-Ti ci riaccompagno al bungalow, è inutile che dici di no-
fece Lorenzo, con il fiato ancora corto.
Mi ero staccata dalle sue labbra per prima, forse perché lui era molto più abituato di me a starsene in apnea per via di quei baci così lunghi.
Ce ne eravamo tanti veramente tanti quella sera, e a quanto pare non ci erano sembrati abbastanza perché il giorno dopo questi si moltiplicarono.- Ali...-
La sera, nel letto, richiamai la mia amica quando la sentii rientrare, ma lei taglio corto.
- Sofia è tardissimo. Parliamo domani.-Perché dovevamo parlare, ovvio.
Ma il giorno dopo non ci parlammo perché quando mi svegliai lei non era più in camera.
E non appena aprii la porta, una forte ondata di calore mi stordì.
Andai a fare colazione ma era impossibile respirare,mangiare stare seduti, fare qualsiasi cosa. Faceva troppo caldo.
Controllai la temperatura: il termometro del piccolo negozietto del camping segnava quarantadue gradi.
Pensai di svenire.
In spiaggia sotto al sole era impossibile starci, tantomeno in bungalow.
Così bramai l'aria condizionata e mi venne in mente chi ce l'aveva quell'aria condizionata.Lorenzo.
Ragionai velocemente su come muovermi.
Andare direttamente da lui o chiederglielo?
Decisi di chiederglielo, anche se lui il giorno precedente mi aveva sussurrato un "ci vediamo domani,Ferrari".Manovravo nervosamente una ciocca di capelli mentre cominciai a scrivergli un messaggio.
Ciao..posso passare un attimo da te?
Neanche il tempo di bere una sorsata di acqua gelida che mi arrivò la sua risposta.
Ma ti muovi a venire Ferrari che mi si stanno ammosciando le palle?
Alzai gli occhi al cielo, per nulla impressionata dalla solita maleducazione di Lorenzo.
-Dio santo, ma lo senti che afa?-
Gli chiesi quando sopraggiunsi alle sua porta.
Lorenzo mi accolse con un abbigliamento sportivo e un mezzo ghigno.-Afa? Io non sento niente.- fece lui tirandomi dal braccio.
Non appena misi piede nel suo bungalow, costatai che non c'era quell'aria refrigerante che mi aspettavo.
- Ma l'aria non funziona??- domandai con il naso per aria a fissare il macchinario appeso al muro.
Lorenzo scosse il capo, poi si mise le mani sui fianchi.
-Impianto vecchio, principessa Ferrari. Funziona di merda.-
-Ma che palle!-
-Hai sempre da lamentarti- replicò lui, togliendosi la maglietta con un movimento rapido.
- Ehm..Gherbini..-
Lo guardai di traverso mentre lui si avvicinò a me con un sorrisetto complice.
I suoi capelli lievemente mossi gli contornavano la fronte lucida, e io iniziai a pensare che lì dentro fosse davvero troppo caldo.- Senti..- provai a fare una lieve pressione contro il suo petto muscoloso ma fu tutto inutile.
- E basta parlare però.-
JE LEEST
#ODIetAMO
TienerfictieSofia e Lorenzo, stessa scuola ma caratteri troppo diversi, riescono a mantenere le distanze tra loro, finché un avvenimento li farà avvicinare. Invece che scoprire una bella amicizia, i due finiranno per odiarsi e rendere la vita dell'altro, un ver...