2. Indietro negli anni

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La ragazzina lavorava tranquillamente quando quella lettera entrò in pasticceria. Non poteva andare a quel ballo in maschera indetto dal re Gabriel.

La voglia di incontrare il principe, però, non spariva e, grazie alle sue mani d'angelo, si riuscì a costruire un abito degno di una principessa. Era tutto rosso con i dettagli neri; la cinturina era nera e la rosa rossa.

Portava i capelli sciolti con una piccola coda in alto, e cercò tutti i modi di far rimanere i capelli corvini in ordine. I suoi occhi azzurro furono circondati da una maschera rossa a pois neri come per ricordare l'animale della fortuna: la coccinella. Infatti, se qualcuno le avesse chiesto il suo nome, avrebbe risposto con Ladybug.

Non voleva essere scoperta e a Marinette andava bene così. Si ritrovò sulla carrozza in viaggio per il castello dove un principe si stava preparando.

«Ei, amico, devi essere felice. Ci saranno una marea di ragazze pronte a conoscerti.» gli disse Nino mascherato da principe.

«Peccato che incontreranno il gatto. Chat Noir è qui, non il principe Adrien.» si mise la maschera e fece una di quei sorrisi che faceva quando indossava quella maschera. Quando la indossava, infatti, era come se qualcosa in lui si muovesse e lo facesse diventare un ribelle nato.

Marinette scese dalla carrozza inziando a girare per il castello e finendo nella sala grande. Non ci fu la solita entrata ma bensì, la scala, era un via vai di persone.

«Ciao, tu chi sei?» le chiese una ragazza vestita di arancione. Era piuttosto carina.

«I-io sono Ladybug, tu?» chiese fregandosene delle buone maniere.

«Alya, piacere.» sorrise la castana con gli occhiali. Dopo una battuta da parte della ragazza con il vestito arancione, scoppiarono in una sonora risata che arrivò alle orecchie di un certo gatto. Si avvicinò e posò una mano sulla spalla della ragazza vestita di rosso e nero.

Quando la ragazza si voltò si ritrovò lo sguardo fisso su due zaffiri color del cielo. Parlarono un po' e poi si ritirarono in un posto interno dove c'era una fontana, un pianoforte e due poltrone con un tavolino. Erano solo Chat Noir e Ladybug.

«Parlatemi di voi..» chiese il ragazzo. Marinette si sentiva stranamente a suo agio e non aveva paura di dargli del tu o altro, anche perché lui stava al gioco.

«Sono la figlia di un panettiere e ho 14 anni. Ah.. è ho un carattere un po' odioso. Tutto qui. E tu, gattino?» rise bevendo un po' d'acqua.

«Oh, insettina, beh.. sono un ragazzo normale e ho, anche io, 14 anni. Il mio carattere è fiero, confidenziale e sono un po' egocentrico.» risero.

Passarono tutto il tempo a scambiarsi parole, battute scoce da parte di lui che la facevano esasperare e soprattutto balli che si riuscivano a sentire dall'altra sala.

«Suoni il pianoforte, micio?» chiese la corvina andando proprio difronte il grande strumento esposto vicino ad una finestra da vui si poteva intravedere un bel cielo stellato

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«Suoni il pianoforte, micio?» chiese la corvina andando proprio difronte il grande strumento esposto vicino ad una finestra da vui si poteva intravedere un bel cielo stellato.

Sanità Mentale Scappata In Alaska.♡Where stories live. Discover now