-Paura a dirmelo? Mi darebbe troppa importanza, Ferrari?-

Diventai rossa perchè ero stata scoperta in pieno.

-Smettila!- sbraitai divincolandomi dalla pressione del suo torace contro di me. Così iniziai a camminare sotto alla pioggia estiva.
Era buio, ma mi avviai verso la pineta senza sapere bene dove stavo andando.

Lui mi seguì perché sentii la sua voce farsi vicina.

-Io non ho paura di elencarti i tuoi difetti, Ferrari.-

Non smisi di camminare, i miei capelli ormai erano umidi e spettinati.

-Coosa??Cioè ??-

"Con che coraggio lui viene a dire a me che ho dei difetti?!" pensai, iniziando a camminare più veloce.

Lorenzo però mi stette dietro e mi colpì con la sua voce rauca.

- Sei insicura, sei diffidente, sei chiusa nel tuo mondo e troppo presa a far bella figura!-

-Ma ancora con questa psicanalisi da due soldi?!-

-Dove vai Sofi?? Rimani una cazzo di volta!-

Questa volta l'esclamazione di Lorenzo mi colpì dritta nel petto, così mi voltai.

Aveva le braccia aperte, mentre la pioggia modellava le sue ciocche castane e lucidava il suo viso rischiarato a malapena dalla luna.

Non c'era niente fuori posto.

I suoi occhi, il suo naso. Persino con i capelli così scompigliati sembrava attraente.

La maglietta ormai zuppa delineava il suo fisico perfetto, ma i miei occhi rimasero intrappolati in quelle iridi smeraldo che luccicavano nella notte.

-No!- risposi intestardita, guardandolo male.

Lorenzo scosse il capo, poi si avvicinò a me con passi lenti.

-Non ci rimani mai con me alla fine.- disse serio. Stavolta senza ridere e senza prendermi in giro.

-Sono una delle tante, no? Beh allora chiama loro!- gli mollai un'occhiataccia e me ne tornai al bungalow.

- Sofia!-

🐸

Lorenzo POV

Sofia Ferrari mi aveva ufficialmente cancellato dalla sua lista di amici da sbaciucchiare, tant'è che smise pure di guardarmi e non ci rivolgemmo la parola per giorni e giorni. Tutto quello che mi limitavo a fare era osservarla da lontano, mentre infilava dietro all'orecchio le ciocche ribelli che le finivano in viso quando stava china a leggere sui tavoli del bar.

Trascorreva molto tempo da sola e io mi chiesi se avesse litigato con quel suo amico Mattia. 

Quello che non mi andava giù era vedere quella testa di cazzo di Salvetti ronzarle intorno ogni volta che ne aveva l'occasione. Era una specie di brutto moscone attratto da lei e dai suoi modi gentili.

Si sedeva senza preavviso al suo tavolo e cominciava a chiederle del libro e a parlarle addosso. Faceva tanto l'intellettuale ma per era solo uno stupido coglione con delle ridicole camice costose.

-Ma che cazzo..- sputai quando mi resi conto che avevamo di nuovo finito il ghiaccio al bar.

- Lorenzo quante volte te l'ho detto? Se non contatti il fornitore in tempo, avremo sempre lo stesso cazzo di problema! - mi rimproverò Serena da dietro al bancone.

- Eh. Che palle.- mi misi una mano sulla fronte per pensare.

Tutti credevano che usassi la scusa del campeggio per far arrivare la mia lista di ragazze rimorchiate ad un numero esorbitante, ma in realtà non capivano che per me era una vera e propria responsabilità.

#ODIetAMOМесто, где живут истории. Откройте их для себя