra Ancora Il Mio Nomeحيث تعيش القصص. اكتشف الآن