capitolo tre.

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//Stefano//

sento un rumore, apro gli occhi e sento un profumo, il suo.
No, non può essere lei, è impossibile.

Mi alzo e mi preparo per andare via, la giornata è già stata abbastanza impegnativa.

Esco dal camerino e sento la sua voce e quella di Francesca ma non mi soffermo su quello che dicono, devo andare via e togliermela dalla testa, non mi perdonerà mai, è inutile sperarci.

Uscendo chiamo Daniele, è l'unico mio amico con cui posso parlare senza vergogna di quello che accade.

"Oh Danie"

"Oh Ste"

"Dimmi tutto apposto?"

"Si, hai visto la puntata?"

"Se per la puntata intendi gli sguardi che vi siete scambiati tu ed Emma, si, sfogati"

"Si é visto?"

"Mmh abbastanza, ma tranquillo"

"Oggi ci siamo anche salutati"

"Solo?"

"Si, e pensa io ho anche balbettato come un coglione di terza media"

"No vabbè sei serio?"

"Si" ammetto imbarazzato

"Dai non l'avrà nemmeno notato" cerca di rincuorarmi

"Ne dubito"

"Ti fa ancora questo effetto?"

"Si è credo che mi sentirò sempre come il 19enne che ha conosciuto, mi manca terribilmente, quando ho sentito il suo nuovo album ho capito di essere ancora sotto ad un treno ma tanto è inutile sperarci ancora non mi perdonerà mai per questi anni"

"Ma almeno fallo decidere a lei, dimostragli che ci tieni ancora"

"Si,hai ragione, grazie Frá" dico e dopo un po' stacchiamo, ho bisogno di mettere fine a questa giornata

Dopo la doccia mi stendo sul letto che è troppo grande solo per me e la immagino li, non ce la faccio più mi farà impazzire quella donna.
Ripenso a quello che mi ha detto Daniele e cerco di trovare qualche idea per dimostrarle che ci tengo a lei, ma tutto mi sembra insensato, sopratutto non voglio farmi scoprire subito mi ammazzerebbe almeno col tempo credo si addolcisca, per domani gli regalerò una piccola cosa, anche se non so ancora cosa.

Appena mi sveglio, il primo pensiero è rivolto a quello che potrei fare e subito penso alla sua colazione tipica. Vado al bar, gli prendo la sua colazione preferita cornetto a crema e succo perché è intollerante al latticini.
Mentre aspetto vicino alla cassa vedo dei portachiavi molto carini, in particolare quello col quadrifoglio cattura la mia attenzione subito, decido di prendere anche quello e pago.

Mentre vado agli studi mi rendo conto di quello che sto facendo. Sta anche con qualcuno da quello che ho capito e mi ritrovo pieno di sensi di colpa, non voglio rovinare tutto se ha trovato la sua serenità.
Alla fine decido di metterli da parte, sono egoista lo so, ma ho bisogno di lei.

Poggio tutto sul tavolino nel suo camerino e su un fogliettino gli scrivo:

"Buongiorno e buona colazione, speriamo che sia fortunata questa giornata."

corro via, spero non mi scopra sarebbe capace di strozzarmi.

Basta, oro neroWhere stories live. Discover now