5. If I..

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Marinette buttò con forza la borsetta sul letto. Tikki stava per dire qualcosa quando la ragazza, con le lacrime agli occhi, la precedette.

«Che gli ho fatto di male per meritarmi questo?» si mise le mani tra i capelli legati un chignon.

Sotto gli occhi gli passò la scena di quando Chloè aveva baciato Adrien. Sentiva la rabbia impadronarsi di lei e scagliò la prima cosa che trovò a terra.

Un gattaccio entrò in quel momento e le andò dietro bloccandole, con una mano, il polso che stava per far cadere un vaso e con l'altra le cinse la vita. Affondo il viso vicino al lobo della ragazza e assaporò il suo profumo.

«Posa il vaso, principessa. Lasciami assaporare questo tuo profumo di dolci, ti prego.» Marinette si calmò e divenne rossa.

Non le era mai capitato di sentirsi così imbarazzata con Chat. Inclinò la testa; quel contatto le piaceva e le procurava più vibrazioni di quando un tocco di Adrien fcesse.

«C-chat..» ansimò mentre sentiva la lingua del gatto andare sempre più su o sempre più giù.

«Principessa, cosa mi fai?» sorrise mordendole l'orecchio «Ti prego, fermami prima che perda la lucidità.»

Adrien stava impazzendo. Da quando Marinette gli faceva quell'effetto? Da quando andava a fargli visita ogni notte. La vedeva in pigiama o in altri indumenti e già, dentro di lui, cresceva quella voglia di averla per se. Di non condividerla con nessuno.

«No.» la ragazza prese coraggio e guidò la testa del ragazzo sul suo collo. Cosa che lui accettò con un gemito.

«Stavolta non ti caccerò.» le parole fecero sorridere il gatto nero che adesso succhiava con foga il collo della corvina «Fa di me quello che vuoi, mio principe nero

«Sicura? Una volta fatto non ti puoi tirare indietro.» la mano di Chat vagava sulla pancia della ragazza che si spingeva dietro verso di lui. L'altra mano scese fino ad arrivare alla coscia.

«Sì.» Marinette si girò incontrando gli smeraldi del suo gatto preferito.

«Allora, Marinette, lascia che le tenebre ti rendano la Regina del loro Re.» Marinette sorrise per poi ritrovarsi le labbra del ragazzo su di se.

Chat la prese per le cosce e, scodinzolando felice, la posò sulla scrivania iniziando a far vagare la mano munita di artigli sotto la gonna della ragazza.

Adrien aveva perso il controllo.

Marinette aveva perso il controllo.

Tutti e due si persero nel loro sentimento puramente ricambiato. Adesso erano nel letto di lei che, fortunatamente, aveva addosso il pigiama.

«Chat

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«Chat..» Marinette si alzò facendosi i sue codini.

«Sì, regina?» gli sorrise solo come lui sapeva fare.

«Quello di stasera.. beh.. per me non era solo s-sesso.» era tutta rossa per via dell'imbarazzo che provava in quel momento.

«Neanche per me.» Chat, con un braccio, circondò la vita della radazza facendole poggiare il capo ed una mano sul suo petto. Lui iniziò ad accarezzargli i capelli.

E adesso?

Che sarebbe successo?

«Adesso cosa siamo?» la domanda uscì dalle sue labbra siffici senza che se accorse mentre alzava il volto verso il ragazzo. Assaporò il profumo del ragazzo per poi succhiargli un po' di pelle.

«Te l'ho detto.» la ragazza si staccò mettendosi a cavlcioni su di lui giocando con il sonaglio che portava al collo «Tu sei la mia regina. L'unica da cui prenderò ordini, l'unica che amerò, l'unica che ha la chiave del mio cuore e l'unica che puó farmi tutti qiesti succhiotti.»

Marinette lo baciò e quando si allontanò la baciò lui mettendogli una mano sotto la coscia.

[◇]

«Plagg, perché Marinette fa puzza di camambert?» Adrien si agitò nel sonno per poi alzarsi di botto non appena capì lo scherzetto del suo kwami.

«Non guardarmi male, Adrien con Adrien Jr. ancora alzato.» disse Plagg buttando giù il pezzo di formaggio «Non la smettevi più di muoverti, gemere e chiamarla per nome.»

«Perché sogno Marinette in questo modo? Sono un caso perso.» sorrise Adrien mentre ritornava a dormire.

«Adrien vuoi capire che devi andare a scuola?» Plagg lo scrollò e Adrien, nel modo in cui si alzò, lo fece volare dall'altra parte della stanza.

«Cosa? Ora? No, no, no e ancora no. Non mi sono ripreso! Come farò a fissare Marinette negli occhi? E se poi mi tornano in mente questi sogni? Pl-» non poté dire più niente che si ritrovò una scatola di camambert in faccia lanciata da Plagg.

Il biondo si alzò e andò a scuola. Marinette era appena entrata e lui arrossì così tanto che per non essere visto si girò dandole le spalle.

Il problema fu la pausa pranzo dove Marinette cercò di parlare con il ragazzo, ma lui era più veloce e scappava via.

«Adrien..» sussurrò la ragazza fermandosi mentre Adrien ascoltava tutto da un muro nascosto «Ma che ti ho fatto?»

Il suo sguardo era triste e sudato. Il giorno Agreste si sentiva triste e dispiaciuto, ma più la vedeva più quei sogni prendevano il sopravvento su di lui.

«Tu niente.» sospirò «Sono io il problema, in questa storia.»

Plagg osservava la scena esasperato mentre, in una borsetta, Tikki, rideva di gusto.

Sanità Mentale Scappata In Alaska.♡Where stories live. Discover now