Uno.

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"C'erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppelli e lasciai che facessero male a me."

Dolore. /Do·ló·re/
Esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a un danno potenziale o in atto o descritta nei termini di tale danno.

-Devi andare a dormire, Mar.- La donna si avvicinò alla figlia, la quale era intenta a leggere il suo nuovo libro.

Erano da anni ormai che gli studiosi di tutta la contea iniziarono a studiare il dolore e le sue innumerevoli teorie, ma solo da poche settimane erano giunti ad una conclusione. Le teorie non sarebbero bastate, avevano bisogno di sperimentatori, di cavie.

Esistono vari tipi di dolore: dolore somatico, dolore viscerale, dolore misto, dolore riferito, dolore idiopatico.

Il dolore somatico viene veicolato dalle fibre afferenti somatiche che trasportano le sensazioni dolorose dalla testa, dal tronco e dalle estremità. Rispondono a stimoli quali pressione, trazione, taglio, sfregamento, variazioni termiche, variazioni del pH, azioni enzimatiche.

Il dolore viscerale viene veicolato dalle fibre che decorrono nei nervi simpatici e parasimpatici. Gli impulsi nocivi vengono evocati da stimoli quali distensione brusca dei visceri, contrazioni, irritanti chimici, infiammazione.

Il dolore misto é quando interessa sia strutture somatiche sia viscerali: ad esempio l'estensione di un processo infiammatorio da un organo addominale al peritoneo parietale.

Il dolore riferto viene proiettato a distanza rispetto alle viscere in cui origina lo stimolo nocivo. Sono state formulate tre teorie per spiegare questo fenomeno.

Il dolore idiopatico o psicogeno è un tipo di dolore riferito senza una causa evidente. Può essere riferito un dolore il cui livello di intensità non abbia corrispondente motivazione organica.

Maryjane Allen credeva che il dolore fosse l'unico modo per affermare la propria esistenza, era quello il motivo che la spinse a offrirsi volontaria per quegli ignoti esperimenti scientifici.

Pensava che il dolore l'avrebbe accesa, ma quanto dolore può sopportare un uomo prima di iniziare a spegnersi, prima di iniziare a morire?

-Lo so, mamma.- La ragazza dai capelli corvini lanciò una veloce occhiata alla madre che la osservava nervosa.

-Smettila di mangiarti le unghie.- Maryjane chiuse il libro con un sbuffo. La rendevano ansiosa gli occhi scuri della madre mentre la fissavano con impazienza.

-Sara un grande giorno domani.- Le rammentò Rachele osservandola per un'ultima volta, quasi come se volesse impregnare nella sua mente i lineamenti duri e severi della figlia.

-Già, sarà un grande giorno domani.- Ripete la ragazza dai lunghi capelli lisci. -Un grande giorno.-

Il petto della giovane Maryjane, o Mar per i conoscienti e amici, si alzava ed abbassava ad un ritmo regolare mentre a pochi metri da lei la madre, una donna di mezz'età, non riusciva ad evitare di rigirarsi tra le lenzuola di seta. L'immagine della figlia cosparsa di gloria e fama le impediva il sonno.

-Mar, Mar alzati.- Dita nodose e affusolato pizzicarono il braccio nudo della diciannovenne che mugolò irritata.

La finestra venne spalancata e la leggera brezza mattutina della primavera obbligò Maryjane ad aprire gli occhi.

Davanti a lei le sorgevano le solite pareti viola, colore che secondo le sue attente ricerche stimolano l'intelligenza, la conoscenza, e favorisce il sonno.

La sua mano per abitudine tastò il comodino poggiato di fianco al suo letto ed afferrò la sveglia che quella mattina non suonò, era ancora troppo presto.

Humanity.Where stories live. Discover now