fifth one

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-Oppa, mi senti?-
Jiyong non capiva cosa stava succedendo. Era tutto buio,  e quel che sentiva lo faceva sudare freddo. Chaerin piangeva incontrollata mentre gli parlava, ed assieme alla sua altre mille voci vagavano a vuoto nella sua mente. Era steso su un letto e cercava di aprire le palpebre, invano, per confortare la sorella, per dirle che era uno stupido e non si doveva preoccupare per lui. Intanto lei continuava a parlargli, dicendogli che lo voleva bene e non voleva perderlo. Ed ecco che vicino a lui, comparsero altre voci. 
-Condizioni?- -Buone, speriamo si riprenderà presto-.
-Perchè non si sveglia?- -Non dipende da noi, signorina.-

-È tutta colpa mia..-. A questa frase, Jiyong aprì gli occhi, così poco che la sorella neanche se ne accorse. Man mano che cercava di guardarla, la luce del giorno si tramutava in luce elettrica e quella che prima era Chaerin si trasformò in una ragazza mora, dai capelli lunghi fino alle spalle e con degli occhietti da ragazzina. Lo guardava tenendogli una mano, e si era resa conto del suo risveglio. -Dove sono?- chiese il ragazzo, confuso. -Jiyong, finalmente ti sei svegliato! È un paio di giorni che sei qui, ci hai fatto tutti preoccupare.-
Fu in quel momento che ricordi vividi gli tornarono alla mente: la sorellina all'età di sette anni che giocava con una sua amichetta, e lui che per la prima volta dava un bacio sulla guancia ad una 'ragazza' che non fosse stata lei. -Resteremo insieme per sempre, noi tre!- diceva la bambina. Ed ecco che i tratti di quella bambina erano ripresi in quelli della ragazza davanti a lui, che gli sorrideva sincera. -..Sandara?-
-Proprio io! Ero passata in città, così ho pensato di venire a trovare te e Chae. Non pensavo di trovarti in certe condizioni...- proprio in quel momento entrò in camera Chaerin, vestita con una tutona grigia che a lei stava ugualmente bene (come qualsiasi cosa indossasse del resto) e i capelli legati pigramente all'indietro. Appena vide il fratello, non ci pensò due volte a correre verso di lui e abbracciarlo, nonostante fosse disteso. Lui ignorò completamente il dolore che sentiva, e anche se debolmente ricambiò l'abbraccio dandole un bacio sulla tempia. -Mi sei tanto mancato...-
Anche i dottori sentirono la voce di Jiyong, e ce ne vollero due di loro per staccare la ragazza dall'abbraccio, la quale stava timidamente nascondendo le lacrime di gioia. -Quanto ci vorrà perchè possa tornare a casa?- chiese Sandara, precedendo l'amica. -State tranquille signorine- disse il dottore, spingendole non troppo delicatamente fuori dalla stanza. -un paio di giorni di esami e sarà tutto vostro.- Detto questo, le chiuse la porta in faccia..

spazio autrice
fa altamente cagare, scusate. rimedierò il prima possibile con un capitolo scritto per bene.
byee.

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⏰ Last updated: Oct 19, 2016 ⏰

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