Il piano [Parte Prima]

Comincia dall'inizio
                                    


"Siamo solo alla seconda dose, questo lo sappiamo tutti, ma il corpo del ragazzo sembra rispondere molto bene e dalle ultime analisi possiamo essere molto positivi che si rimetta del tutto entro massimo tre mesi. Il tumore è maligno, ma non di enormi dimensioni e se continuiamo così riusciremo senza dubbio a ridimensionarlo entro altre 4 dosi e poi basterà un mese e mezzo di antibiotici per poter parlare di remissione."
Il medico sorrideva parlando con Burt, Carole e Blaine.
"Quindi si rimetterà presto?"
A prendere la parola era stato Blaine, con uno sguardo curioso negli occhi.
Il medico annuì.
"Si sta dimostrando un ragazzo molto più forte di quello che sembra, ha ottime probabilità per il momento."
I tre si guardarono sorridendo, ringraziando ogni Santo per quello che si poteva benissimo considerare come un miracolo.
"Grazie dottore."
L'uomo annuì e lasciò la camera, mentre Blaine tornava a sedersi sul brodo del letto, stringendo la mano del marito, apparentemente addormentato.
"Andrà tutto bene amore, ne sono certo."
Burt guardava il moro con uno sguardo di comprensione e dolcezza, anche se aveva colto nel giovane uno strano comportamento, come se cercasse di nascondere qualcosa.
"Blaine?"
Il ragazzo si voltò verso il suocero, incrociando il suo sguardo.
"Dimmi."
"Scusa la brutalità, ma: mi stai nascondendo qualcosa?"
Blaine lo guardò con aria inizialmente sbalordita, senza avere la minima idea di quello al quale stava cercando di arrivare Burt.
"Sei strano in questi giorni: c'è per caso qualcosa che vorresti dirmi?"
Il giovane pensò, quindi, che il marito non avesse detto ancora nulla a sua padre, per qualche ragione.
"Kurt non ti ha detto nulla di noi due?"
Burt scosse la testa.
"No, cosa mi avrebbe dovuto dire?"
Blaine sospirò.
"Abbiamo deciso di sposarci di nuovo, non appena Kurt starà meglio abbiamo intenzione di rionorare le promesse."
L'uomo guardò il giovane sbalordito, quasi senza credere alle proprie orecchie; sorrise solo però, alzandosi per abbracciare il ragazzo e dare loro, per la seconda volta, la sua benedizione. I due si amavano e quello era visibile a tutti, quindi non ci vide nulla di male a volersi lasciare tutto alle spalle a quel modo.
"E' un'idea bellissima!"
Carole prese la parola, alzandosi pre lei per abbracciare Blaine, commossa per le dolci parole del ragazzo.
"Grazie, ovviamente non sarà una cosa in grande, magari una cerimonia semplice tra di noi."
Inutile dire che, anche in quella rivelazione gioiosa, non potette sfuggire agli occhi di Burt uno strano luccichio negli occhi di Blaine e capì immediatamente che dietro c'era dell'altro, ma forse non aveva detto nulla perchè Kurt non avrebbe dovuto sapere nulla.
"Posso parlarti fuori un attimo?"
"Si, certo."
I due si alzarono e uscirono dalla stanza, allontanandosi leggermente dalla porta, Burt iniziò a parlare poco dopo.
"Ho capito che ci stai nascondendo qualcosa, Kurt non deve sapere?"
Blaine annuì piano, un leggero rossore a colorargli le guance.
"Ho chiesto a Rachel di farmi da madre surrogata, in segreto..."
Burt spalancò gli occhi, incredulo.
"Cosa?"
"Ho dei soldi da parte, volevo fare una sorpresa a Kurt e allora..."
"Tu sei pazzo Blaine, completamente pazzo! Come credi sia possibile non fare scoprire nulla a mio figlio? Non è tanto stupido."
Blaine si morse le labbra.
"Lo so, ma se sapesse si agiterebbe e l'ansia non fa bene alla sua salute. Io ci tengo davvero tanto ad avere questa famiglia con lui e..."
"Blaine calmo. Non ho detto che sono contrario; ho solo detto che fatto così, in furia, mi sembra una pazzia. Ti costa tanto aspettare che si sia rimesso del tutto?"
Negli occhi di Burt non c'era rimprovero, solo una leggera tristezza.
"Volevo fargli una sorpresa all'altare, ci tenevo davvero tanto."
Il ragazzo abbassò gli occhi, sentendosi in colpa per non aver parlato pure con il suocero di tutta quella faccenda.
L'uomo pensò a quella faccenda per un paio di minuti: inutile dire che quando Blaine si metteva in testa una cosa niente e nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea e palese a tutti il grande amore che provava per suo figlio.
Cercare di fermarlo avrebbe peggiorato soltanto la situazione.
"Blaine?"
"Si?" Il giovane alzò appena lo sguardo.
"Per qualunque cosa in questa pazzia, conta pure su di me."
Un sorriso immenso si aprì sul volto del più piccolo, mentre si avvicinava per stringere il suocero a sé.
"Grazie, grazie, grazie davvero."
"Ti chiedo solo una cosa: parlane anche con Carole non appena siete soli e anche un'altra cosa."
"Cosa?"
Il moro lo guardò curioso.
"Il nome di mio nipote voglio aiutare pure io a sceglierlo!"


Note dell'autrice:
Ciao ragazzi!
La scuola sta mettendo sotto, ma io sono qua per pubblicare anche questo 16esimo capitolo.
E' diviso in due parti perchè è lungo più o meno il doppio del solito: avrei potuto pubblicarlo tutto assieme, ma ho deciso di non stonare con gli altri e di allungarmi nella prossima Long che sto scrivendo e che poi pubblicherò.
Detto questo (?)
Voglio dedicare questa e la prossima parte ad una ragazza che sto imparando a conoscere in questi giorni e che sta capendo le mie immense turbe mentali.
Quindi, quando arriverai a questo punto della storia sappi che questo capitolo l'ho pubblicato il pomeriggio dopo allo sclero Virgiante (?)
Si, per te Francesca (aka Darriol_22), spero non ti deludano cara.
Auguro a tutti una buona lettura, spero mi facciate sapere che ne pensate!
Un bacione a tutti!

Giulia Pierucci


Courage, it will be OkayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora