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«Mari, tu dormirai nella camera degli ospiti. Proprio accanto ad Adrien..» Alya le tirò una gomitata per far sparire l'aria imbarazzante che c'era nell'aria.

La ragazza, infatti era diventata rossa quando le avevano detto che avrebbe dormito nella camera difronte a quella di Adrien. Adesso stava cercando di dormire, ma per sua sfortuna si stava scatenando un temporale.

Si rigirò nelle coperte e poi prese una decisione. Alya e Nino dormivano nell'altro corridoio e sarebbe stato troppo spaventoso per una come lei attraversarlo. Lasciò Tikki dentro la borsetta e si spostò nella camera di fronte. Bussò.

«Avanti.» disse una voce maschile che la sorpresa.

«C-ciao.» apparì dalla porta guardando il biondo spaparazzato nel letto matrimoniale.

«Marinette? Che ci fai qui?» chiese.

«È una cosa abbastanza imbarazzante da dire, quindi ascolta bene perché non lo ripeterò più.» disse seria non balbettando, cosa che sorprese il biondo «Ho paura dei temporali e Alya è troppo lontana!»

«Vieni, dai.» Adrien sorrise facendole spazio nel letto.

🐒

M

arinette fu la prima a svegliarsi ed iniziò a lodare la bellezza del biondo, inconsapevole che Adrien stesse facendo finta di dormire.

Erano così vicini e la ragazza perse un battito. Allungò un dito e poi lo poggiò, con titubanza, sui suoi capelli.

Mentre pensava alla sua bellezza, con la mano scese fino alle labbra

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Mentre pensava alla sua bellezza, con la mano scese fino alle labbra.
Quelle labbra che aveva sempre voluto assaggiare.
Quelle labbra che voleva solo per se.

Iniziò ad avvicinarsi fino ad accorciare le distanze

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Iniziò ad avvicinarsi fino ad accorciare le distanze.
Sempre di più, sempre di più.

Si ritrovò a pensare che le ricordava tanto Chat.. ma cosa importava? Ormai il suo cuore non sapeva più per quale ragazzo battere. Pensando queste cose annullò la distanza.

Quando le loro labbra si incontrarono, Adrien, pensò di aver trovato il paradiso che tanto cercava

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Quando le loro labbra si incontrarono, Adrien, pensò di aver trovato il paradiso che tanto cercava.

Da quando voleva assaggiare quelle labbra che lo chiamavano ogni santo giorno? Beh.. lo sapeva solo Dio.

Fece un'errore: la sua lingua andò a battersi contro le labbra della ragazza. A quel punto, Marinette, si staccò senza batter ciglio e quando aprì gli occhi si ritrovò Chat Noir, o meglio, il suo ghigno.

 A quel punto, Marinette, si staccò senza batter ciglio e quando aprì gli occhi si ritrovò Chat Noir, o meglio, il suo ghigno

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«A-adrien..» esclamò lei alzandosi.

Il biondo optò nel far finta di niente. Anzi, no. Si voleva proprio divertire nello stuzziccare la sua Lady. Già.. lo aveva scoperto una sera di Dicembre, la stava seguendo e quando era entrata nella botola che dava sulla camera di Marinette, aveva capito tutto.

«Giorno.» sbadigliò lui strofinandosi l'occhio con la mano.

«Scasa, cioè scusa. Eri davvero carino, cioè n-.»

«Perché? Non lo eravamo noi, my lady?» Marinette, allora, non ci vide più.

Senza farsi vedere, prese il cuscino più vicino e glielo tirò in faccia buttandosi sopra di lui. Ancora non ci credeva.

Adrien, il suo Adrien, era Chat Noir.

Lo sprofondò facendolo quasi cadere dal letto

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Lo sprofondò facendolo quasi cadere dal letto. Si portò una mano sulla faccia per cercare di nascondere il rossore che predominava sulle sue guance. Voleva sparire dal mondo.

«Mari. Scusami. Lasciami respirare. Marinette!» grudava il ragazzo scatenando sempre più il colore porpora che si faceva sempre più evidente sulle sue guance.

«Taci, gattaccio!» gridò lei, in risposta, mettendo sempre più forza.

«Taci, gattaccio!» gridò lei, in risposta, mettendo sempre più forza

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L'urlo della ragazza fu per Nino e Alya una specie di sveglia.

«Si sono svegliati? Che ore sono?»

«Sono le cinque. Possiamo dormire ancora un po'.» e detto questo, si stesero nel letto cercando di dormire.

Sanità Mentale Scappata In Alaska.♡Where stories live. Discover now